i libri che leggo, i pensieri che mi scorrono nelle sinapsi, la mia vita vissuta e qualche vaneggiamento sulla realtà...
05 luglio 2010
DI BUON SENSO E CINQUE SENSI
giorni fa, in macchina in mezzo al traffico di Roma, la quipresente e il maritopreferito si sono ritrovati a mugugnare sul senso civico dei loro concittadini. da lì a spostare la chiacchierata su argomenti più ampi è stato un attimo.
servono le regole, le punizioni, occhei, ma bisognerebbe cambiare la mentalità, ribaltare la cultura: le regole le rispetto perchè è giusto farlo, non perchè sennò mi fanno un mazzo così...il buon senso dovrebbe essere all'ordine del giorno diceva la quipresente. il maritopreferito, annuendo, non s'è fatto scappare una battuta delle sue, ovvero quale è il tuo senso buono? e la QP, cogliendo la palla al balzo, c'ha pensato un po' su e ha deciso all'unanimità che il suo senso buono sia, senza ombra di dubbio, l'olfatto, subito seguito dalla vista.
l'olfatto perchè, come già le è capitato di raccontare, le basta un profumo, un odore, una minima stimolazione del suo naso per ricordare eventi del passato, ritrovarsi in testa immagini, persone e momenti della sua vita.
in questi giorni i tigli sotto casa hanno rilasciato i semi, insieme alle fogie lunghe, ormai ingiallite, ricoprendo il maricapiede di un tappeto giallo e ogni volta che la QP ci passa sotto si ritrova immediatamente a Cassano, nel giardino di quella che fu casa di campagna dei nonni materni per circa quarant'anni. quattro erano i tigli, enormi, che riparavano la casa dalla calura estiva e quattro milioni saranno stati i chilometri che lei, insieme al fratello, avrà fatto in bicicletta in quel giardino nei giorni estivi trascorsi là, a luglio, a far compagnia ai nonni, per cui quel profumo è rimasto bene impresso nelle sue narici.
poi la vista, dicevo, perchè, nonostante un paio di lenti abitino sul suo naso da circa 26 anni, è una femmina. e in quanto femmina non può non avere un raggio visivo che va oltre, che vede in mezzo alla folla, che capta un dettaglio, che coglie una differenza (tipo: il verde mela non è semplicemnete verde, che-che ne dicano i maschi!) o che sa riconoscere una sfumatura (tipo: il viola e il fucsia sono due colori diversi, sempre che-che ne dicano i maschi!).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Post in evidenza
ADOLESCENTI
siamo alle prese, da qualche tempo, ormai, con un quasi dodicenne che ci illustra sempre più di frequente e con sempre maggior frequenza, i ...
-
Guardare avanti è sempre stata una mia prerogativa, fin da bambina. In inverno ho sempre agognato all’estate per il sole e il mare o la mont...
-
una canzone dal profondo significato.
-
Sembrerebbe che ogni tot mesi mi debbano venire le placche in gola e che io negli stessi giorni, torni a scrivere qua sopra. avevo rimosso ...
1 commento:
C'e sempre al femminile qualcosa di semplicemente speciale, basta saperlo apprezzare.
Ciao
Maurizio
Posta un commento