23 giugno 2010

PARIGI - I PARTE

insomma, forse oggi riesco a parlarne. di Parigi, intendo.
scrivo dopo aver visto con quale faccia di marmo l'allenatore della nazionale francese s'è rifiutato di stringere la mano al suo pari del Sud Africa. entrambi fuori dal mondiale, il francese ha fatto una figura altro che meschina, spostando il braccio il più lontano possibile davanti all'insistenza del collega. spero che prima o poi il francese si penta di aver agito così. non ha fatto una bella figura, e tutto il mondo lo sa!
questo episodio mi fa pensare che, qualunque posto meraviglioso si visiti, qualsiasi città romantica si veda, diversa da quella in cui si vive e abitata da un altro popolo, ogni Paese ha le sue pecche, le sue magagne, i suoi lati di cui andare poco orgogliosi. se Lippi agisse così al termine di una partita, me ne vergognerei. chissà come si sentono oggi i francesi, i parigini.
questo per dire che Parigi è meravigliosa ma non tutti i parigini saranno d'accordo con me; per qualcuno il mister avrà fatto bene, benissimo, a rifiutare quel saluto...
ma a parte questo, tornerei a casa dei cugini d'oltralpe domani. bella, bellissima. Parigi la puoi vedere in foto, al cinema, sentirla raccontare, immaginarla, ma sarà come trovarsi davanti a foto o racconti di quadri impressionisiti: non si assaporerà mai veramente come vivendola, percorrendola, toccandola.
e il paragone con un quadro impressionista non è un caso. eventualmente scegliamo uno dei due, ci eravamo detti col maritopreferito circa i musei da vedere, se solo il Louvre o solo il d'Orsay o tutti e due. soluzione auto-presentatasi: sabato ci svegliamo sotto un cielo plumbeo e una strada bagnata, al che via, diretti al Louvre e facciamo il biglietto alle 9:27. entriamo insieme ad altre 50 persone e andiamo dritti come fusi alla stanza di lei, la Gioconda. noi, le guardie e quattro-cinque persone. piccola, lontana. da vedere. magnetica ma non, per la quipresente, come lo è stata la Pietà in occasione della prima vista da vivo. lì sì che ho fatto fatica a staccarmi. poi Amore e Psiche, da togliere il fiato, e ancora i quadri di Giotto e Botticelli, la Venere di Milo e il riscontro concreto che quel museo è, come l'ha ribattezzato il MP, il museo della refurtiva. sculture, quadri, opere in generale sottratte all'Italia. no comment. comunque poco hanno da arrabbiarsi i francesi: così è e ci sarebbe da riportare tutto indietro.
a seguire ci tuffiamo al d'Orsay, seguendo la scia da museo che ci ha portati fino a lì. l'apoteosi. impressionisiti studiati sui libri di storia dell'arte al liceo hanno preso vita davanti ai nostri occhi con una potenza incredibile e toccato corde impensate. mai stata così toccata da dei dipinti come in quel museo. da vedere assolutamente. scegliere tra i due? difficile, potendolo fare, sono da vedere entrambi, andando a botta sicura per vedere solo quello che interessa, ma scegliere no. sarebbe come andare a Roma e dover scegliere tra il Colosseo e i Fori Imperiali. non si può.

(fine prima parte)

5 commenti:

Mia ha detto...

anni fa a Parigi ho fatto lo stesso tuo delizioso pellegrinaggio...attendo il seguito,non farci aspettare tanto.Bacio.

Anonimo ha detto...

Cara Maria Chiara,

ci ho vissuto 7 anni in quella bellissima città ed ho imparato a conoscere molto bene sia lei che i suoi abitanti. Ti assicuro che i francesi non si scandalizzano affatto per il fatto che il loro allenatore non ha stretto quella mano. I parigini, non tutti i francesi, sono così arroganti che non si rendono conto di essere rimasti intrappolati in una cultura retrograda mentre pensano di essere sempre all'avanguarde. Ti assicuro che ho avuto moltissime occasioni per complimentarmi con me stessa per essere italiana quando ero lì.
E poi hai ragione, molte delle bellezze di Parigi su cui i Parigini stanno facendo soldi a palate attraverso il turismo sono italiane, incluse opere di numerosissimi architetti italiani.
Un mio amico ha definito Parigi come una di quelle vecchie signore un po' puttane che non vuole accettare di essere invecchiata e si veste ancora scollata nonostante i seni cadenti e si mette ancora il rossetto vermiglio nonostante le rughe...

Emanuele di Alba (CN) ha detto...

Eccoci Maria Chiara carissima..apsettavo il tuo reportage. Poi magari condivideremo a voce per telefono o incontrandoci ma iniziamo: a parte i francesismi frutto di un carattere che probabilmente ha una sua radice storica, Parigi è bellissima e te ne sarai accorta ancora più bella da girare a piedi...a noi ci è andata benissimo con un clima primaverile magnifico. Louvre l'abbiamo evitato nonostante avessimo consapevolezza della dignità delle opere esposte ma abbiamo preferito addentrarci nella Parigi "segreta". Abbiamo visitato abbastanza bene il Museo d'Orsay senza audioguida dopo aver pranzato con una coppia di Barcellona in un ristorante là vicino. L'ambientazione da stazione ferroviaria era straordinaria ma ancora più belle le opere esposte: patrimonio dell'umanità e rappresentazione di un epoca era come nutrirsi della universalità del talento umano. Ho acquistato nel bookshop una bella guida sulla storia dell'impressionismo ma a me è piaciuta l'allestimento e piaciuto il museo. Poi abbiamo visto le ninfee di Monet all'Orangeriè ( e non solo quelle) e lì l'apoteosi: qualcosa di indimenticabile straordinario. Anche perchè Monet volutmente ha rappresentato la superficie come se tu ci fossi in mezzo. Silenzio e contemplazione mi hanno rapito. Parigi non è la città delle scelte. E' la città che va vissuta poco a poco. Come un dolce di quelli squisiti: va assaggiato e degustato..ci torniamo? Salutami MP.Con affetto ti saluto

Emanuele e Claudia i tuoi amici di Alba (CN)

GraficWorld ha detto...

Conosco Parigi e la Francia .Bellissime !
Un saluto e buon inizio settimana.

http://remenberphoto.blogspot.com/

bera05 ha detto...

Ciao, la tua premessa è così importante che ci sarebbe da soffermarci tutto il tempo a parlare di quanta gente pur di vincere è pronta a tutto, e quando capita di perdere (nessuno si illuda prima o poi qualche cosa si perde) non sono pronti ad accettarlo e reagiscono in malomodo! Ma veniamo a Parigi! Noi al Louvre non siamo stati, perché occorre troppo tempo per visitarlo, voi come avete fatto in così poco tempo?
Il museo D'Orsay invece lo abbiamo visitato in lungo ed in largo lasciandoci gli occhi per i capolavori presenti!

Ciao.

berardo

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