07 febbraio 2021

febbraio 2021

primo post del 2021 il 7 febbraio. non c'è male. in senso negativo, ovviamente. 
non c'è molto da dire, ultimamente, o forse ci sarebbe anche ma sarebbe una lamentela continua, continua, continua, il che mi fa pensare che sia meglio tralasciare la tastiera per fare altro, tanto "altro" è sempre lì in attesa di essere fatto. e spesso resta in attesa per un tempo prolungato, oltre i limiti, a volte, del ragionevole.
ci sarebbe da fare per donna di servizio, colf, babysitter...ad averci i soldi, questa famiglia sarebbe una piccola impresa, darebbe lavoro ad almeno tre persone. ah, dimenticavo il giardiniere...quattro persone, allora.
ironia, tanta ironia, per metterla sul ridere. facciamo che è meglio riderci sopra che altro.

di mio ultimamente posso dire che ho dei familiari che grazie a Dio hanno avuto e superato il Covid-19 brillantemente, dopo una quarantena, per qualcuno, propriamente detta, ovvero 45 giorni di clausura completa - roba da prendere a testate il muro - per cui sono chiusi in casa il 23 dicembre e ne sono usciti solo il 3 febbraio. dagli addobbi natalizi in vetrine e strade, sono passati alle frappe nei negozi e le mascherine di carnevale sui vetri delle porte. insomma, un po' scioccante. 
di età varie, dagli 11 ai 75 anni, ne sono venuti fuori tutti. e visto cosa può succedere, ovvero di tutto anche nelle persone più in salute del mondo, è stata davvero una benedizione divina.

il mio lavoro continua ad essere remoto e tra un mese e un po' questa condizione compirà un anno, il che mi fa pensare anche che è un anno che non vedo i miei colleghi. qualche tempo fa pensavo che di alcuni non ricordo più niente o ben poco: la voce, il colore degli occhi, i contorni del viso. insomma, sto perdendo la memoria di quella che era la mia quotidianità da dieci anni. 
non mi piace, nonostante il lavoro da casa abbia portato con sé un enorme risparmio di altre cose: gasolio in primis, tempo, vestiti...con un rovescio della medaglia, però, a tratti molto più negativo, che porta conseguenze psicologiche e sociali non da poco e che, ne sono certa, pagherò prima o poi.
sto cercando di cambiare lavoro, ma mai momento per farlo fu più funesto di questo. soprattutto perché là fuori un contratto part-time a tempo indeterminato non lo si trova manco a pagarlo.

domani e martedì sono in ferie, per riposarmi. 
martedì andrò a Roma col treno, a mesi e mesi dall'ultima volta che è successo - era dicembre, per una visita medica, ma mi ero tenuta in zone defilate. invece martedì andrò in centro e sarà uno shock, lo so già. 
penso che mi troverò in mente pensieri tipo "ah, è vero, questo posto è fatto così...questo negozio è piccolo, questo altro è grande...".

chissà se sarà lo stupore piacevole di un bambino, o nostalgico e amaro di un adulto.
spero nel primo.

Love,
MC


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