15 gennaio 2011

LAMENTELE (LIEVI) DI UNA DI SINISTRA

la quipresente sta scrivendo mentre su rai3 un simpaticissimo Fabio Fazio (lo ammette, è uno dei suoi preferiti tra quelli in circolaazione in tv) e Massimo Gramellini stanno commentando insieme, ironicamente ma neanche tanto, fatti e fattacci della settimana.
al momento si parla del nano-testa-d'asfalto e delle ultime belle notizie che lo riguardano, i vari festini che ha organizzato insieme agli altri due galantuomini Fede e Mora per tirarsi su il morale dopo le estenuanti giornate lavorative in Parlamento.
apparte il fatto che (e si sa già) la QP è allergica a tutto ciò che riguarda quello là, stasera questi commenti, detti in questo modo, tirano su il morale, danno una scrollata alle corde ricoperte di polvere, sommerse da pensieri negativi suscitati dal comportamento di gente che, per il posto che occupa, dovrebbe essere da esempio di legalità, correttezza, moralità, integrità per i cittadini del Paese che governa.
non perfetto, perchè la perfezione non esiste, non è di questo mondo (anche se il nano tempo fa si definì unto dal Signore), ma almeno una persona che si impegna, che ce la mette tutta, che nonostante gli sbagli si rialza, chiede perdono e va avanti. o che almeno quando è investito da uno scandalo (anche solo uno, non milioni) si dimette.
uno onesto.
qui invece siamo davanti a una persona che compie reati e se ne frega e che viene applaudito perchè se a 73 anni ancora je tira e va con le escort, buon per lui.
una persona che non batte ciglio e, anzi, chi fa il suo lavoro di magistrato e lo vuole fermare perchè viola la legge, viene definito un matto, un pericolo per la democrazia, un comunista.
l'ultima (fantasiosissima...ma quando le pensa?) che ha sfoderato è che i magistrati comunisti si sono inventati il reato di cena a casa del premier.

la QP non vuole che questo post diventi l'ennesimo sfogo contro una persona (eppure ne avrebbe di cose da dire, anche oltre quelle già dette) ma non ce la fa a stare zitta, come allo stesso tempo non dice tutto quello che ha in testa, sulla punta della lingua, a fior di dita.

come si fa a stare zitti?
è giusto lasciarsi passare sulla testa o sotto i piedi quello che succede?
la QP non lo crede, al di là del fatto che anche se se lo impone come impegno, regge un paio di giorni al massimo e poi la corrente la riporta via, ricomincia ad arrovelarsi il cervello e a imbestialirsi anche perchè, diciamo la verità, qua di cose ne vengon fuori a iosa ogni ora; si fa fatica a stargli dietro.

e allora forse l'unica cosa che resta da fare è mettersi l'animo in pace e chiedere il miracolo (della liberazione del Paese da questo cancro su due gambe, seppur corte). chissà che Lassù Qualcuno questa volta non abbia veramente pietà di noi e ci esaudisca.
Amen

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