23 luglio 2017

QUELLE GIORNATE UN PO' COSI'

...capitano ogni tanto, capitano a tanti, forse a tutti.
ieri è stata una di queste giornate, per me.

ho lavorato dalle 13 alle 18, parlato con trenta persone diverse per età, educazione (nel senso di buongiorno, scusi, per favore a volte quasi commovente, più spesso inesistente), problemi, richieste... nel lavorare avevo intorno i soliti colleghi, persone conosciute - alcune di più alcune di meno - eppure mi sono sentita un'estranea tra estranei.

non c'è stato molto tempo per guardarsi in faccia ma ieri come non mai ho sentito un senso di solitudine, di vuoto, pur contornata da gente che vedo quotidianamente.
avevo il cuore pesante, in qualche momento ho avvertito proprio un macigno sulle sue sponde e avrei fatto tutt'altro che stare lì ad ascoltare lamentele insulse e ripetute all'infinito di gente che non sa come mai, accidenti, ho finito le soglie internet, che mica ho navigato più degli altri giorni, ma com'è, ma come non è... 

in qualche momento ho dovuto spedire indietro le lacrime, affiorate nei momenti peggiori.

sono stanca di questa gente, di questi modi, di queste parole, di tutto. ma lo sono da un po', non da ieri: tutta la forza e la pazienza che ho avuto negli ultimi sette anni e mezzo si sono dissolti dalla fine maggio, più o meno, e non riesco più a ritrovarle in me.
la forza, la pazienza e la passione che so (bene) di avere e dove trovare, voglio restino intatte per le persone veramente importanti, per le cose della vita che sono in cima alla mia classifica e che si meritano tutta la mia attenzione.
tutte queste cose belle che ho, cercherò di non farmele portare via da quattro stronzi: le loro non sono ragioni valide per farmi cambiare, per trasformarmi in una me avariata, in una me non me. devo lavorarci, però, difendendomi con unghie e denti, per far sì che fuori da là o chi è là dentro e fa parte di me, possa trovare sempre la miglior MC possibile.
per me, per loro. perché sì.

Love,
MC

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