30 dicembre 2017

+36 *** STAGIONI DIVERSE *** STEPHEN KING (o della fine del trentaseiesimo libro nel 2017)

(e con questo siamo a cinque libro di King letti quest'anno, da questa estate ad oggi).

una raccolta di quattro racconti, questo Stagioni diverse, che inizia col botto con niente di meno che
Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, da cui è stato tratto il film Le ali della Libertà dove, come dicevo qui, penso che Frank Darabont abbia fatto ben poco sforzo a metterla insieme, la sceneggiatura, visto che tutta la fatica l'ha fatta Stephen al posto suo un bel po' di anni prima.
per me questo primo racconto è stato come leggere un film ma con una sensazione particolare: avevo negli occhi alcune immagini del film ma non è stata una lettura inquinata dalla pellicola (forse perché il film l'ho visto almeno dieci anni fa l'ultima volta) pertanto mi sono goduta ogni pagina, per quanto in alcuni passaggi ci sia durezza e crudeltà.

Un ragazzo sveglio ci racconta di un ragazzino di buona famiglia, il classico belloccio americano, figlio unico, bravo a scuola, e di un anziano tedesco, ex ufficiale delle SS divenuto cittadino americano, che diventano diciamo amici perché, di fatto, si scoprono entrambi due assassini, due psicopatici potremmo dire, che placano i loro istinti bestiali ammazzando gente un po' a caso (o avendolo fatto in passato con la giustificazione di aver ricevuto ordini dal fuhrer). finale meritato per entrambi questi due maledetti, devo dirlo, e storia a tratti inquietante. ma bella.

Il corpo è la storia di quattro dodicenni compagni di scuola i quali, per provare in qualche modo a se stessi e agli altri di essere tosti, si avventurano lungo boschi, rotaie del treno e colline alla ricerca del corpo di un coetaneo che hanno saputo essere morto, se per mano di qualcuno o per un incidente non ci è dato di sapere...
insomma, i quattro troveranno pane per i loro denti e fantasmi personali da affrontare tra cani sguinzagliati alle costole, guardie notturne nel bosco, sanguisughe attaccate alla pelle e un branco di ragazzi più grandi (alcuni dei quali loro fratelli) che incontreranno attorno al "corpo", dove si recheranno per fare più o meno come i loro conoscenti/fratelli più piccoli, ovvero sfidare loro stessi dimostrando chissà cosa.
amicizia, amarezza, fiducia e paura (non orrore, no, quanto "la solita" paura ancestrale che ognuno di noi ha di essere abbandonato, di rimanere solo, di non farcela...) ci vengono incontro in questo racconto e mi pare di poter dire che qui, più che in altri, viene fuori forse la vita di King, i suoi vissuti, le sue ansie e paure di bambino, adolescente, ragazzo...

infine l'autore ci delizia con Il metodo di respirazione che, devo proprio dirlo, è il racconto che mi ha coinvolto più di tutti, probabilmente perché la protagonista è una giovane donna (mi sto dando della giovane, quindi...😅) nubile che nella NY degli anni '30 si trova in attesa di un figlio o, come si era soliti dire a quel tempo, nei guai. troverà un amico nel dottore che accetterà di seguirla per tutta la durata della gravidanza...e del parto.
anche questa volta King denuncia a voce alta gli stereotipi americani (ma direi occidentali in genere, se non altro mediterranei) e il pensiero comune che a quei tempi girava intorno a donne che, come Sandra, si trovavano ad essere in attesa di un figlio ma senza avere un marito...o averlo mai avuto.
il racconto ci arriva dalle parole del membro di un club dove ogni giovedì sera, per parecchi anni, il protagonista si reca e dove era tradizione che ogni giovedì prima di Natale uno dei membri raccontasse una storia impegnata di soprannaturale. la storia di Sandra, appunto.

ho apprezzato anche questo libro e mi domando se resterò mai delusa da un King.
potrebbe succedere oppure no. chissà. sono curiosa, lo confesso, di andare avanti a leggerlo; a proposito, sempre come dicevo nell'ultimo post sul trentacinquesimo libro finito, ho la scaletta pronta per arrivare a IT 😎

Love,
MC

PS finiamo l'anno in bellezza, qui, con placche in gola e antibiotico in corpo. ne avrei fatto anche volentieri a meno, eh? 😑


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