30 dicembre 2010

ANDREI A DORMIRE A MEZZANOTTE E DIECI

domani si festeggia.
o si dovrebbe.
o si vorrebbe.
so che è il 31 dicembre e che il mondo a ruota esploderà, che in sequenza la gente si bacerà, stapperà, brinderà, augurerà e si ubriacherà, dando fuoco alle stelle filanti in mano, agli errori dell'anno vecchio, accendendo speranze e buoni propositi per il nuovo.
solo che a me tutta 'sta cosa di festeggiare non garba.
e non è perchè ho qualche problema, perchè voglio fare la snob, perchè nessuno mi ha invitata da qualche parte o per qualsiasi altro motivo.
non mi va, arriccio il naso.
mi sembra come a San Valentino, che se non compri i ciocclatini a tuo marito o non andate fuori a cena passate per quelli strani, due che non hanno capito niente o che sono taccagni o, niente di più facile, non si amano e quindi cos'hanno da festeggiare? invece noi siamo pazzi uno dell'altra e andiamo fuori a cena e anche via per il weekend, una toccata e fuga a CoVtina!!!.

domani me ne starei volentieri a casa, a cena col maritopreferito, a guardare Roma esplodere dalle finestre di casa e poi col silenzio andare a nanna.
che tanto il 2011 arriva lo stesso, pure che non lo si aspetta col calice in mano!

ma non sarà così, o almeno forse proprio così no, magari simile, probabilmente con i miei cognati, e andrà bene.
eppure io una volta voglio farlo, di andare a dormire a mezzanotte e dieci.
così, tanto per vedere l'effetto che fa!

BUON ANNO!

29 dicembre 2010

PENSIERI BLOCCANTI


questa mattina mi sono fatta coraggio e ho chiamato.
è sempre così. ogni volta che si avvicinano i controlli di routine per un paio di punti d'attenzione che non destano preoccupazione ma che sono da osservare di tanto in tanto, mi blocco.
scaccio il pensiero, tentenno, rimando, faccio finta di ignorare, di non doverlo fare, ma dura poco, anche perchè dovendolo fare, se non lo faccio io non me lo fa nessuno. anzi. sentirmi dire hai chiamato? è ancora peggio.
così ho iniziato la settimana scorsa, con la prescrizione delle impegnative da parte del medico di famiglia, tanto per fare una cosa alla volta e prendere confidenza con l'idea. poi questa mattina ho preso e chiamato e adesso, con due appuntamenti scritti sul calendario, già mi sento più tranquilla.

e poi questa volta per il prelievo del sangue c'è una congiuntura di numeri interessante: ticket già pagato per l'11.01.11, con il numero 001.
qualcuno mi ha detto di giocarmeli.
hai visto mai?

26 dicembre 2010

26 DICEMBRE 2010 - ORE 16.45

una zia è in arrivo da Genova alla stazione di Ciampino, verso la quale si sta dirigendo suo fratello, padre della quipresente.
arriva più o meno alla solita ora, raggiunge il resto della famiglia dopo aver dedicato, come da anni, ormai, i 25 dicembre ai più poveri della sua città.
il maritopreferito dorme sulla poltrona del salotto;
la padrona di casa, madre della QP, dorme sul suo letto;
suo figlio, fratello della QP, si è probabilmente addormentato egli stesso nel tentativo di far addormentare il secondogenito, 21 mesi e spiccioli;
la primogenita è l'unica voce soffusa della casa: al piano di sotto, sta lavorando con la prozia (sorella di quella in arrivo a Ciampino) ad un album attacca-stacca con 180 adesivi, che andrà probabilmente esaurito entro la serata, bruciando in meno di mezza giornata un regalo di Natale;
la madre dei due, cognata della QP, dorme sul letto che fu della QP.

la quipresente è sveglia, senza accesso a internet perchè fratello e nipote hanno preso posto nella stanza del computer e ti saluto, per cui è seduta al tavolo della sala dove c'è ancora la tovaglia del pranzo, verde, con disegni di fiocchi rossi e pungitopo, e scrive sul primo foglio che ha trovato in cucina.
è quasi al buio: per non disturbare il sonno del MP con la luce, sfrutta quanto resta di quella naturale che arriva dal giardino e la luce a intermittenza dell'albero di Natale.
per fortuna è in arrivo l'altra zia, che vorrà parlare e mangiare qualcosa, e allora la QP non sarà più sola.

è bello passare il 26 dicembre in famiglia!

22 dicembre 2010

O HOLY NIGHT

poco fa la quipresente ha aperto il sito del meteo per vedere che temperature ci saranno sulla Caput nelle prossime ore e avere più o meno idea di come vestirsi domani, ultimo giorni di lavoro prima delle vacanze.
da quando è entrata nel mondo del lavoro -circa cinque anni, quindi- queste saranno le vacanze natalizie più lunghe. molto simili a quelle dei tempi della scuola. in vacanza dal 24 dicembre al 6 gennaio; ha quasi sfiorato il giorno di ferie per il 7, che per necessità aziendali non le è stato concesso, ma diciamo che non si può lamentare comunque.

dicevamo, dal sito del meteo ha visto che domani è il 23 dicembre. -2 giorni a Natale. il 32esimo della sua vita, il quarto insieme al maritopreferito dei 7 passati insieme è lì, dietro l'angolo. tra due mattine si sveglierà e sarà Natale.

incredibile.
non se ne rende quasi conto, nonostante l'albero in casa e il presepe molto minimal -per questioni di spazio- sul comodino del salotto.
e allora per dare un tocco in più a questo 22 dicembre quasi 23, si ascolta questa canzone che più di molte altre la commuove. cantata in questo modo, poi...




21 dicembre 2010

SERATA DI GALA

pensavo a una festa di capodanno di gala.
uno di quelle dove puoi entrare solo presentando l'invito cartaceo, scritto su cartoncino avorio, dove all'ingresso uno stewart in smoking ti depenna dalla lista quando ti vede; dove la passiera rossa inizia dagli scalini, per poi continuare fino all'ingresso; dove è richiesto l'abito lungo alle signore e lo smoking ai signori; dove, a parte la musica in sottofondo, si parla a bassa voce, perchè si è tutti discreti e indesiderosi di farsi notare per qualcosa d'altro che non siano il vestito e i gioielli; dove si beve champagne francese servito da camerieri con i gunati bianchi e la giacca corta.
una festa di capodanno a cui non andrò mai, insomma.
ma questo magnifico programma che è polyvore, è magnifico proprio per questo e se mai dovessi andare a una festa del genere, è così che mi vestirei!

18 dicembre 2010

SCARPE SI'

Come qualche post fa ho parlato di quelle scarpe che proprio non mi piacciono e che non metterei manco sul tavolo dell'obitorio, queste qui sotto sono invece scarpe che già stanno nella mia scarpiera o che ho intenzione di far entrare molto presto.
le già inquiline (anche se non proprio queste) sono le scarpe da ginnastica, gli stivali, le stringate nere -nella veste dei Doctor Martens-, le pantofole -rigorosamente imbottite, sono una freddolosona!- e i sandali infradito.
le altre, quelle super taccate, non hanno ancora varcato la soglia di casa ma ho deciso che saranno le prossime.
tocca spararsi queste cartuccie prima che il tacco sia troppo alto, prima che le schiena respinga l'idea di mantenere l'equilibrio, prima che gli avanpiedi non ne vogliano sapere di reggere tutto il peso!


15 dicembre 2010

OPEN SPACE IN GIORNI DI FIDUCIA

ieri è stata una nefasta giornata per il Paese della quipresente e di tutti gli italiani che non si identificano con chi li "governa".
una delle tante cose che la qp si domanda è come, chi ci si indetifica, riesca a farlo, dal momento che non si scorgono (e non si sono mai scorti dall'inizio, in realtà) elementi prettamente politici, da parte del nano, che possano coinvolgere e appassionare l'animo umano per la gestione della cosa pubblica.
viene da pensare, quindi, che si tratti solo e soltanto di convenienza, di tornaconto, di vantaggio per coloro che in questi anni hanno messo quella X.

detto questo, ieri la qp ha assistito a una scena inaspettata.
al momento della conferma che gli acquisti dei giorni precedenti aveva dato i loro frutti, velocemente il volume delle voci dei colleghi con cui la qp condivide l'openspace si è alzato.
imprecazioni, commenti poco carini, maledizioni, sfanculamenti collettivi si sono levati, tra cui il suo, ovviamente. uno solo, uno solo su circa cinquanta, ha esultato, rischiando comunque di prendersi uno stivale in faccia da una collega barese, innamorata di Vendola, seduta poco lontano.
è stato bello. rincuorante, nonostante lo scempio che si compiva per le strade di Roma, tra il menefreghismo vergognoso di chi, tra i banchi di Montecitorio, esultava per qualche acquisto andato a buon fine.

nonostante la consolazione di divedere l'openspace con altri compagni di lotta, resta la delusione, l'amarezza, la vergogna di appartenere allo stesso popolo di gente che corrompe; che si fa corrompere; che se ne frega e che non guarda niente altro che il proprio interesse; che non ha scrupoli nel farlo apertamente; che sostiene chi fa queste cose e se ne vanta pure.

ancora una volta, come altre, verrebbe da stringere la mano a questi soggetti per il coraggio...per poi disinfettarla immediatamente con l'amuchina, perdiana.

09 dicembre 2010

LIBERO DAL LAVORO

ci sono cose che fanno sentire proprio bene la quipresente.

alzarsi la mattina lasciando suonare la stramaledetta sveglia ancora e ancora e ancora. una specie di tortura, direte, ma solo quando c'è un limite alla ripetizione, dirò io; quando invece la sveglia c'è per avere idea del tempo che passa e alzarsi a una certa per fare quelle due o tre cose in casa, allora non è tortura ma piacere.

aprire le finestre della casa, affacciarsi, guardare a sinistra (sempre lei, eh eh!) dov'è nata la civiltà, seguendo i profili dell'Altare della Patria, del Colosseo, di San Pietro e della Cappella Sistina sfumati dall'umidità mattutina e sentirsi fortunata e orgogliosa di abitare e avere a portata di occhi un posto come questo.

fare colazione col ciambellone allo jogurt fatto da lei, bevendo una tazza di early grey the fumante stando al computer per iniziare il cazzeggio digitale.

aprire repubblica.it e vedere che il signor sindaco della Capitale s'è sdebitato con amici e parenti facendoli assumere a destra e a manca, quindi procedere con la pubblicazione dello stesso articolo su facebook, invitando il primo cittadino di sui sopra a provare a testare la forza di gravità tra il suo balcone del Campidoglio e i sottostanti Fori Imperiali (sarebbe a dire la prossima volta che ti affacci dal tuo balcone sui Fori Imperiali, sindaco....BUTTATI DE SOTTO!!!!!).

guardare rai4, mentre scrive i seguenti pensieri, e l'ultimo episodio di un'americanissima serie televisiva che parla di football e casini famigliari e amori da high school e tresche collettive, sentendosi molto adolescente ma coccolata.

avere come primo appuntamento l'incontro col maritopreferito alla stazione della metro Laurentina, alle 12.15, per andare a mangiare al volo e poi direttamente sulla via dello shopping alla ricerca di un cappotto per la quipresente (questa, ammetto, è la parte migliore della giornata!)

il tutto, ovviamente, perchè oggi trattasi di giorno libero dal lavoro!

04 dicembre 2010

SCARPE NO

ho letto da qualche parte che solitamente le donne hanno più scarpe di quante occasioni abbiano in realtà per poterle indossare.
vero.
se però c'è sempre un'eccezione che conferma la regola, io sono quella. e non solo per le scarpe, quando si parla di cose da donne.
un po' per aver sempre avuto a disposizione una, due scarpe per tipo (da ginnastica, da pioggia, per la spiaggia, da montagna....), o almeno aver avuto la sostituzione del paio in questione a un certo livello di usura (mai comprato due paia di scarpe da ginnastica, per dire, a distanza di un mese uno dall'altro); un po' per una questione di budget; un po' perchè tendo ad accumulare, prima dell'uso, altre cose. per esempio i libri. quando vado in libreria ne esco sempre con un sacchettino e almeno un libro comprato.
ho sempre preferito, da quando ho iniziato a fare qualche lavoretto per rendermi indipendente e pagarmi la palestra e qualche sfizio, fare shopping libresco che di vestiti. e non per far la parte dell'intellettuale, per darmi un tono (manco so come ci si dà, il tono) o cosa... semplicemente lo preferisco e basta!
ovviamente, e lo dico per dovere di cronaca e per non far passare i miei genitori come cerberi, quando facevo i capriccci anche da adolescente, alla lunga la vincevo e dai e dai, le Stan Smith, il bomber o i Levi's 501 chiari, con l'orlo ritoccato per avere 3 cm di caviglia scoperta, li ho avute anche io.
non sono quindi venuta su tra stenti e desideri negati.

detto ciò, qualche giorno fa mi sono divertita a cazzeggiare su polyvore e a mettere insieme un po' scarpe che non mi comprerei mai, a costo di andare scalza!
scomodità (quando il tacco è esagerato) o estetica, fanno di questi modelli (ma ce ne sarebbero a quintalate) proprio il tipo di scarpa che non trova la mia approvazione e che, la dirò tutta fino in fondo, se vedo ai piedi di qualcuna, alzo il sopracciglio, tra lo schifato e il non so nemmeno io cosa!
e voi che ne dite?

01 dicembre 2010

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

chi segue Tra un pensiero e l'altro da un po' sa che politicamente ho le idde chiare, le esprimo e che non seguono nè le "idee", nè il "partito" nè tanto meno la persona del Presidente del Consiglio (il fatto di averlo scritto maiuscolo è solo per rispetto verso la figura in sè e non per chi la ricopre adesso, e per la quale -la figura- spero di tornare presto a provare ammirazione in toto).
da un po' sono silente, come le usim telefoniche che non effettuano traffico e che non sono ancora disattivate. lì, ferme, a fermentare, a guardare, sniffare l'aria senza esporsi, senza proferie parola. silenti, appunto.
solo che dall'ultima volta che ne ho parlato (che non so nemmeno più quando è stato) ne sono successe troppe e ne continuano a succedere ogni giorno.

-l'Italia studentesca protesta contro una riforma vergognosa e un nano ignorante dice che i veri studenti non sono in piazza ma a casa a studiare.

-crollano altri muri storici a Pompei e il ministro tirapiedi ex comunista dice che non si devono creare troppi allarmismi.

-wikileaks annuncia esplosione di bombe atomiche anche per l'Italia e un nano cagasotto dice che c'è un progetto per dilaniare l'immagine dell'Italia , praticamente un intrigo internazionale vero (strano che non abbia accusato il KGB...ah, è vero, di quello era capo il suo amicone della dacia che porta il colbacco, non lo può dire. dice direttamente comunistie toghe rosse).

-quando si scopre che la numero 1 e mezzo dell'ambasciata americana in Italia lo definisce stanco per i troppo festini selvaggi, un nano bugiardo dice che lui non ha l'età per fare certe cose.

-Fazio e Saviano per quattro lunedì consecutivi spaccano l'Italia in due e fanno prendere una boccata d'ossigeno a una deciina di milioni di spettatori a puntata; chiedono di prolungare il programma ma no, visionari dirigenti con l'imprenditoria nel sangue negano il permesso. il tutto a costo di qualche milione di introiti provenienti dalla pubblicità trasmessa in quelle 2 ore. complimenti, una stretta di mano per l'intelligenza (ma per il nano capo questo e altro).

-a Napoli, dicono, la monnezza non c'è più. palle. enormi, universali, stratosferiche palle. mio cognato ci abita e meno male che piove, almeno non c'è molta fermentazione. ma non proviamo a dirlo a nessuno dei tirapiedi del nano. 5minuti fa a 8 e mezzo, un Lupi quanto mai indisponente ha detto che bisogna parlare della realtà e non di quello che viene percepito. ah sì? e come la mettiamo la realtà quando la monnezza c'è?

di certo qualcosa me la sono persa. non riesco a tenere tutto a mente, soprattutto quando si tratta di...non so come definirle...di questo genere.
grazie a questo (e a tutto il resto) sono arrivata al punto che aspetto la caduta di un meteorite. che faccia il suo lavoro, fatto bene e fino in fondo.
un armageddon anticipato.
e al diavolo.

26 novembre 2010

REGOLE PER UNA SANA GIORNATA

Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una
banana per il potassio.
Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di thè verde senza zucchero,
per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sì, e poi pisciarli, che
richiede il doppio del tempo che hai perso per berteli).

Tutti i giorni bisogna mangiare un Actimel o uno yogurt per avere i "L.
Cassei Defensis", che nessuno sa bene che cosa cavolo sono, però sembra che
se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli (?) tutti
i giorni, inizi a vedere sfocato.

Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino
rosso, sempre contro l'infarto.
E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi
ricordo per che cosa era. Se li bevi tutti insieme, ti può dare un'emorragia
cerebrale, però non ti preoccupare perché non te ne renderai neanche conto.

Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché
riesci a cagare un maglione. Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani,
leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i
calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore.
Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia dopo l'Actimel e la
fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti... e così
via finché ti rimangono dei denti in bocca, senza dimenticarti di usare il
filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo con Listerine...

Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per
mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le
statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno. Già non si può, perché
tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (per esperienza: dopo 15
minuti torna indietro, se no la mezz'ora diventa una).

Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna
innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza,
suppongo.

Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un
paio di articoli di rivista, per una lettura critica. Ah!, si deve fare
l'amore tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere
innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione.
Bisogna anche avere il tempo di spazzare per terra, lavare i piatti, i
panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI??? Insomma, per farla
breve, i conti mi danno 29 ore al giorno. L'unica possibilità che mi viene
in mente è fare varie cose contemporaneamente: per esempio: ti fai la doccia
con acqua fredda e con la bocca aperta così ti bevi i due litri d'acqua.

Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) al
compagno/a, che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi
per terra. Ti è rimasta una mano libera?? Chiama i tuoi amici! E i tuoi!

Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con
la mela te lo può dare il tuo compagno/a, mentre si
mangia la banana con l'Actimel, e domani fanno cambio.

Però se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi amici
(che bisogna innaffiare come una pianta).

Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro
d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto
facendo però devo andare urgentemente al bagno.

E ne approfitto per lavarmi i denti....

SE TI HO GIÁ MANDATO QUESTO MESSAGGIO, PERDONAMI PERÓ É L' ALZHEIMER, CHE
NONOSTANTE TUTTE LE CURE NON SONO RIUSCITO A COMBATTERE

23 novembre 2010

FALL TIME

non so altrove, ma qui a roma son due settimane che piove. tutti i giorni a un certo punto del giorno piove. ma non una pioggerellina fine, irlandese, che scoccia ma che non fa danni più di tanto. no, no. piove come se non avesse mai piovuto, di quei temporali con lampi e tuoni che bisogna sperare di non essere sorpresi per strada senza ombrello a portata di mano, onde evitare una doccia fronte-retro-sopra-sotto.
la quipresente regge, apprezza la pioggia, ma quando è troppo è troppo.

parentesi metereologica a parte, di tanto in tanto in questi giorni si fa un giro su polyvore...e crea.
questo è quanto le è uscito dal reparto abbigliamento. le garba assai, soprattutto, guarda un po' che strano, gli stivali... (Belstaff Barkmaster leather boots)

18 novembre 2010

TURISTA A NEW YORK

martedì su polyvore ho fatto faville.
mi sono fusa il cervello, mi son fatta venire male agli occhi a forza di stare davanti allo schermo a guardare, a scegliere, a mixare.
pirla, direte. beh. un po' sì, forse, ma confesso di essermi divertita parecchio.
ne ho fatto vedere anche l'uso al maritopreferito che ha commentato con un "forte! ma c'è anche una modella che indossa veramente i vestiti per vedere come stanno addosso?".
domanda troppo avanti, troppo specifica, troppo inaspettata. e io ho risposto indicandomi. "eccola qui, solo che prima bisogna comprarli!". al che l'ilarità ha preso il sopravvento e bon!
il secondo look che m'è venuto in mente è questo che, devo dire, è proprio il mio, dentro mi ci sentirei dentro a mio agio come con una tuta in casa.



mi sono immaginata una settimana di turismo nella grande mela in questo periodo dell'anno, insieme al MP, e mi sono vista così!
non ho visto il prezzo teorico di questo insieme di cose, ma sorridendo penso che rasenti cifre sull'esagerato andante, come per il look precedente!
ma chissssenefrega, mica costa sognare, no?
che belli, però, quegli stivali...
:-)

17 novembre 2010

BOOK AND PORTRAIT

giusto ieri scrivevo un post dal titolo perchè no? e stasera mi sono trovata a pensarlo e a dirlo...
qui si parla della possibilità di vincere un servizio fotografico, avere un calendario personalizzato per il 2011...
e ho pensato, appunto, perchè no?
la vincitrice verrà designata tramite estrazione, con un paio di condizioni per finire nel bussolotto, che sto soddisfando anche così!

non ho mai vinto niente, metti che...
e sarei proprio curiosa di vedere cosa ne viene fuori...

il sito web: www.bookandportrait.it
la gallery su flickr: Alessandra C.

16 novembre 2010

PERCHE' NO??

surfando per la rete e in particolare attraverso Caia, mi sono imbattuta in polyvore...
stamattina, ancora in pigiama, così come sono adesso (bellezza del turno libero durante la settimana!) ho creato un profilo e...messo insieme un paio di cose che rientrano un po' nel mio stile, o che per lo meno ci si avvicinano e che potrei indossare.
creata la mia...creazione, ho visto i prezzi dei vestiti tirati in ballo e mi sono fatta due risate: 2603€ per 6 pezzi, ahahahaha, che ridere!
completamente fuori dal mio budget e da come concepisco io le spese per l'abbigliamento, ma sognare di quasi prima mattina, in pigiama, come se fossi ancora in letto...beh, non ha prezzo!

14 novembre 2010

DOMENICACONDOMENICO - MONTE PELLECCHIA


da quanto era che non andavamo in gita con Domenicacondomenico?
la quipresente da prima dell'estate, il maritopreferito manco se lo ricorda, 'chè quella domenica prima dell'estate lui era in trsferta durante il weekend e la QP ha preso ed è andata.
gruppone di gente anche oggi, di cui solo 1/3 già vista -ma con la bassa frequenza degli ultimi tempi, è anche scontato- e identificata con un nome conosciuto.
una giornata dal tempo incerto alla partenza, in una Roma freddina e vuota, che dopo poco ha tirato fuori dalle nuvole un gran sole, tanto che adesso il MP se lo porta scritto in faccia.
una natura incendiata di giallo, rosso e oro, con frutti di rosa canina ancora attaccati su rami ormai spogli, che mi hanno fatto ricordare il nonno Tonitto e la sua portentosa gelatina che ricavava, con un lunghissimo lavoro, da queste gemme rosse.
in tutto circa 13 chilometri macinati a salire e scendere, arrivando a 1377 metri slm.
ottima terapia per affrontare la nuova settimana che si para davanti e l'attesa da qui alla prossima uscita!

11 novembre 2010

SARO' LUCE NEL CIELO QUANDO PENSERAI "IO NON CI VEDO"

questa va a prendere posto nella mia classifica best love songs, per musica e parole...


Sembra facile,
invece non lo è quasi mai
chiudi gli occhi se ami davvero
non ti dirò segui il sentiero
sarò, io sarò, luce nel cielo
quando penserai: “io non ci vedo”
non lo perderai l’amore vero.

Lo canterai, lo scalderai
dal freddo e il gelo
e lotterai, sì lotterai
perchè sia vero.

Sembra facile,
invece non lo è quasi mai
non si svela un mistero
quando penserai: “io non ci vedo”
non lo perderai l’amore vero.

Lo canterai, lo scalderai
dal freddo e il gelo
e lotterai, sì lotterai
perchè sia vero.


08 novembre 2010

SOGNANDO AD OCCHI APERTI

mi è sempre capitato e tutt'ora mi capita di immaginare, sognare di trovarmi altrove rispetto a dove sono in quel momento. guardando una foto, un film, ripescando vecchi ricordi nel cervello, guardando una webcam come questa. non tanto perchè non sono contenta di dove mi trovo adesso, ma mi capita di sognare a occhi aperti, di fantasticare su come sarebbe se, mi vedo per strade già solcate e provo a immaginare la mia vita lì, per quelle vie, con quella atmosfera, sentendo nelle orecchie il brusio di gente straniera che per un po', per qualche motivo, è mia concittadina.
sempre e comunque vado a cadere su luoghi dove la lingua ufficiale, chissà perchè, è l'inglese.
le due mete preferite dei miei sogni sono USA e Irlanda. entrambi visti, entrambi troppo poco conosciuti.
il primo visto in due momenti diversi della mia vita.
nel 2002, nemmeno un anno dopo le Torri, da sola.
primo viaggio in aereo da sola, dall'altra parte dell'Oceano, prima volta che la piccola di casa lascia il nido e va, appunto dall'altra parte del mondo.
viaggio di piacere che mi è rimasto nel cuore, perchè ho vissuto con americani, vivendo come loro vivono, facendo, leggendo, guardando, mangiando le stesse cose.

la seconda volta, nel 2007, in honey moon col maritopreferito.
vita da turisti, quindi, supercoccolati come previsto dal pacchetto honeymooners. e anche qui, per ben ovvi motivi, m'è rimasto tutto dentro.
grande Paese, gli USA. con qualche senso di inferiorità per certe cose, forse, come dice il MP, ma grande Paese comunque. da vedere, soprattutto paesaggisticamente parlando.

la seconda, l'Irlanda, mi è da sempre nel cuore per loro, i soliti U2. (sento bofonchiamenti e sbuffi...:0) ma anche perchè, seppur per sole due settimane e per studio, ne ho vista la parte Dublino-e-dintorni.
prima seria uscita dai confini italiani, nel '97, ma non da sola (minorenne, figuriamoci...) e un'eccitazione generale che mi ha fatto vivere tutto a più di mille giri al minuto!
ah, che ricordi!
bellissima, l'Irlanda. prati verdi, infiniti, pioggia, sole caldo quando esce, allegria e accoglienza.


insieme a questi pensieri e sogni, mi capita però anche una cosa molto strana: quando mi muovo per Roma e sfioro frotte di turiti sparsi ovunque, una scarica di orgoglio mi attraversa pensando di vivere lì dove loro, da chissà dove e certamente anche dall'altra parte del mondo, vengono per vedere dove e come è nata una bella fetta di cultura.

fin tanto che non crolla per un po' di pioggia...

06 novembre 2010

UN BUON PADRE, UNA CATTIVA MAZZA DA BASEBALL E L'UTILIZZATORE FINALE

Quella che segue è la lettera di Bepi Covre, ex deputato leghista, imprenditore, sindaco di Oderzo, consigliere provinciale di Treviso che è stata pubblicata dal Mattino di Padova un paio di giorni fa. E’ indirizzata al nostro Cavaliere Supremo. E’ asciutta, diretta, efficace. Vale la pena di non farla passare inosservata.

Signor Presidente Berlusconi,
ho una figlia di 17 anni, ultima di due fratelli più grandi. Angela è una ragazza normale, che studia, fa sport, va alle feste che organizza assieme ai suoi compagni e coetanei. Se solo venissi a sapere che frequenta e va a feste dove ci sono «vecchietti» magari danarosi, profumati e stravaganti... Personaggi che potrebbero avere gli anni dei suoi genitori, se non dei suoi nonni?! Signor Presidente, mi sentirei un genitore fallito! Non per questo rinuncerei a prendere alcuni urgenti provvedimenti che vado ad elencare.
Primo: due solenni scapaccioni alla figliola minorenne. Così come previsto dal manuale antico, consolidato della sana tradizione pedagogica contadina. Nei giorni a seguire, sbollita rabbia e senso di frustrazione, cercherei di ripristinare un corretto e utile dialogo con la figliola. Assieme alla moglie (madre della figlia) mi impegnerei su questo versante.
Secondo: mi farei dare nome ed indirizzo dei vecchietti organizzatori del bunga/bunga. Prima ancora di denunciare e attendere lungaggini, accertamenti e indagini; prima ancora di coinvolgere la giustizia con i tempi secolari in cui si muove. Da subito farei visita ai vegliardi (mal invecchiati) ben munito di opportuna mazza da baseball!

Signor Presidente, queste le mie istintive reazioni genitoriali alla lettura di quanto riportano i mass media; l'ultima tristissima vicenda che La riguarda unitamente alla minorenne extracomunitaria (nipote presidenziale) in realtà una irregolare, neppure cittadina italiana. Il mio non vuole essere un giudizio, piuttosto la reazione di un padre. Non mi interessa sapere se e quante volte e quando Lei Signor Presidente, ha visto, incontrato, aiutato la giovane Ruby. Non me po' fregar de meno.
Trovo innaturale, sconveniente, immorale, inopportuno che un signore di oltre settantanni, padre e nonno, organizzi feste a casa propria senza selezionare rigorosamente gli ospiti. Permetta cioè che persone minorenni si imbuchino...
Io mia figlia ad Arcore non la manderei MAI.

Signor Presidente, è giusto che i giovani frequentino i giovani, gli anziani rimangano tra di loro. E' sempre andata così, lo impone il buon senso e la civiltà latina (in altri Paesi ci sono altri usi e costumi).
Signor Presidente, Lei è un vecchietto, si rassegni, non è una colpa neppure una disgrazia, anzi un privilegio arrivarci. Dovrebbe essere felice. Pensi solo a quanti non ci arrivano...
Altra questione nella tristissima vicenda. Si legge che ha aiutato con del denaro la minorenne (nipote presidenziale). Gravissimo errore! Chi dà soldi, o fa la carità oppure è, nella migliore delle ipotesi, captatio benevolentia. Se è un gesto caritatevole, non andava fatto direttamente alla fanciulla. Presidente, doveva informarsi sui genitori e rivolgersi a loro. Vista la situazione nello specifico, cercare la Tutrice/Sorvegliante e trattare la questione a quel livello. Il fatto poi della telefonata in Questura, non so e non mi pronuncio.

L'altra sera in conferenza stampa da Bruxelles, Lei Signor Presidente ha detto, per giustificare piuttosto che chiarire, che per governare gli italiani sta conducendo una vita infernale e massacrante.
Per una questione liberatoria e di «igiene mentale», ogni tanto organizza delle feste per divertirsi con donne varie e assortite. A casa sua può fare ciò che crede. Certo, se non fosse il Presidente del Governo del Paese! Cosa che sempre più frequentemente dimentica e, sa perché dimentica? Perché la Sua memoria è coerente con la Sua età. Coerente e onesta, la memoria, ogni tanto sbircia l'anagrafe!
Mi conceda, Presidente Berlusconi, mica glieLo ha ordinato il geriatra di governare l'Italia! Lei si è proposto, molti l'hanno votata. Tutto ha un inizio, tutto ha una fine, c'est la vie, Monsieur Le President.
Nessuno Le impedisce di fare un passo indietro e togliersi di torno. Lei ha detto che le case non Le mancano, ne ha ben venti tra cui scegliere. Scelga. Spiace solo constatare che ancora una volta, sull'altro versante politico, nebbia fitta, anzi la nebbia agli irti colle sale...

05 novembre 2010

TROPPE COSE, TROPPI PENSIERI

son due giorni che apro blogger, arrivo qui, sul foglio bianco di un nuovo post, inizio a scrivere ma poi cancello e chiudo tutto.
ho tante, forse troppe cose in testa, suscitate dalla vita di questi giorni, dai pensieri, da come gira, e soprattutto non gira, il mondo che non riesco nemmeno a dirle.
o meglio, quando ci provo, mi si intasa il canale del cervello dedicato e stop. non ne esce niente.
adesso, sarà il tg3 in onda, sarà il tempo balzano a roma, che sembra primavera, ma pare che qualcosa si sia mosso.
sono stufa. schifata, nauseata, arrabbiata, amareggiata, sconsolata, nervosa, pensierosa. non capisco dove stia andando il mondo, a cosa e quanto dovremo ancora assistere, impotenti, per riuscire a vedere una luce alla fine al tunnel, che a questo punto penso sia chiuso ermeticamente come un sottomarino, per cui hai voglia a cercare la luce là in fondo...

monti che scivolano giù per due giorni di pioggia e case che ci rimangono sotto, con tanto di abitanti; aziende chimiche che esplodono e di qualcuno sarà pure la colpa; fiumi e terreni agricoli usati da anni come discariche e abitanti delle vicinanze contaminati dalle sostanze tossiche; la spazzatura di Napoli, che pare addirittura sia lasciata lì da cittadini di sinistra, che a questo punto la mettono da parte ogni giorno per poi tirarla fuori al momento giusto, ogni tanto, per rompere le palle al premier...
per non parlare poi -a proposito, ultimamente è come sempre la parte peggiore- delle lezioni di morale, compostezza, esempio per le nuove e vecchie generazioni che ci riserva il nano d'Italia, pluri-putta-premier, penosamente difeso dai suoi avvocati, inviati ai talk show televisivi e pagati in fuori busta per smentire l'ovvietà dei fatti, raccontando scuse che nemmeno in un film di Fantozzi strapperebbero una risata amara (con tutto il rispetto per il ragioniere).

sono sconsolata, dicevo, ma l'apice l'ho provato domenica scorsa, quando attorno al tavolo, a fine pasto e con un bicchierino di laurus 48 in mano mio padre, 62enne che sa che andrà in pensione, sceglierà lui quando, ha detto -e non per la prima volta in questi ultimi anni- ho solo il rimpianto di lasciare a voi, figli e nipoti, un mondo e un'Italia ben peggiori di quella che mi lasciò mio padre...

28 ottobre 2010

PRONTO, SIGNORINA?


premessa
nell'immaginario collettivo, chi lavora al servizio clienti di compagnie di telefonia mobile, è uno studente spiantato, il quale lavora per pagarsi gli studi mentre aspetta di andare a fare il lavoro per il quale sarà laureato e, quindi, fa questo lavoro svogliatamente. inoltre è nubile o celibe, ragion per cui ci si sente spesso autorizzati a dargli del tu, pur non sapendo che faccia abbia.

la quipresente (laureata da 5 anni e sposata da 3) lavora per una compagnia di telefonia mobile e il suo ruolo è aiutare i clienti a risolvere i loro piccoli-grandi interrogativi-problemi, che quotidianamente incontrano nella loro vita di comunicatori multimediali senza fili.
il fatto di prendere chiamate in entrata e non di farle in uscita, fà si che non ci si senta chiudere il telefono in faccia dal potenziale cliente cercato per vendergli il prodotto; l'altra faccia della medaglia, però, c'è ed è che non si sa, quando la chiamata entra, chi e per cosa si trova dall'altra parte della cuffia.
questo significa che la QP, in questi primi 10 mesi di lavoro, ne ha già sentite.
tipo:

CLT- cliente
QP- quipresente


CLT "buongiorno, vorrei sapere quante SOGLIOLE ho ancora per questa settimana..."
QP "vuole sapere quanto ha consumato delle SOGLIE previste dal suo piano tariffario?"
CLT "sì, sì, così so quanto mi resta nelle SOGLIOLE!"
QP "allora, le SOGLIE settimanali del suo piano tariffario prevedono 100 minuti di chiamate verso tutti e 50 sms. fino ad ora ha consumato X..."
CLT "Ah, grazie...e, senta, come devo fare per consultare le SOGLIOLE dal telefono?
QP "..."

CLT "ho ricevuto un sms per la fattura non pagata, ma io vi ho dato i dati della carta di credito il mese scorso! Perchè non ha funzionato?"
QP "qualche problema di sistema, signora, ma comunque se ha con sè la carta, possiamo effettuare il pagamento adesso, on line, così risolviamo il problema!"
CLT "No, scusi, ma se il problema è vostro perchè devo risolvervelo io?"
QP "..."

CLT "Signorina, devo comunicare i dati della carta di credito, ce l'ho qui..."
QP "...bene, mi dica pure! che circuito è?"
CLT "Eh, è una parola..."
QP "..."

CLT "Signorina, la mini-usim che mi hanno dato per l'iPhone non funziona! come faccio? a me il telefono serve!"
QP "guardi, la usim è attiva. provi a recarsi presso un rivenditore per fare delle prove incrociate inserendola in un altro iPhone. se non funziona gliela sostituiscono immediatamente!"
CLT "Uh, ma se invece taglio quella vecchia e la metto nell'iPhone?"
CLT "Nooooooo"

QP "...ok, mi dice a chi è intestata l'utenza?"
CLT "a XY, mia madre"
QP "mi può dare la data e luogo di nascita della signora XY?"
CLT "...ah...boh...non me la ricordo..."

19 ottobre 2010

'NOTTE

e voi potreste dire: a 32 anni già così moribonda?
e io vi potrei rispondere: eh, cosa ci posso fare?

- sarà perchè è circa un mese che ogni santissimo giorno, da lunedì a domenica indistintamente, la sveglia scatta a un'ora prestabilita -per una che riposarsi vuol dire, almeno la domenica, svegliarsi quando si aprono gli occhi e non quando lo dice qualcosa di immondo come la radio sveglia è dura;
- sarà perchè oggi in ufficio ho fatto un'ora di strao e ho fatto i botti, come si dice da queste parti;
- sarà perchè dalle 16 alle 17 sono stata lunga sul lettino dell'agopuntore e MI SONO ADDORMENTATA;
- sarà per tutti questi motivi messi insieme e chissà cosa ancora, fate voi, fatto sta che tra dieci minuti mi metto il pigiama, le calze e buonanotte.
...e buon proseguimento di serata!

14 ottobre 2010

SOTTO EFFETTO DI DROGHE

è passata quasi una settimana dal concerto degli dei dell'Olimp(ic)o ma sono ancora sotto gli effetti della droga che quella sera hanno elargito a piene mani a chi era là con loro.
in testa le loro canzoni, i loro cd nello stereo di casa, i loro video pubblicati sul profilo di facebook.
insomma, passerò per monotona, per fanatica, per matta, per quello che ve pare ma, scusate, non me ne frega niente!
questo è quanto mi porto dietro da quella sera; comunque mi lascia vivere, lavorare, stare con il maritopreferito, continuare la mia giornata come sempre.
fossero tutti così gli effetti delle droghe!

...e tanto per gradire...

09 ottobre 2010

"...CHE SERATA MAGICA!" (Bono)

l'attesa è finita.
i dieci mesi precedenti, passati all'insegna del non vedo l'ora che arrivi l'8 ottobre sono finiti e passati.
ma che passaggio, dall'8 al 9 ottobre!
alle 21:20 sono arrivati. l'Olimpico è esploso, un boato immenso li ha accolti e dal primo accordo di chitarra e rullo di tamburi lo stadio ha tremato. sotto i piedi il pavimento vibrava.
75.000 persone in delirio, galvanizzate da Bono, Edge, Adam e Larry. per due ore e mezza un unico coro si è levato nel cielo di Roma, insieme all'emozione che anche noi -e scusate se è poco- abbiamo fatto provare a loro.
Bono, durante I still haven't found what I'm looking for si è ammutolito, ha smesso di cantare per l'emozione, per quello che gli si è dipinto davanti e dietro e tutto intorno. noi eravamo nel verde del tricolore irlandese...




per vedere le foto

U2 - 360° 08-10-2010

08 ottobre 2010

360°


ci siamo.
il 6 dicembre 2009 acquistammo su internet i biglietti per stasera. ipotecammo a distanza di 10 mesi una sera presa a caso dal calendario o, sarebbe meglio dire, già decisa da altri.
ma essendo questi altri gli U2, lasciammo fare.
ipotecammo e click sul tasto acquista, dicendoci se per caso non ci possiamo andare li rivendiamo al triplo . non serve specificare che il non ci possiamo andare sarebbe stato valido solo in caso di ingessatura di tutti gli arti e del busto, coma profondo o morte.
invece, a circa dieci ore dall'inizio pare che tutto scorra liscio e che questa sera anche noi faremo parte del popolo che convergerà allo stadio Olimpico per salutare i nostri adorati.
in tutto questo sono stata io a fare, a proporre, a cliccare sul tasto acquista. il maritopreferito s'è accodato. sì, sono bravi, li ascolta quando li ascolto io, ma magari non gli sarebbe venuto di andare a vederli dal vivo.
io invece sono 13 anni che non li saluto di persona, che non respiro la loro stessa aria, che non canto quello che loro stanno suonando in quel momento, che non mi faccio di adrenalina pura e sana.
ma il maritopreferito mi segue volentieri. e poi è il loro primo concerto a cui andiamo insieme.
e sarà ancora più bello.

05 ottobre 2010

DI FERIE, RAGU' E GIORNI FEBBRICITANTI


sono in ferie. a maggio, l'appello aziendale di consumare tutte le ferie entro il 9 gennaio 2011 è stato accolto -moto poco allegramente, per altro- da tutti e quindi anche da me. così sono alle prese con una-dieci-giorni di riposo, iniziata il 29 settembre -in occasione del terzo anniversario di matrimonio con il maritopreferito- e che terminerà il 10 ottobre, con ritorno in trincea l'11.
per sfruttare questi giorni, siamo stati a Bologna dal 30 settembre al 3 ottobre. città vissuta dal MP nei cinque anni in cui militò tra le file della fanfara dei bersaglieri -ebbene sì, proprio loro, quelli che quando passano di corsa il 2 giungo, ci fanno venire il groppo in gola- e mai vista dalla QP.
bellissima, stupenda. una città in cui mi trasferirei immediatamente. e non solo per il gusto di andare in giro in bici.
sono stati tre giorni di chilometri macinati a piedi e su due ruote, di amici rivisti dopo anni, di mangiate memorabili alla tavola bolognese, di lambruschi freschi e frizzanti a lavar la gola sporca di ragù.
al ritorno, dopo un viaggio delirante sul frecciarossa, mi sono ritrovata con 38 di febbre e un raffreddore coi controfiocchi.
adesso sono qui, a drogarmi quanto basta per raggiungere l'unico obiettivo indispensabile per questa settimana: essere più o meno sana per la sera dell'8, per il concerto degli U2 all'Olimpico.
ma anche se avessi nuovamente 38...niente e nessuno potrà fermarmi!

28 settembre 2010

DI SENSO CIVICO E SLALOM CITTADINI


ce ne sarebbero di cose di cui parlare.
il nostro mondo quotidianamente ci riserva fatti, eventi, frasi e gesti che a commentare tutto non servirebbero le 24 ore canoniche di cui il Padreterno ci fornisce. mi riferisco alla parte politica, guarda un po' che strano, di questa Italia.
non volendo però imbestialirmi troppo -la mia preoccupazione in questi casi è rivolta a me e non a chi la pensa diversamente e che potrebbe sentirsi offeso, non me ne si voglia- ho deciso di parlare d'altro.
un argomento che in realtà c'entra molto con la politica, giacchè se la politica è un qualcosa di intrinsecamente cittadino..beh, ecco qua.
vivo con il maritopreferito in una parte di Roma non propriamente signorile ma nemmeno malfamata; diciamo che i nostri vicini di quartiere appartengono mediamente al ceto medio-alto-tendente-all'alto. noi ci ritroviamo qui per una serie di circostanze, ma non è questo il punto.
solitamente, quando si parla di quartiere dal ceto medio-alto viene da pensare all'educazione, al senso civico, al ripetto della cosa pubblica di chi questo quartiere lo popola. almeno, io parto ottimista e con questa idea in testa.
bene. anzi, male. perchè non sempre è così.
non è così dove abitiamo noi.
amo i cani, non ne ho ma non ho niente contro di loro e chi gli fa da padrone ma vado in bestia quando i suddetti abitanti di ceto medio-alto, pur avendo sacchetto e paletta attaccato al guinzaglio, portano i loro fidi amici in giro lasciando che questi ultimi, completamente ignari delle conseguenze, caghino liberi al centro del marciapiede.
e noi, che guarda un po' che sfiga passiamo su quel marciapiede almeno due volte al giorno, siamo costretti a fare lo slalom.
a quanto pare sacchetto e paletta attaccati al guinzaglio hanno l'unica funzione di complementi d'arredo.
farla prendere dai padroni con le mani -senza guanti, ovviamente- per portarsela a casa è la punizione che puntualmente mi viene in mente di attuare ad ogni passaggio sul suddetto marciapiede -ce ne sono di peggiori che ho pensato, ma non voglio far venire nausea a nessuno.
tutto ciò mi fa pensare che l'alta locazione sulla scala sociale che dà un buon conto in banca e la casa in un bel quartiere, non rendano educati nè tanto meno signori per default e, anche, che costoro mi fanno una gran pena -mi riferisco ovviamente ai cani.
poi, che quotidianamente mi imbesti per dover fare gli slalom di cui sopra, che manco Alberto Tomba con lo slalom speciale, è un'altra storia!

PS sarei anche curiosa di vedere le facce di questi educati signori al momento della deposizione delle opere...

21 settembre 2010

IN VIA COLA DI RIENZO, MICROCEFALI SU DUE RUOTE

roma. ore 15. via cola di rienzo.
la quipresente e il maritopreferito devono attraversare la strada e al primo attraversamento pedonale che incontrano, come da regolamento, scendono dal marciapiede, atterrando su un pavimento di sanpietrini.
alla loro sinistra l'auto che arriva si ferma, come da regolamento, per cui entrambi avanzano. pare che abbiano campo libero.
nel mezzo del pavimento di sanpietrini, però, sulla doppia riga continua, una moto con sopra un microcefalo in sorpasso dell'auto già ferma, inchioda e suona, fermandosi a 2 metri dalle gambe del MP, il quale fa notare al suddetto che "ci sono le strisce".
il microcefalo ha una reazione di stizza, di disapprovazione, come se chi ha davanti avesse torto e lui ragione. a questa sua, segue subito quella vocale della QP che acidissima quasi urla "problemi?".
poi entrambi continuano ad attraversare, imperterriti, anche perchè hanno ragione.
sarebbe stato da avvicinarsi alla due ruote del microcefalo, sfilargli il casco e spaccarglielo in testa -che tanto non ne sarebbe uscito niente- dopo di che stringergli la mano per il coraggio di protestare sapendo di avere torto.
e continuare ad attraversare per tornare a passeggiare per Via Cola di Rienzo.

14 settembre 2010

CITTADINO DEL MONDO



facebook. questo demone del web, questo giochetto che ti fa cazzeggiare su internet, questa meraviglia che ti fa ritrovare compagni di scuola dei tempi andati...
facebook. tutto e il contrario di tutto.
qualche volta, però, qualcosa di bello, anzi, di Bello, lo sforna.


Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina, e i tuoi numeri arabi.
La tua auto è giapponese. Il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano.
La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiiana.
Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine.
Cittadino del mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero.

12 settembre 2010

3 COSE

- a sentire le c****te del nano viene da emigrare.
- a sentire le sorelle di queste ultime dette da bossi, viene da imbracciare il mitra.
- a vedere i tricolori appesi fuori dai balconi veneziani, in contraltare alle bandiere verdi, ci si rinfranca...

11 settembre 2010

SE MI AFFACCIO

mi sono seduta qui, a questo tavolo della sala che è più una scrivania, ormai, e ho fatto un giro sulla sezione design di blogger.
non ero partita pensando di cambiare un po' colori a Tra un pensiero e l'altro ma scorrendo le varie pagine e le proposte, ho trovato uno sfondo che corrisponde alla vista che ho da casa.
più che altro è uno zoom della vista che ho da casa, perchè lo vedo più ampio, lontano, ma fatto sta che se mi affaccio dalle due finestre che porgono a sud, quello è quanto vedo.
m'è piaciuto soprattutto per il monte sullo sfondo, Monte Cavo, che spesso a metà tra il lapsus e l'intenzione, trasformo in Monte Fato (vedi Il Signore degli Anelli), sotto al quale c'è il paese dei Castelli Romani dove ho vissuto per 10 anni e dove ancora vivono i miei genitori.
non so quanto reggerò, facendo l'ultimo click mi sono trovata a dire tanto a breve mi stancherà.
in fin dei conti mi piacciono cose più naturali, panorami sconfinati, alte vette o comunque che sanno di pulito, di aria da respiare in profondità.
vediamo.
per ora questo è quanto.

10 settembre 2010

LA BELLEZZA DEI TRENT'ANNI



in questa settimana ne sono successe un po'.
solo due ma comunque rilevanti, tanto che la seconda successa in ordine di comparizione, mi terrà a casa dal lavoro fino a martedì compreso.
ma andiamo con ordine.

da qualche mese avevo cosultato la mia dentista di fiducia che, portato davanti alle mie fauci spalancate il suo collega ortodonzista, aveva convenuto con lui che sarebbe stato bene mettere l'apparecchio.
di nuovo.
già a cavallo tra medie e superiori avevo goduto di arredamento orale ferroso fisso, al quale mi ero abituata subito, fisicamente e psicologicamente, solo autoconvincendomi che era solo e solamente per il mio bene.
dopo quasi tre anni di controlli quindicinali e lontanaza totale da chewin gum e panini mangiati a morsi, ero tornata libera, sfoggiando una dentatura che manco la pubblicità delle gomme day gum XP con la Filippa Lagerback.
è stato da lì, ma forse anche da prima, che ho sviluppato un attaccamento maniacale per i denti.
ci tengo e me li tengo meglio che posso. il mio motto potrebbe essere toglietemi tutto ma non i miei denti.
eccosì, dicevo, qualche mese fa fu dichiarata questa nuova necessità, visto che nel frattempo, smessa la ferraglia dei miei anni verdi, gli stramaledetti denti del giudizio avevano scombinato un po' la faccenda.
l'estrazione di uno dei quattro era stata l'anticamera di questa nuova frontiera.
da mercoledì, quindi, godo non di una seconda ferraglia ma, aò, di due esponenti degli apparecchi del futuro. invisalign, ovverosia invisible allignement. allineamento invisibile.
e son due giorni che mi sento una morsa in bocca.
comunque il vantaggio è che non c'è cambiamento di pronuncia nè visibilità sui denti -e sennò non si chiamerebbero invisibile!-
il tutto dovrebbe concludersi entro un annetto scarso e anche qui penso che sia solo e soltanto per il mio bene (oltre che per quello del conto in banca dell'ortodonzista!).

il secondo episodio della settimana è odierno ed è quello che porta con sè cinque giorni di malattia.
altre due cicatrici epidermiche vanno ad aggiungersi alle già presenti un po' ovunque, di cui ho perso il conto, grazie a due nei anomali che oggi ho salutato per sempre.
uno sotto l'arcata del piede destro e l'altro sulla spalla sinistra. ho il piede destro dolente, adesso, cammino zoppicando e appena mi alzo da sedia, divano o letto che sia, sembro paralitica...

che bello avere 32 anni......

08 settembre 2010

PARAGONI

mi capita spesso di surfare da un blog a un altro, cliccare su un link presente sui blog dove passo a far visita quotidianamente, in base agli aggiornamenti che i fedd mi comunicano.
molti gli argomenti, tanti i volti. la stragrande maggiornaza dei blog è curato da donne. e per questo non c'è da stupirsi se l'argomento dominante siano la maternità, la gravidanza, l'essere madri di figli di varie età anagrafiche con tutto ciò che questo comporta.
a parte questo, leggendo qua e là, pur non essendo una scopritrice di talenti, mi accorgo di talenti nascosti, facilità di espressione di pensieri incredibile. c'è in giro gente che ne avrebbe di cose da dire e bene.
al che scatta il paragone.
e qui casca l'asino. anzi, l'asina.
ci sono volte -molte- in cui mi sento analfabeta e mi domando cosa mai mi avrà spinto ad aprire un diario digitale, per scriverci sopra cosa, poi...
e siccome in questi giorni sono in fase sacco vuoto, son qui a parlarne.
esorcizzazione? forse.
ricerca di ispirazione? mah.
testa disabitata? sicuramente.

06 settembre 2010

PUNTI FERMI

e finalmente siamo arrivati a questo 6 settembre.
da più di due settimane la quipresente e il maritopreferito si domandavano quando e se il lavasecco sotto casa avrebbe riaperto dopo questa estate 2010.
il 1 settembre era passato invano, creando mistero attorno alla questione, tanto che avevano iniziato a snocciolare ipotesi su un eventuale chiusura definitiva, ragionare sulle alternative possibili.
ma questa mattina è arrivato il giorno!
la serranda si è alzata e hanno tirato un sospiro di sollievo!
gestito da una signora certamente oltre i 60, che quindi ne sa, in questi tre anni è stato porto sicuro per lavaggi pericolosi ovvero quelli in cui la QP preferisce non cimentarsi, e per ovviare a disastri involontari, tipo macchie di unto sulle cravatte del MP.
da oggi qui al 4' piano ci si sente quindi nuovamente al sicuro da eventuali disastri e assicurati sui lavaggi di fine stagione, almeno con a riguardo un punto fermo su cui poter contare, cosa che in tempi come questi non è roba da poco!

01 settembre 2010

10 AGOSTO - PIZ BOE' - 3152 mt


Qualcosa ci lega a questa vetta.
È per una specie di questione affettiva, infatti, che vogliamo tornarci, consapevoli che troveremo tanta gente, come per ogni vetta famosa, sopra i 3000 metri, raggiungibile abbastanza agevolmente.
In tempi meteorologici buoni, infatti, anche da qui si può godere una bellissima vista della Marmolada davanti e dell’altopiano delle Mesules, gruppo del Sella, dietro. Per non parlare della Tofana di Roces a sinistra, di Sassolungo e Sassopiatto a destra e la Val di Fassa giù in basso.
Insomma, la seconda vetta più alta delle Dolomiti di Trento, dopo la Regina, offre un colpo d’occhio per niente da ridere.
L’ultima volta in cui salimmo qui correva l’anno 2005 e ci arrivammo dal rifugio Pisciadù, quella volta in cui in tre giorni toccammo tre rifugi e di cui il Piz Boè fu l’ultimo e il più alto.
Quella del 2005 è, per ora, la prima e ultima volta in cui la quipresente ha fatto esperienza di notti in rifugi di montagna e sarà per l’aver visto il tramonto e l’alba dal Piz, sarà perché è in qualche modo il posto ufficioso in cui il maritopreferito le ha chiesto di sposarla, sarà quel che sarà, fatto sta che, come dicevo prima, un qualcosa ci lega a questo posto.
Dal 2005 è stata apportata una modifica sostanziale alla vetta: una statuetta di marmo rosa (o dolomite raffinata? probabile) raffigurante Maria, datata 2006, è stata posta accanto all’altare, lì presente già dal 1962.
E’ bella. Ricorda, anche se è diversa e se non l’ho mai vista dal vivo, quella candida, bianchissima, in vetta al Gran Paradiso.
Ma ritorno alla giornata di oggi.
Prendiamo la funivia dal passo Pordoi e in quattro minuti arriviamo da 2239 a 2950 metri.
Da lassù, la cosiddetta terrazza delle Dolomiti, scendiamo in breve alla forcella Pordoi e all’omonimo rifugio. C’è un vero e proprio pellegrinaggio e anche per questo rimandiamo al ritorno il timbro sul nostro passaporto delle Dolomiti, che va pian piano arricchendosi degli stemmi dei rifugi toccati dall’anno scorso ad oggi.
Dalla forcella Pordoi al Piz Boè il cartello dà 1h20.
Siamo in cima in 50 minuti.
Il panorama non è granché; o meglio, lo sarebbe se la visibilità fosse almeno decente, invece tra le 11.30 e le 12.30, il tempo in cui rimaniamo in vetta, vediamo il sole solo per pochi minuti. Il resto è tutto un alternarsi di nuvoloni e nebbia tutt’altro che calda che sale dal passo sottostante.
In quell’ora la folla aumenta e ce n’è per tutti i gusti. Tutta l’Italia e qualche pezzo d’Europa è lì. Mangiamo i nostri panini allo speck di ordinanza e poi iniziamo la discesa verso il rifugio Boè.
30 minuti, contro i 50 indicati dal segnavia.
Altra sosta, questa volta per due caffè, timbro ufficiale del rifugio del CAI nel mezzo del massiccio del Sella e contemplazione del panorama circostante. Lunare, ostile ma bellissimo.
Cime già viste negli anni passati non stancano ad essere miriate e rimirate nuovamente.
Infine si riparte, senza sapere se lungo la strada ci imbatteremo in qualche scroscio d’acqua o meno. Il cielo tutto intorno non incoraggia di certo ad esitare nel riposo, per cui gambe in spalla e via, questa volta diretti nuovamente alla forcella Pordoi.
Ed è proprio nell’ultimo tratto, dalla forcella alla stazione a monte della funivia, che inizia a cadere qualche gocciolone. È un fuggi fuggi generale delle tante persone che sostano alla rifugio presso la forcella, ma per quanto si possa andare veloci in salita, a 2900 metri, in pochi allunghiamo veramente il passo.
Arriviamo sulla terrazza delle Dolomiti che ha già smesso, al punto che nel giro di mezz’ora saremo nuovamente all’aperto, seduti o lunghi (chissà chi) sulle panche dei tavoli all’esterno del ristorante.
Una mezz’ora di sole, caldo e riscaldante quanto basta prima di ridiscendere con la funivia e arrivare alla macchina sotto le prime gocce di ghiaccio che arrivano come mine da un cielo altro che nero.
In meno di un minuto si scatena una grandinata di quelle coi fiocchi, ma facciamo in tempo a metterci al riparo in macchina e ripartire verso casa.
Scendendo dal Pordoi incontreremo tanti ciclisti impegnati nella risalita, fradici e probabilmente infreddoliti.
Torniamo a casa che ancora piove e nonostante tutto anche per oggi abbiamo dribblato la pioggia e goduto, tutto sommato, di una bella giornata tra le nostre amate montagne.

le foto

ARABBA AGOSTO 2010

31 agosto 2010

NUOVO INIZIO

dopo una pausa dal lavoro di tre giorni (sab-dom-lun), in mezzo ai cinque giorni trascorsi a casa dei genitori del maritopreferito, con mare, cinema e relax, la quipresente ha come la sensazione di essere tornata dalle ferie.
valigia smontata, lavatrice stesa, il cervello non risponde molto agli stimoli, non sembra molto sveglio a ricominciare a lavorare con l'ultimo turno in ufficio, dalle 17 alle 21.
sarà perchè si è trattato di vero relax, sarà perchè nel frattempo s'è compiuto il 32° genetliaco, sarà per qualsiasi cosa, fatto sta che questa ripresa di fine estate è di un pesante indescrivibile.
e da domani si ritorna in tutto e per tutto alla normalità: anche il maritopreferito riprende servizio e ciao estate!

24 agosto 2010

9 AGOSTO - FERRATA DELLE TRINCEE


Scrivo con nel pc uno dei tanti cd degli U2 che ho; devo ripassare per l’appuntamento con Bono &Co tra meno di due mesi. La loro musica ha sempre lo stesso, nuovo, identico effetto su di me: mi rilassa, mi fa sognare, mi estranea. Li adoro. Ma già si sapeva.

Nonostante ieri sera sia piovuto e grandinato, questa mattina ci svegliamo con un cielo profondamente blu e un sole splendente.
La funivia da prendere per arrivare all’attacco della ferrata è a circa 200 metri da casa, per cui niente levataccia!
Saliamo quasi 900 metri in circa 15 minuti e, una volta arrivati a Porta Vescovo, tra un tappamento di orecchie e l’altro, davanti a noi si apre lo spettacolo della Marmolada completamente sgombra di nuvole, come poi rimarrà per tutta la giornata.
Raramente mi è capitato di vedere Punta Penia, la vetta della Regina, rimanere visibile per tutto l’arco della giornata. Che bel regalo! Qualche foto (questa volta non ce ne dimentichiamo) e poi su, verso l’attacco.
C’è da dire che la ferrata di oggi la quipresente l’ha già solcata in un’estate tra l’88 e il ’91, con la sua famiglia, e nella memoria collettiva di quest’ultima (la famiglia) è sempre rimasto ben nitido il ricordo di un inizio a dir poco verticale, praticamente liscio, da superare quasi per intero con la sola forza delle braccia.
La mamma della QP, quel giorno ultima della fila, dopo vari tentennamenti e minacce di abbandono, visto che gli altri tre componenti erano già tutti belli che al sicuro su vari appigli e spuntoni alla fine del muro, venne “invitata” a proseguire da un signore che la seguiva, previa…spinta da dietro con entrambe le mani.
Un grazie imbarazzato dall’aiutata in questione fece superare quel primo, difficile approccio e poi la ferrata proseguì indenne per tutti e quattro.
Quest’oggi la storia si è ripetuta. Per certi versi.
La QP è partita per prima, davanti al maritopreferito, e pur avendo guardato e riguardato dove mettevano piedi e mani quelli che la precedevano, per superare quello stesso maledetto tratto iniziale ha dovuto, di nuovo, tirarsi su a suon di braccia, nonostante un piolo aggiunto (e che vent’anni fa non c’era…) su cui poi ha sostato ragionando su come andare avanti. Passato il momento clou, è stata la volta del MP che tenta e ritenta, dopo consigli, spiegazioni, delucidazioni su dove e come mettere piedi e mani da parte della QP, ha desistito.
Non se l’è sentita, è tornato indietro per quei pochi metri percorsi.
La QP, ormai oltre il muro liscio, avrebbe fatto più danni a sé stessa a ridiscendere (le ferrate in discesa, nei tratti pensati in salita, possono essere difficilissime e pericolose, come questa) per cui niente.
Lei ha proseguito, il MP s’è staccato dal cavo e ti aspetto dall’altra parte.
Così una di qua, l’altro di là.
Dispiacere per la QP, anche perché dopo il primo pezzo quella delle trincee è una ferrata divertentissima, con cambi di direzione, originalità nei passaggi, tecniche di arrampicata diverse tra loro. Non se la ricordava.
E poi, per tutto il tempo la Regina davanti ha dato il meglio di sé e s’è lasciata guardare per dritto e per traverso, nei momenti di pausa tra un chiodo e l’altro.
Verso la fine del cavo, il MP s’è reso visibile a suon di braccia agitate nel vento e sur sum corda, la QP ha concluso con più entusiasmo.
Ricongiunti, sono tornati all’arrivo a monte della funivia e lì hanno sostato per ben due ore e mezza, crogiolandosi al sole dei 2500 metri, caldo e meraviglioso come non mai in questa vacanza, e mirando e rimirando le pieghe delle montagne davanti.
Sempre lei, la Marmolada, da cui la QP ha fatto fatica a staccare gli occhi e che non si è stancata un attimo dal guardare!
E per giovedì abbiamo una guida alpina prenotata per andare fino lassù, a 3342 metri, attraverso la via ferrata… chissà!

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ARABBA AGOSTO 2010

23 agosto 2010

SABATO 7 AGOSTO - VAL DI FASSA


Anche oggi siamo stati in Val di Fassa.
Non è (solo) per un fatto di bellezza di quella valle e degli anni in cui vi ho trascorso le vacanze con la mia famiglia da bambina, quanto perché la caviglia, più precisamente il malleolo della quipresente fa i capricci.
Così, visto che l’andata e il ritorno podistico lungo tutta la valle può essere fatto con l’uso di scarpe diverse dagli scarponi da ferrata, ieri abbiamo decretato questo come percorso odierno.
Per mantenere il fiato, per camminare, per farci un giro diverso, sperando che la lontananza tra il malleolo e lo scarpone che solitamente lo riveste porti giovamento e un completo, indolore riavvicinamento.
E così, lasciata l’auto nei pressi del parcheggio della funivia Col Rodella, dopo aver percorso il sentiero frequentatissimo da podisti e ciclisti di tutte le età, sempre in falso piano, tra prati, abeti, cielo e roccia dolomitica, in un’ora e cinquanta siamo arrivati a Pozza di Fassa.
Natura pura, quindi, come tutto qui intorno, qualsiasi sentiero o via ferrata si percorra.
Scendiamo sulla riva del fiume Avisio e ci mangiamo i soliti, buonissimi panini allo speck, metà ritter sport bianco con nocciole intere (slurp!) e dopo un’ora, in centro, un caffè.
Poca gente in giro, a quest’ora.
Sono le 13 e penso a quanto mi piaccia mangiare presto per godere poi delle ore più calde (in montagna si apprezzano) in santa pace, senza cagnara intorno come in questo caso!
Dopo, ri-gambe in spalla e via, nuovamente verso Campitello, questa volta in un’ora e mezzo. Chissà quanti chilometri abbiamo macinato oggi!
Alla fine, come premio, ci concediamo una merenda al bar Tirol, a base di coppa di yogurt alta venti centimetri, ricoperta di frutti di bosco caldi e due fiocchi di panna montata per la quipresente, e una fetta di strudel caldo con crema di vaniglia calda per il maritopreferito.
Pensiamo di essercela meritata!
Facciamo ritorno a casa passando dal Passo Sella e rimaniamo affascinati, ancora una volta, dalla mole del massiccio del Sella e del Sassolungo, così come dall’imbiancatura di Marmolada e Piz Boè, grazie alla neve caduta due giorni fa dai 2700 metri in su.
Scendendo dal Passo Gardena, ammiriamo come sempre la “nostra” Tridentina chiedendoci se anche quest’anno ci rivedrà sulle sue rocce…

Intanto, mentre scrivo, fuori le stelle si accendono e si scopre che la loro nitidezza anche solo a 1600 metri è incredibile, la loro quantità immensa e la loro brillantezza vera.
Scintillano, sembrano muoversi, lampeggiano quasi.
E ammiriamo questa bellezza dal balcone della cucina che volge a nord, chiusi nelle giacche a vento, mentre il termometro segna 13°, ma bisognerebbe stendersi là, sul prato, senza nemmeno le poche luci del paese a portata di occhi e guardarle.
Guardarle affascinati e basta, in silenzio, contemplarle sentendosi incredibilmente piccoli e impotenti, ma fortunati per averle davanti!

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ARABBA AGOSTO 2010

22 agosto 2010

OMBRE MENTALI

da venerdì sera la quipresente e il maritopreferito si sono trasferiti sui Castelli Romani per stare insieme al resto della famiglia da parte della QP. una delle zie, sorella del papà, è qui in visita, per cui anche la QP e il MP ne approfittano.
da due giorni sono contornati dai nipoti ed è tutto un sorrisi, giochi, risate, voli in aria, corse avanti e indietro...
lato parenti adulti si sta insieme, si parla di politica, ci si imbestia, si mangia la grigliata di carne, si gustano le grappe trentine...
tutta vita, quindi.
sì.
eppure la QP ha un'ombra dentro, un pensiero latente che quest'oggi s'è nuovamente ripresentato e, come altre volte, col passare delle ore tornerà piano piano ad appannarsi per poi -ma speriamo anche no- ripresentarsi puntuale prossimamente.
è un pensiero donnesco, prettamente donnesco, naturale, normale, istintivo, spontaneo, difficile da controllare ma che, se controllato, può portare solo che buoni risultati.
anzi. il risultato.
eppure.
eppure quanto sembra difficile controllarlo, dribblarlo, non subirne gli effetti!
la volta che la QP riesce a farlo, però, è tutta una discesa ma, chissà perchè, se ne dimentica sempre e ogni volta ci ricade.
che poi non sarebbe tutta 'sta difficoltà, ma tant'è...
cretina.
femmina.

20 agosto 2010

PARRUCHHIERA, CUOCA E RICAMATRICE

il lavoro oggi mi aspetta dalle 17 alle 21, quindi questa mattina sveglia tranquilla, puntata sulle 8 ma giusto per.
per non ritrovarmi alle 10 passate a sollevare la palpebra, prendeere conoscenza in mezz'ora e non poter godere delle ore mattutine (quelle famose, con l'oro in bocca).
per non trovarmi a non sapere da che parte cominiciare e poi alla fine non concludere niente.
e così ne ho fatte. fatto il sugo allo speck (la cura autoprescritta continua anche con varianti sul tema!); tagliato i capelli al maritopreferito; preparato la borsa per una due giorni ai castelli romani dal parentame del mio ramo; mandato avanti il ricamo a punto croce commissionato da mia mamma, che ha tema natalizio ma visto che sarebbe, come dire, carino terminarlo non per Natale 2012, ci ho messo le mani sopra già in montagna.
adesso sono qui e in cucina la pentola bolle con la pasta dentro.
dai 1600 di quest'anno mi sto ancora portando dietro la fame ad ore decisamente da pollaio, ma tent'è non riesco nemmeno a tirarla per le lunghe per posticiparla almeno un po'...
nemmeno il maritopreferito mi aiuta: è appena tornato dalla corsetta e non gli servono certo orari da ospedale per dire di no al pranzo imminente!

18 agosto 2010

4 AGOSTO - GIRO DEL SASSOPIATTO

Arriviamo al Passo Sella verso le 8.30, poco dopo l’apertura della linea di telecabine che porta alla forcella Sassolungo dove, a 2687 metri si trova il rifugio Toni Demetz. Da lassù una vista meravigliosa, tanto affascinante e ipnotizzante che ci dimentichiamo completamente di scattare almeno una fotografia, ricordandocene solo una volta iniziata la discesa del canalone, dall’altra parte. Pace! Vorrà dire che terremo il panorama solo per i nostri occhi!
Ci sono la bellezza di 6°C e fino a quando non arriviamo ad avere il sole addosso, e quindi per tutta la discesa fino al rifugio Vicenza, teniamo i pile.
C’è poca gente, qualche alpinista che lascia il sentiero principale per prendere diramazioni riservate a lui e ai suoi colleghi armati di corda, chiodi e martello. C’è silenzio.
Davanti a noi la Val Gardena è inondata di luce.
Per quasi tutto il sentiero fino al rifugio Sassopiatto non incontriamo che pochi trekkiniani, per lo più tedeschi, con i quali, come vuole l’educazione montanara, ci si saluta non appena ci si incrocia; ci siamo praticamente solo noi, i profumi di montagna e il silenzio, ma durerà per poco.
Dal rifugio Sassopiatto in poi, infatti, è un via vai continuo di gente, bambini, famiglie, anziani, cani… verrebbe da cercare, senza successo, un santuario nelle vicinanze per spiegarsi la folla lì convenuta!
Il panorama di cui godiamo è, ancora una volta, la Marmolada, poi il gruppo del Catinaccio sopra la Val di Fassa, il massiccio del Sella con il Piz Boè.
Dopo la pausa panino allo speck (stiamo facendo la cura annuale, autoprescritta) riprendiamo il cammino fino al rifugio Pertini (ancora più spiaggesco del precedente) e da lì verso il rifugio Col Rodella e poi, nuovamente al passo Sella.
Saliamo in macchina e, passando per il passo Gardena e Colfosco, siamo a casa in poco tempo. Adesso, ore 17.39, la QP ha una fame da ora di cena inoltrata…non esclude, visto l’andazzo, che a breve inizi a mettere su la pentola per la pasta e far così venire fame anche al MP (se per caso servisse un incentivo!)
Ah, non si può non ricordare che in tutte le tappe fatte, il MP e la QP hanno sempre tenuto, mediamente, un quarto d’ora di anticipo sulla tempistica indicata dalla guida… quando si dice il fiato!
Per domani, viste le previsioni meteo scoraggianti, sbrago totale con momento informativo presso l’ufficio guide alpine di Corvara per delucidazioni su una certa ferrata, pensata per venerdì, già solcata 20 anni or sono ma da ripetere!

17 agosto 2010

3 AGOSTO - VAL DI FASSA

Questa notte ha piovuto e così, come da programma, ci alziamo con calma e, anzi, decidiamo di passare una mattinata da pensionati.
Dopo una colazione sostanziosa (strudel, yogurt con cereali, latte con muesli e caffè) il maritopreferito scende in paese a comperare il giornale mentre la quipresente inizia a ricamare a punto croce la tovaglia natalizia commissionata da sua mamma.
Il tempo rimane nuvoloso ma sul balcone, esposto a est e traboccante di fiori, si sta bene. Proprio come due pensionati!
Mangiamo presto e appena finito ci mettiamo in moto, diretti verso la Val di Fassa, passando per il passo Pordoi.
Arriviamo a Canazei che i negozi sono ancora chiusi ma passeggiamo, guardiamo le vetrine e assaporiamo la vita da valligiani. Canazei è ormai da qualche anno una vera e propria cittadina, diversa da come era vent’anni fa. Più brulicante di gente, con negozi e negozietti; non so se adesso la sceglierei come meta di vacanze. Forse in situazioni diverse, con dei figli piccoli fa comodo la sua organizzazione, con giochi per bambini nel bosco lungo il fiume, adventure park e la passeggiata lungo tutta la valle…
Con il maritopreferito ci diciamo infatti che, per ora, siamo sostenitori delle vacanze laddove regna la pace, la calma, il silenzio, tutto quello che equivale al meno gente possibile, poca caciara, in un posto che se è almeno un po’ lontano dalle strade principali è meglio.
Tutto il contrario di certe filosofie secondo le quali più folla, casino, calca c’è, meglio è.
A noi sembra strano o pazzo chi sceglie quest’ultima opzione, noi passeremo sicuramente per matti o pensionati, agli occhi dei cercatori di moltitudini.
Non è un fatto di pazzia o lucidità di mente, credo che dipenda dal carattere ma anche dall’idea che si ha di vacanza. Per noi equivale a riposo mentale che inizia, però, già da quello attorno.
Mai potremmo andare in vacanza sulla riviera romagnola, per esempio.
Comunque si parlava di Val di Fassa e dei suoi paesi disseminati lungo l’Avisio.
Li rivedo sempre con piacere e per quasi tutti ho un aneddoto, una scena in mente, ricordo delle vacanze estive tra l’88 e il ’91. (tra l’altro a Mazzin e Fontanazzo la famiglia di mio papà, da quando lui aveva 9 mesi, ha trascorso molte vacanze estive e lì mio papà fu iniziato alla montagna).
Andiamo a Vigo, alla famiglia Cooperativa e, come volevasi dimostrare, aggiungo due pezzi in più al corredo da cucina, comprando una bella tovaglia tirolese e il bricco per il latte, quello smaltato rosso con i cuoricini bianchi.
Il tutto per la folle spesa di 11,50€.
Domani, viste le previsioni favorevoli, faremo il giro del Sassopiatto, la stessa gita che negli anni ’60 portò mia nonna paterna ad arrivare alla fine in lacrime per la stanchezza e a lamentarsi con mio nonno dicendo ti coe te cartin-ne nu ti me incarti ciu (con le tue cartine non mi incarti più) ma noi domani usufruiremo dell’ovovia dal passo Sella al rifugio Toni Demetz, nel cuore del Sassolungo, per poi continuare con tutto il resto.
Non arriveremo in fondo piangendo!

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ARABBA AGOSTO 2010

16 agosto 2010

16 AGOSTO 2010 ORE 7.50 am



tralascio momentaneamente la cronaca doloMITICA per soffermarmi sull'inizio di giornata odierno.

la quipresente stamattina s'è alzata ed è partita alla solita ora di quando si reca al lavoro in macchina.
cretina.
come poteva pensare di arrivare alla solita ora la mattina del 16 agosto? non lo sa neppure lei, fatto sta che ha acceso i motori alle 7.50 con sul sedile del passeggero il maritopreferito, lasciato poi vicino al mercato per rimpinzare il frigo di casa, per poi continuare con destinazione ufficio.
da lì in poi (ma anche da prima, appena imboccata la via principale del suo quartiere) è stato tutto uno scoprire pezzi d'asfalto mai visti prima, perchè solitamente coperti di auto parcheggiate o in movimento.
l'aria tersa, il sole ancora obliquo, la calma attorno e Sting su Radio2.
i passaggi, consueti per altro, sono stati San Pietro-Lungotevere-Isola TIberina-Fori Imperiali-Terme di Caracalla-stadio delle Terme-via Colombo.
la QP non riesce a pensare a cosa volere di più.
il tutto praticamente disabitato, senza auto o quelle che c'erano vaganti come guidate da anime in pena.
e forse un po' anime in pena lo erano, lei e gli altri destinati a ricominciare a lavorare in questo inizio di metà estate!
il tutto per dire che sarebbe stato da continuare il giro altrove, verso il resto dell'arredamento storico che c'è là fuori, altro che arrivare e fermarsi sotto l'ufficio...
ancora una volta, però, la QP ha potuto apprezzare il popo di città in cui vive e che troppo spesso tralascia dal notare, quando c'è gente che ci viene apposta dall'altra parte del mondo e una sola volta nella vita!

15 agosto 2010

1 AGOSTO: ARABBA - RIF. BEC DE ROCES - RIF. LAGO BOE' - ARABBA


Ieri sera abbiamo deciso che oggi ci saremmo sgranchiti le gambe con una gita leggera, facile, di breve durata per testare il durante e il dopo (gita).
Così siamo partiti a piedi direttamente da casa e seguendo guida, cartina e il nostro personalissimo ma perché non andiamo fino là? ci siamo ritrovati sulla schiena una gita di quasi 6 ore.
Complice il sole, il cielo terso, il panorama tutt’intorno e in lontananza che cambiava ad ogni curva del sentiero, ci siamo altro che sgranchiti le gambe! Che bellezza però!
Gli occhi spalancati sulla meraviglia della natura intorno a noi, l’olfatto stimolato dal profumo del pino mugo e da un insieme di erbe che danno all’aria un’essenza fresca, particolare, tipicamente montanara di montagne con vegetazione. Un aerosol benefico e da godere a pieni polmoni! Proprio l’aria che ci vuole nei tratti ascensionali!
Un primo giorno degno, quindi, accompagnato dal puntuale appetito che, per quanto riguarda la quipresente, si scatena a poche ore dall’arrivo e tale rimane fino al ritorno ad altitudini abituali.
Per domani, visto che il meteo di Arabba ci prospetta una giornata inizialmente bella e poi a peggiorare lievemente, torneremo dalle parti del rifugio Lago Boè per la ferrata Piz da Lech, breve ma concisa, ancora inesplorata sia dalla QP che dal maritopreferito.


le foto

ARABBA AGOSTO 2010

14 agosto 2010

31 LUGLIO - ROMA-ARABBA (BL)


la quipresente e il maritopreferito sono rientrati a casa da circa due ore e si ritrovano...con già le valigie smontate e una lavatrice di panni già stesa...
i casi sono due: o l'effetto dei 1600 metri è ancora nel pieno, o a breve crolleranno stramazzati al suolo.
fatto sta che manca solo la cena -a breve, sono di un affamato inimmaginabile- e poi basta, panza all'aria dopo tutto il viaggio, iniziato stamattina alle 6:10...
ma ecco qui la prima puntata di queste vacanze, a partire dal 31 luglio.


Riusciamo a rispettare il programma: alle 03:57 si accendono i motori e il muso dell’alfa romeo punta diretto verso nord.
Roma è vuota, anche se sulla strada che va verso Orte qualche macchina ha il portabagagli pieno e la famiglia addormentata.
Anche noi abbiamo il portabagagli pieno e la parte di famiglia addormentata è rappresentata dalla quipresente. La profezia fatta dal maritopreferito il giorno prima (“…verso le 8, quando FORSE ti sarai svegliata, faremo colazione…”) si avvera come se l’avesse vista con un giorno di anticipo perché è proprio verso le 8 che riprendo forma e coscienza e cerco, in qualche modo molto penoso per altro, di essere di compagnia al pilota. Anche dai miei genitori, diretti al nord ma verso ovest, arrivano sms del tipo “buon viaggio al MP e buon riposo a te…”.
Sembra una congiura, una coalizione per prendermi in giro e rimarcare il mio profondo sonno fino a una certa ora della mattina, che mi trovi a letto o sul sedile dell’alfa.
Comunque, tra uno scroscio di pioggia e il sole pieno arriviamo verso Ravenna intorno alle 8 ed è qui che, con orrore, ho un flash e realizzo di aver dimenticato a casa il caricabatteria della nikon. Non è possibile, non mi è mai successo di cadere in fallo così spudoratamente come oggi in previsione di 15 giorni di montagna, io che sono quella che gestisce la tecnologia da viaggio della famiglia e rompe all’inverosimile se c’è una dimenticanza di questo genere.
Non me ne capacito. Ricostruendo la faccenda, mi rivedo il giorno prima pensare alla nikon, affiancarla al treppiede -utilissimo in montagna- e ignorare completamente il caricabatteria. Chissà cosa m’è passato per il cervello!
Per qualche ora mi tormento, mi sento in colpa, penso a come faremo senza foto dolomitiche, alla nostra idea di andare sulla Marmolada e come fai a non far foto? mica possiamo farle solo coi cellulari! Vengono male, hanno solo 3,5 megapixel! ma per fortuna il MP mi consola e cerca, trovandola, una soluzione. Al primo centro commerciale tecnologico che incontreremo verso Padova, cercheremo un sostituto del maledetto caricabatteria rimasto a Roma e avremo risolto. Arriviamo così a Piove di Sacco e ci infiliamo da Expert che, con nostro disappunto, non vende caricabatteria sciolti. Costano anche tanto, ci dice il commesso, quasi 80€.
A questo punto ci è chiaro che dobbiamo buttarci su una nuova macchina fotografica, così a 20€ in più rispetto al costo del caricabatteria e a meno della metà di quanto avevamo pagato la nikon orfana di quest’ultimo, prendiamo una 10 pixel più piccola e leggera.
Mi rode, ma non se ne può fare a meno. Nessun regalo per il compleanno a fine agosto, dico al MP, questa spesa è causa mia.
Appena saliamo in macchina con la nuova nikon, comunque, il rodimento che avevo allo stomaco mi lascia e il viaggio procede leggero. Verso le 15 arriviamo a destino ma ben prima iniziamo a vedere roccia dolomitica affacciarsi sopra di noi; sentiamo aria di montagna.
Passiamo vicino al Civetta, vediamo un pezzo di ghiacciaio della Marmolada –che pare molto ridotto rispetto all’anno scorso, purtroppo!- e il versante est del Piz Boè.
Occhi, polmoni e cuore ci si spalancano. In breve arriviamo e prendiamo possesso della casa, tipicamente montanara, con il tetto della camera da stuzzicare qualsiasi falegname! Ah, anche qui ci sono i piumoni alla teteska, che tanto ci piacciono!
Per oggi è quanto, domani ci sgranchiremo girovagando sotto il Piz Boè, sempre versante est, ma solo mezza giornata. Sfiancarci il primo giorno non ci pare un’idea intelligente!


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ARABBA AGOSTO 2010

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