04 dicembre 2008

OGGI, ORE 15.50

Il sole di oggi si addice poco alla giornata che sto trascorrendo, eppure c'è e nonostante il bel freddo che lo accompagna, riscalda e dà quasi conforto.

Il reparto dell'azienda in cui lavoro ha svuotato la stanza ed è, adesso mentre scrivo, in riunione con manager e dirigenti per conoscere la fine che faremo in questo momento di taglio del personale o, come dicono elegantemente e all'americana per non farci sentire carne da macello, reingeneering, ristrutturazione.
Da ieri, saputo che oggi dalle 15.30 in poi ci sarebbe stato questo incontro, siamo tutti, chi più chi meno, in preda a fermento, ansia, nervosismo, preoccupazione, tensione, paura.
In casi simili, non ci sono proposte di social plan, ammortizzatori sociali, paracadute o materassi che tengano: si ha paura e basta.

E' la prima volta che vivo una cosa del genere quasi direttamente (il mio meraviglioso contratto a progetto mi vede esclusa dal processo di reingeneering, come se il mio destino qua dentro non fosse legato a quello del resto del reparto...vabbè) e ne sono coinvolta tanto quanto i miei colleghi, che vedono vacillare la loro posizione lavorativa dopo 17, 20, 24 anni di fedeltà alla stessa azienda, non sapendo cosa avranno e se lo avranno.

Tra i componenti del team cui appartengo, rischio meno di altri, un po' per l'età che mi vede ancora vendibile sul mercato (nel caso in cui ci fosse richiesta di qualcosa da qualche parte, cosa di cui personalmente dubito, almeno per come stanno andando le cose), un po' grazie al lavoro del mio marito preferito, che ci permetterebbe di vivere qualora mi vedessi sfaccendata per n tempo...
Nonostante queste micro-certezze, dicevo, mi sento coinvolta totalmente. E non potrebbe essere altrimenti.

Mi si è stretto il cuore quando, mezz'oretta fa, ho chiuso dietro le spalle delle mie quattro colleghe la porta di servizio che comunica con l'ala dirigenziale del nostro reparto; sarei saltata al collo a tutte, cercando di far sentire loro la mia vicinanza e il mio conivolgimento...
Al mio buona fortuna, mi sono anche dovuta beccare la risposta di una che, in tono comprensibilmente schizzato, mi ha fatto notare che non si deve dire così perchè porta sfiga, semmai si dice in bocca al lupo o in c... alla balena! (ma io che non sono supertiziosa, candidamente non lo sapevo, per cui ho incassato!).

In questo momento sono in trepida attesa, e ripenso a mio padre quando qualche mese fa mi parlò, riconfermandolo di recente, della sua preoccupazione del tipo di mondo che sta lasciando ai suoi figli e nipoti, per certi aspetti molto peggiore di quello che, alla nostra età, lui ricevette da suo padre... e sì che mio padre è del 1948 e tra austerity e anni di piombo ne ha viste tante passare per questo nostro Paese!

Penso a questo e guardo il sole a ovest, sta tramontando.
In fondo domani è un altro giorno, e si vedrà!

4 commenti:

Mcloud ha detto...

E' cambiato il mondo, è cambiata la società... Ma, nonostante la mia tendenza all'"aspettarmi il peggio per poi non rimanere deluso", penso che tutto bisogna fare, tranne che mollare.... è vero la crisi è globale, ma proprio per questo la nostra "reazione" deve seguire il concetto di "globale".... non ci sono certezze? rendiamo più "CERTE" le nostre incertezze.... impariamo a gestire il notsro "precariato"... senza demordere... e senza perdere la speranza di avere la NOSTRA possibilità...
Facile a dirsi? No, no, facile a dirsi e difficilissimo a realizzarsi.... ma non c'è alternativa... per cui...
Buona serata

Anonimo ha detto...

Carissima Maria Chiara,

grandissimo post pieno di vissuto e di tensione che stai facendo vivere anche a me. Da quando ti seguo è il post più intenso che ho letto! Se ho la possibilità di aiutarti in qualche modo volentieri mi offro: qui il lavoro non manca mai. Mia moglie da operaia in una ditta di abbigliamento (il famoso tessile in crisi) si è riciclata come OSS (operatore socio-sanitario) per una cooperativa sociale di Torino: un lavoro bellissimo e arricchente umanamente come non mai, dopo aver passato le selezioni e fatto un corso presso i salesiani: ha avuto il coraggio di lanciarsi di rischiare: ha puntato sul sociale dove serve tantissimo lavoro. Pensa che qui non riescono a trovare personale specializzato!!
Per me che lavoro sui siti di una grande azienda il lavoro non è mai mancato ed anche il mercato pubblicitario su internet fa gola.
Noi ti siamo sinceramente vicini e speriamo sempre di conoscervi di persona. Non conosco il tuo curriculum e quindi le tue competenze. Credo che occorra sempre fare del nostro meglio nel nostro piccolo. La globalizzazione si affronta a partire dalla quotidianità. Altrimenti soccombiamo e non è quello che Dio vuole da noi. Stasera parto per Roma.Devo fare un piccolo intervento ai denti.

AH!! A proposito di freddo...nota di cronaca: qui siamo sepolti da 20 cm di neve...romantico ma anche abbastanza impegnativo soprattutto in auto

Puoi scriverci se vuoi a manuplasmati@tiscalinet.it.

Un saluto affettuoso a te e a tuo marito.

Emanuele e Claudia Plasmati

Anonimo ha detto...

Cara Maria Chiara, è veramente triste trovarsi nella situazione che hai descritto, e anche se sono parole ti sono vicino e faccio il tifo affinché la situazione possa risolversi in bene per tutti.
Come si è arrivato a questo punto sarebbe lungo e manco saprei dire bene il perchè! Posso solo dire che sicuramente una delle conseguenze è stato l'egoismo di pochi, la disonestà, di gente che per il proprio squallido egoismo per la ricerca del guadagno a tutti i costi è passato sopra la testa della gente di tanta gente. Queste persone la ricchezza eccessiva e con poco impegno li ha resi miopi e non hanno visto oltre il proprio naso, non hanno visto che comunque le cose si sarebbero rivolte contro anche di loro perchè se c'è la crisi il coinvolgimento è totale. La storia non ha insegnato niente a queste persone, non si sono ricordate che quando la gente è disperata si ribella in modo anche violento e comincia a far cadere le teste, e non nel senso figurato, di chi pensa siano gli affamatori! Spero tanto cheno si debba arrivare a questa drammatica situazione però il rischio della fame e quindi l'argine che separa la non violenza dalla violenza si assottiglia sempre di più! Se dovesse, e mi auguro tanto di no, accadere che la povera gente sempre più numerosa si ribellerà, questi signori che se ne fanno dei soldi accumulati?
Problemi seri che solo gente seria e non egoista può tentare di risolvere! Tutti noi speriamo in Obama, che riesca a venire fuori dalla logica assurda americana dei padroni del mondo che possono fare e disfare, posso fare guerre inutili e dannose, spero che lui in questa fase positiva riesca a coinvolgere anche i nostri politicanti e quindi costretti anche loro ad occuparsi delle cose serie ed agire per il bene del paese. Spero tanto che quel guerrafondaio di Bush diventi un brutto ricordo, e la pace ricominci a riguadagnare terreno. Cara Maria Chiara, detto questo speriamo nella Provvidenza che al di là di tutto e di tutti tende di condurre l'umanità verso la giusta strada per ognuno e quindi anche per te e per il tuo lavoro, la tua famiglia e delle persone che lavorano con te.

Carissimi ed affettuosi auguri!

Ciao!
berardo.

PS
Salutami il tuo marito preferito

Anonimo ha detto...

Le cose stanno andando proprio male per tutti, non si riesce a vedere oltre questo momento o meglio IO non riesco a vedere oltre questo momento.
Come è andata poi la riunione per il rengeneering?
Ciao.

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