25 aprile 2018

INSOMNIA

stavo per scrivere questo post alcune ore fa, quando avrei dovuto essere inerme per il sonno profondo di cui normalmente sono preda, per mia fortuna, e invece questa notte alle 2.13 vedevo ancora le 2.13 sui numeri rossi incandescenti della sveglia del comodino.
l'insonnia mia ha preso, questa volta.

dopo una giornata nei meandri burocratici per diversi argomenti (anagrafe, CAF, ristrutturazione della casa futura) sono tornata a casa sul cotto andante ma una volta a letto per una buona ora mi sono immersa nella lettura di King, per spegnere la luce a mezzanotte meno un quarto, circa. solo che poi ho arrotolato me stessa e le lenzuola per un'ora e mezza, appunto, fino alle 2.13 almeno.

in questo tempo pensavo che volevo dormire e non dormivo, mi tornavano in mente le canzoni degli U2 sentite la mattina, il ritornello di Red Light, la strofa di Surrender, il video di Sweetest thing (che ieri non ho ascoltato ma che è sempre U2) e poi da lì sono passata a When you say nothing at all di Ronan Keating (perché nel video di Sweetest thing i Boyzone compaiono e il mio cervello ha fatto tutti questi collegamenti, perché giustamente segue un filo, mica si spegne a un certo punto della notte perché s'è fatta una certa, come dicono a Roma...).

e quindi pensavo a 'ste cose, musica nella testa, immagini di video, il tutto a occhi spalancati.
non so perché non ho ripreso l'ebook in mano e ho ripreso a leggere King, o forse si, lo capisco ora: la parte letta ieri un po' mi ha angosciata, dentro di me volevo allontanare il più possibile le immagini che mi si erano create davanti agli occhi per le descrizioni perfette fatte dal Re, quindi riprendere a leggere avrebbe incentivato la mia immaginazione, chissà. così pensavo, almeno.

oggi sono rimbecillita quanto basta, grazie anche a varie ed eventuali condizioni fisiche da ragazze che hanno deciso di fare combutta con la mia testa, che al momento sembra un flipper.
no ma sto bene, sto molto bene.

Love,
MC

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