12 marzo 2020

40 GIORNI SENZA SOCIAL - giorno 15

il mondo è cambiato.
così si apre il primo capitolo della trilogia cinematografica de Il Signore Degli Anelli e non posso che dirlo anche io, perché dall'ultimo aggiornamento ad oggi, il mondo, il mio mondo, il nostro mondo, quello che conosciamo di più, è veramente cambiato. qualcuno lo riconosce? 

sono a casa dal lavoro da mercoledì, in attesa del decreto del Governo che mi dica quanti giorni mi concede per continuare a prendermi cura di me e degli altri e a che prezzo; in questi giorni casalinghi, a volte ripenso ai miei nonni e alla guerra che hanno vissuto, con tre figli piccoli e le corse nei rifugi quando suonava la sirena di un bombardamento imminente. qui non suonano le sirene, non cadono le bombe ma lo stesso si respira tensione, paura, nervosismo, che lo si voglia ammettere o no. siamo spaventati, c'è poco da girarci intorno. 
più che dal virus in sé, però, penso siamo spaventati dalle regole da seguire, dalle strade vuote, dagli ingressi scaglionati al supermercato, dai negozi chiusi che manco ad agosto...siamo spaventati perché non è mai successo, non abbiamo mai vissuto una cosa del genere, nemmeno Chernobyl ribaltò tanto la vita di noi italiani: abbiamo lavato l'insalata con l'amuchina (sempre presente) per un bel po', non abbiamo comprato certi prodotti per un altro po' ma poi, alla fine, siamo sopravvissuti.

e in questa che sembra in tutto e per tutto un' anomalia temporale (come se con la macchina del tempo di Doc, fossimo capitati in un marzo 2020 alternativo), quando i social sono la cosa che più che mai unisce, io continuo ad averli spenti. 
Facebook non mi manca nemmeno lontanamente, quasi non mi viene più in mente, mentre Instagram sì, mi manca. soprattutto mi manca il sapere come stanno alcuni contatti che seguo e che vivono in Alto Adige (due maestri di sci dell'Alta Badia, un albergatore delle stesse zone...) o in che stato sono le piste delle Alpi (vuote ma con ancora metri di neve, magari...che peccato!) così come mi piacerebbe sapere in tempo reale cosa dicono dall'altra parte dell'Oceano vari profili che seguo, com'è la percezione e la vita negli Stati Uniti...

davanti a questa mancanza, mi sono detta che vista la situazione avrei anche potuto revocare i #40giornisenzasocial e fare di nuovo login a Instagram, ma poi ho pensato che no, continuo, rifiuto l'offerta e vado avanti. manca meno di un mese alla fine, è tanto ma ci provo. voglio vedere davvero l'effetto che fa. 
vorrei poter scrivere più spesso, questo sì, ma nonostante non stia andando a lavorare, il tempo vola e i momenti di pausa durante la giornata non sono così tanti come si potrebbe pensare.

un pensiero di questi giorni è che non so se ci ricorderemo più, quando torneremo alla normalità (perché ci torneremo, anche se adesso ci sembra di no e abbiamo la sensazione che questo porterà semplicemente alla fine del mondo) com'è il traffico per strada il lunedì mattina, la coda al supermercato -quella più lenta perché scegliamo sempre la cassa sbagliata- il salutare con un abbraccio e un bacio una persona a cui vogliamo bene...

forse ci baceremo tutti sempre, almeno per un po', perché avremo capito quanto ci sono mancati e quanta è la bellezza di un abbraccio e di una carezza; ci metteremo a parlare con chiunque in fila alla cassa, semplicemente per la voglia di parlare con chi abbiamo vicino e non ad almeno un metro di distanza; nel traffico, saremo più pazienti, lasceremo attraversare i pedoni che camminano sulle strisce pedonali e rispetteremo i limiti di velocità, perché sarà così bello guidare per andare a trovare i nostri aprenti, dall'altra parte del grande raccordo anulare....
ci piacerà di più tutto quello che potremo fare, che adesso dobbiamo tener lontano da noi per il bene nostro e degli altri e che comunque un social non potrà mai sostituire.
chissà come ci sentiremo, quando tutto sarà finito...

Love,
MC

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