05 settembre 2009

CRONACHE DI VACANZE - 12

19 agosto 2009
Ferrata Tridentina.


Sveglia alle 6. Vogliamo uscire non dopo le 7 per arrivare all’attacco della via entro le 7.30…e sì che siamo a 15 minuti dal parcheggio per l’attacco, ma calcolando i tempi per la vestizione dell’imbragatura, la calzata di scarponi&co, constateremo di aver fatto i conti bene: alle 7:30 quasi precise ci agganciamo al chiodo e iniziamo la salita.
Questo tratto di ferrata non l’avevo mai fatto: le precedenti tre volte ero sempre partita dal Passo Gardena. Iniziamo presto, ma siamo comunque in buona compagnia, sia davanti che dietro. Subito prima di noi c’è una famiglia tedesca con tre figli, che avranno tutti tra i 10 e i 6 anni. La più piccola, costantemente sotto l’occhio vigile della madre, in fondo alla cordata, se ne va su come un ragnetto, andando qualche volta in crisi laddove il passo da fare è troppo lungo per le sue gambe. Mi rivedo, ancora una volta in quegli ormai famosi 20 anni fa, quando a 10 anni feci per la prima volta questa ferrata. Mio padre aveva teso tra me e lui un cordino supplementare, da utilizzare in caso di necessità, ma lui stesso racconta come non lo sentì mai tendersi e si trovò più volte, nei passaggi critici, a domandarsi come facevo a “passare di lì”. E così oggi guardo con tenerezza quella bambina con le trecce che spuntano sotto il casco da arrampicata, l’imbragatura e gli scarponcini di vibram e torno indietro col tempo e la memoria!
In tre ore arriviamo al ponticello sospeso, il mitico, che, superando una profonda crepa, congiunge la Torre Exner all’altopiano del Pisciadù e poi, velocemente, arriviamo al Rif. Pisciadù, dove ce la godiamo fino alle 12.30.

La discesa per la Val Setus è decisamente ripida, stretta e impervia, ma grazie al cavo fisso di cui usufruiamo in più punti e ai pneumatici nuovi di cui anche il maritopreferito è dotato, non abbiamo problemi. Incontriamo più di qualcuno che sale: volgendoci indietro e valutando il lavoro delle gambe in discesa, classifichiamo la Val Setus in salita più faticosa della ferrata, per cui ci diciamo che quando torneremo al Pisciadù, lo sarà sempre attraverso la Tridentina! E, visti i precedenti e l’amore che ci lega a questa ferrata, tante volte torneremo qui, altrettante saliremo questa torre!
Verso la fine del sentiero assistiamo ad una lite furibonda tra una coppia di ceki che ci precedono lungo il sentiero. La cosa ci diverte, facciamo finta di tradurre quello che si dicono e non possiamo fare a meno di notare che le litigate sono litigate a tutte le latitudini e pur non capendo un accidente, è evidente che non stanno parlando di cosa mangiare a cena o che gita fare domani. Arriviamo al parcheggio che ancora la discussione (dopo una buona ventina di minuti) è in corso ma non ci preoccupiamo più: liberiamo i piedi dai pneumatici da scalata e belli belli ci dirigiamo verso Corvara, alla Konditorei, per regalarci due fette di strudel per il dopo cena di questa sera. Arriviamo però troppo presto, la pasticceria è ancora chiusa e allora, per non tornare a casa e rischiare di non aver più voglia di uscire, non mangiando così strudel (non sia mai che si perde un’occasione di mangiare il dolce!) andiamo al bancomat per allungare il brodo e far arrivare così l’ora X e poter, tra l’altro, fare anche merenda con due belle fette di torta alla ricotta! E quando ce freghi?!?!

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TRENTINO 2009

3 commenti:

Eskimo ha detto...

Le cronache delle tue vacanze sono quasi più esaustive di quelle del bravissimo Berardo, che l'anno scorso ricordo che scrisse non pochi reportage sulle sue vacanze in Sardegna. Un saluto a te e al marito preferito.

Annina ha detto...

Insomma.......sempre a tarallucci (strudel) e vino si finisce!
Bellissime ed esaustive (come dice il grande capitano)le tue cronache "ferrate": mi piacerebbe poterle provare, una volta, ma ho paura che il panico mi assalirebbe.....già mi vedo sul ponticello di cui parli, assolutamente immobile e raggelata dalla paura nel vedere il vuoto....in fondo donna di mare sono (ma incredibilmente attratta anche dalle cime)!!!
Baci
AM

Marie Claire ha detto...

Mio Capitano - grazie dei complimenti, superare quasi Bera mi inorgoglisce, tenuto conto che lui, poi, è stato il mio iniziatore al blog!

Annina - che devi fà, era più forte di noi...e mica potevamo lasciare sempre quei dolci in vetrina, no?
Sono certa che ti piacerebbe provarele, le ferrate...basta volerlo e non soffrire di vertigini!

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