27 marzo 2022

Io non so perché, ma quest'anno l'assenza di pioggie mi preoccupa veramente. 
Saranno almeno tre mesi che dalle mie parti (ma non solo) non piove. 
Tre mesi, in inverno, senza un temporale. 
Praticamente si è fatto tutto l'inverno a secco di precipitazioni.
E infatti ho il prato di casa mezzo giallo, i ciuffi d'erba si son fatti i colpi di sole, e sto innaffiando. 
A marzo. 
Sto innaffiando come a luglio di sera. 
Fa pensare questa cosa. E a me fa anche un po' paura. 

Ma sono un po' tanto alle prese con la mia emotività, ultimamente...

Mi sono comprata su internet un anello anti stress, quello con le sfere da girare che riempiono le pagine di Instagram, così forse la smetto di sfasciarmi le pellicine delle dita in ogni momento della giornata. 
Vediamo se funziona. 
Perché si, sono sotto una pressa di tensione, pensieri, preoccupazioni, tanto che, dopo due mesi dell'ultimo, mi è tornato l'herpes labialis in una forma da far paura. 
Non mi era venuto per circa due anni, manco durante il lockdown e i momenti peggiori da clausura familiare, e adesso due volte in due mesi. 
Soffro parecchio, questa volta è veramente doloroso. 
Si vede che devo scontare qualche pena, qualche malefatta, vediamola così. 😅

Fino al 30 giugno continuerò a lavorare da casa, poi si saprà, forse, di che morte morirò, insieme ai miei colleghi di sventura. 
Ah, il lavoro è sempre più trascurabile come campo di realizzazione personale e appagamento professionale. 
Non stimo chi mi comanda, non stimo chi comanda i miei capi, non mi piace quello che devo fare e dire. 
Ottimo, no? 

Love, 
MC

2 commenti:

GazzettaPopolare ha detto...

Hai ragione sul fatto che il lavoro è sempre meno un campo di soddosfazioni.

Penso che dovremo abbandonare i vecchi modelli lavorativi e adottarne di nuovi, più a misura d'uomo.

bera05 ha detto...

Carissima, sono passato per caso nel mio blog che da un po' che non frequento(spero di ricominciare con continuità) ed incappato nel tuo commento ad un post, così sono passato a vedere come stai. La prima parola che mi è venuta in mente nel leggere il tuo post è: coraggio!
Il lavoro è un mondo davvero difficile. Con chiunque mi sono trovato a parlare non ne ho trovato uno che non avesse problemi di lavoro di vario genere. Sono pochi coloro che fanno il lavoro che hanno scelto e quindi gli piace, ma anche loro qualche problema lo hanno comunque perché fa parte del mistero della vita avere problemi. Spesso sono le misteriose circostanze che ti pongono davanti ad una strada che devi percorrere perché in quel momento non se ne vedono altre e così la imbocchi e poi pian piano scopri che forse avresti voluto fare un'altra strada, ma in quel momento non ce n'erano. Io ho fatto un lavoro che le circostanze mi hanno posto davanti, ed ho scoperto che non mi piaceva, mi pesava, mi rattristava. Ho cercato di cambiare con impegno e sacrificio ma anche quello nuovo non mi piaceva soprattutto per l'ambiente. Ho cambiato ancora ma la situazione non è mutata. Verso la fine della carriera ho capito che forse ero io che dovevo pormi in modo diverso considerando che non esiste il lavoro ideale e così l'ambiente ideale. Il lavoro è fatto da uomini che per lo più sono ambiziosi, presuntuosi, stronzi, ecc. ecc! Con il tempo quindi me lo sono fatto piacere e provato a non preoccuparmi più di tanto dell'ambiente. Però ognuno è fatto come è fatto e tutto l'impegno psicologico nel fare le azioni sopra descritte mi hanno logorato, però ho cercato di resistere e dopo 44 anni di lavoro sono arrivato alla fine di questo capitolo della mia vita. La vita è misteriosa e dispiega il suo mistero in tutti gli ambiti della nostra esistenza: famiglia, lavoro, amicizie, ambiente che frequentiamo. Tutto quello che sta accadendo, dalla pandemia alla guerra al cambiamento climatico, fanno parte di meccanismi misteriosi di cui parlavo sopra e che poco possiamo farci se non la nostra piccolissima parte anche se sembra perdersi nel nulla. Così sto cercando di non preoccuparmi più tanto degli avvenimenti, il mondo va come va e noi non possiamo salvarlo. Non credere sia un atteggiamento passivo, anzi mi rende più attivo ed impegnato sulle piccole cose del giorno che sono nelle mie possibilità perché meno angosciato su quello che accade o che potrebbe accadere. Non potendo fare granché, non potendo evitare tante situazioni e non potendole far evitare alle persone più vicine mi pongo in un atteggiamento di ascolto, sostegno, aiuto, incoraggiamento e quando possibile cerco di lenire il tanto dolore che ogni persona porta con se. Ho dato la mia disponibilità come volontario ad una "casa famiglia" che assiste ed aiuta donne in difficoltà vittime di violenze e così mi trovo a fare da autista per accompagnare donne e relativi figli per visite mediche, incontri con gli avvocati, tribunali ecc. Inoltre collaboro con altri volontari a gestire gratuitamente una scuola di italiano per i tanti stranieri presenti nel mio paese e che varie associazioni cercano di assistere e cercare di far inserire nella nostra società e quindi dopo un letto ed un pasto la cosa più urgente è aiutarli ad imparare l'italiano. Poi logicamente tutte le varie esigenze familiari dal fare la spesa, cucinare assistere i figli nelle loro diverse avventure della vita.
Carissima Maria Chiara mi accorgo ora del lungo pippone ma è venuto così anche questo in modo casuale e misterioso.
Ti faccio tantissimi auguri per la tua vita, spero che il tuo herpes passi presto. Un grande abbraccio.
Quando ti va passa a trovarmi su bera05. Ciao.

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