28 giugno 2010

PARIGI - II PARTE

ho poco tempo, devo preparare il pranzo, lavarmi i capelli e poi uscire per andare a lavorare, ma mi sono seduta al pc e m'è venuta voglia di scrivere di parigi, la seconda, non credo ultima, tranche.
pur risalente a sole due settimane fa, quel fine settimana mi sembra lontano anni luce. (ancora queste sensazioni strane con la percezione del tempo e ancora io che non mi sono decisa a chiederne a un qualche esperto le motivazioni).
ma sono qui per parigi ed ero rimasta al primo giorno, dopo i due musei.
non si può scegliere, dicevo, ma se proprio si avessero solo 2 ore, direi vai al d'Orsay mossa da sempre, lo ammetto, da una passione sfrenata per gli impressionisti e, adesso, dall'emozione che mi ha suscitato il vederli dal vivo. niente da dire a Monna Lisa, ma quello che ho sentito davanti a certi quadri impressionisti è stata tutt'altra cosa.
dopo il tuffo nell'arte, quindi, ci siamo dati al vagabondaggio, macinando chilometri a piedi e con il metrò che avremmo dovuto portarci un contapassi per contarli. posso solo dire che a sera ci sentivamo i piedi come due ferri da stiro e come parametro di giudizio mi sembra di tutto rispetto.
dichiaro ineccepibile la rete di mezzi pubblici sotterranei: a roma ci fanno un baffo (estensione esclusa: qui come si fa un buco per piantare due primule a piazza venezia vengon fuori ruderi mai visti prima...) a puntuliatà, frequenza e PULIZIA. le stazioni della metro e i relativi tunnel di collegamento tra una linea e l'altra sono rivestiti di mattonelle BIANCHE che non hanno una-linea-una di graffiti o firme di tagger presi dalla smania di lasciare ovunque traccia del loro passaggio. il maritopreferito sostiene che ciclicamente i muri vengano lavati, la quipresente invece è più convinta della CIVILTA' che, in questo senso, caratterizza i parigini. se i tunnel fossero sottoposti a lavaggi ciclici, ci dovrebbe essere almeno un momento in cui ci sono graffiti o cosa, altrimenti ci dovrebbe essere una pattuglia di lavamuri fissa in ogni stazione. non se ne sono viste, quindi opto per la causale CIVILTA'. non credo che a roma muri del genere possano resistere più di qualche giorno dall'inaugurazione eppure, dichiarato il senso di civiltà e rispetto per le opere pubbliche, ci deve essere un deterrente che faccia passare la voglia di imbrattare anche al tagger parigino più vandalo. multe salatissiime? telecamere nascoste? legge del taglione? non lo so, fatto sta che i parigini che vengono a roma e prendono la metro...beh, hanno tutte le ragioni per dichiararci zozzi e maleducati!
come volevasi dimostrare, ho esaurito il tempo disponibile, non posso continuare o farò troppo tardi. mi prendo ancora qualche ora di stand by per la continuazione del racconto!

5 commenti:

Mia ha detto...

Uffà!
Prenditi un giorno,buttati malata,ma scrivi tutto tutto!Sorrisone.

Marie Claire ha detto...

mimì - mi sa che è l'unica soluzione possibile per finire il racconto... comunque, tanto per dire, sono rientrata mezz'oretta fa dopo essere uscita stamattina alle 7.30...
baci a te!

Bridget ha detto...

... ma come, la fermata Manzoni è ancora intatta... ;)

Marie Claire ha detto...

bridget - ...ci saranno le anaconde sotto i pannelli nuovi che pasteggiano con i tagger che laasciano traccia!!!!

UIFPW08 ha detto...

Concordo con te, ma tutto il mondo è paese noi apprezziamo gli altri su tutto e loro apprezzano noi per altro, comunque Parigi à davvero bella anche al 14° arrondissement.
I miei baci
Maurizio

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