31 marzo 2020

COSA È PER ME LA LIGURIA

Un paio di giorni fa Irene, la figlia poco più che ventenne di mia cugina, ha fatto un sondaggio tra i suoi contatti di Instagram, chiedendo "cosa è per te la Liguria?".
Ho risposto, al volo "é la terra del cuore, dove vado emozionandomi, da dove torno emozionata". 
Il giorno dopo Irene mi ha scritto una mail, chiedendomi se avevo voglia di scriverle qualcosa di più in merito. 
Questo è quanto mi è venuto in mente, scritto più o meno di getto... 

La Liguria per me è la terra del cuore, la terra dove sono nata,
la terra delle mie radici.
Genova è la città dove sono vissuta, Savona quella dove sono nata e la Riviera di Ponente
quella dove ho passato i primissini anni dell'infanzia.

E' una terra unica, per me la più bella;
l'unica da dove in inverno, dalla spiaggia, si vedono le Alpi Marittime innevate, là in fondo;
è la terra degli opposti, del caldo soffocante e umido in estate,
del freddo polare in inverno, quando il vento di tramontana soffia da nord e spazza
mare, cose e persone, facendole rabbrividire.
La terra delle montagne che si tuffano in mare, e del mare che diventa profondo dopo pochi metri dalla riva,
con le pietre sbattute nelle caviglie quando il mare è agitato;
forse è per questo che a noi liguri i litorali bassi non piacciono più di tanto, ci lasciano un po' indifferenti:
Non c'è gusto a camminare per metri e metri per trovare l'acqua alta mentre fai il bagno.
E' la terra dove dai monti vedi il mare lì vicino, quasi da toccarlo con le mani, e dal mare, se ti giri,
vedi le alture che sembrano chiudere la vista, ma che sono affascinanti, in qualche modo,
con il verde della macchia e i colori delle case arroccate.

La Liguria è la a terra che ho lasciato ormai ventitrè anni fa ma che non ha mai lasciato me.
Dal 1997 vivo nel Lazio e in tutta la mia vita, ormai, sono più gli anni che ho vissuto fuori dalla Liguria
che in Liguria, eppure io mi sento ligure fino al midollo, sono ligure, orogogliosamente ligure
fino in fondo, e continuo e continuerò a dire "sono genovese" a chi mi chiede da dove vengo,
se mi sente parlare e capisce che non sono nativa di Roma - cosa che provoca un moto di orgoglio
per la presenza di un qualcosa, in me, che mi distingue ancora dai miei concittadini attuali.

E' la tera dove torno sempre e quando inizio a vederla, quando mi viene incontro, gli occhi
diventano avidi e guardo tutto, cerco gli spazi di panorama tra una galleria e l'altra dell'autostrada,
osservo il profilo dei monti e il mare: ne guardo il colore, l'aspetto, il moto ondoso, se brilla per il
sole o se è cupo, se ci sono navi e barchette di pescatori...
La conosco, so com'è, ho davanti agli occhi tutto, ogni curva della strada
e ogni scorcio di panorama, eppure guardo sempre, a pieni occhi, come se non l'avessi mai vista.
Quello che viene prima passa quasi inosservato, solo appena "visto", mai veramente assaporato e contemplato, ma
la Liguria entra sempre fino in fondo ai miei occhi, quasi a volerne fare "il pieno".

E' la terra dove torno emozionandomi e da ciui riparto emozionata, sempre, e sempre provo la setssa sensazione:
di bisogno di tornare appena possibile, di desiderio di non lasciarla quando invece devo andare via.
Dico spesso che se un giorno dovessi lasciare il Lazio, non potrei che tornare su, a Genova,
tra la mia gente, nella ia terra del cuore.

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