12 novembre 2007

10/10/07 PHOENIX-SEDONA-GRAND CANYON

Oggi facciamo la nostra seconda colazione americana. Non è facile abituarsi alla mole di cibo che mandiamo giù…un po’ per fame, un po’ per curiosità, un po’ per tirar lungo fino all’ora di pranzo e non sentire una voragine nello stomaco a metà mattina.
Facciamo fatica ad abituarci alla nuova dieta, così come faremo fatica, tornati in Italia, a tornare al regime consueto in auge a casa. (per qualche giorno, infatti, la mattina avrò fame dopo un’ora dalla colazione!)
Oggi ci addentriamo nella parte più avventurosa e interessante del viaggio, dal punto di vista paesaggistico.
Lungo la strada, sugli altipiani desertici dell’Arizona, ci lasciamo accarezzare dal profilo dei cactus, piante protette (c’è un cactus disegnato sulle targhe dell’Arizona), che possono arrivare a vivere qualche centinaio di anni, allungando braccia laterali per compensare il peso del fusto centrale.
Il deserto è ancora attorno a noi e la temepratura calda.

Arrivando però a Montezuma Castle, roccaforte degli indiani Navajo dal nome precolombiano, percepiamo i primi abbassamenti di temperatura.
Montezuma Castle: una grotta che fu scelta dagli indiani come rifugio, perché più fresco d’estate e protetto dal caldo torrido e desertico della regione, e più caldo di inverno.
Veniamo messi all’erta dalla guida sulla possibile presenza di serpenti in passaggio intorno al camminamento asfaltato; ci invita a non sconfinare dal marciapiede! Scherziamo, facciamo battute sull'eventualità di trovarcene davvero uno tra i piedi...ma sotto sotto, trovarcene uno davanti non ci migliorerebbe di certo la giornata!
Qui la natura è brulla e a tratti incontaminata... Buona scelta fecero i Navajo centinaia di anni fa!

Dopo Montezuma ci dirigiamo a Sedona, tranquilla e deliziosissima cittadina di 4000 abitanti nella zona di Oak Creek Canyon, sempre in Arizona.
Qui ci imbattiamo in persone che sembrano appena uscite da un film western (o forse siamo noi che ci siamo entrati dentro!) per come sono abbigliate!
Cappelli da cowboy, stivali, ninnoli indiani, capelli lunghi…

Eppure le persone qui distribuite, vestite così, sono intonate, sono affascinanti…noi sembreremmo flippati di cervello ad andare conciati in quel modo per le città italiane!

Torniamo nelle grinfie del caldo...nel tentativo di telefonare in Italia, mi becco una botta di caldo che si rivelerà ardua da smaltire...
Pranziamo alla messicana, al Mexican & Southern Dining, e dopo un po' di sano shopping turistico, risaliamo in pullman.
La nostra prossima destinazione è il Grand Canyon Lodge, non lontano dal Grand Canyon National Park, che avremo la possibilità di vedere sia da altezza-naso (dai frequentatissimi posti panoramici che si affacciano sul buco del Colorado) sia, il giorno seguente, con gli occhi di Dio.

L'assaggio che ci prendiamo del Grand Canyon, da altezza-naso, ci lascia senza fiato.
Per la prima volta ci troviamo davanti un'immensa distesa di rocce e alberi e dislivelli di 1200 metri al quale nessuna foto, nessun filmino, nessun poster e nessuna descrizione minuziosa o appassionata può rendere onore.



La natura ha creato qualcosa di impensabile da una mente terrena. Senti quanto sei piccola e quanto ipotente anche: la tua voce si perde immediatamente. Non c’è eco. Troppo infinitamente grande è lo spazio che ti separa dalla sponda di terra successiva, davanti a te.



Non c’è un posto simile a questo sulla terra e non c’è verso di staccare gli occhi da quanto ci troviamo davanti.
Ad oggi passo, lungo il camminamento, scattiamo foto. Un seplice albero o un arbusto in primo piano rispetto al canyon ci fanno apparire tutto stupendo e da fermare in un click. Così è, e così facciamo tutti.
Dopo un paio d’ore trascorse dinanzi a una delle sette meraviglie del ondo, torniamo al pullman e da lì al lodge che ci ospita per la notte.

Ormai fa freddo, anche l’altitudine (circa 2000 mt) fa la sua parte e si fa sentire al di sotto della giacca a vento.
Domani ci aspetta il volo sopra il Grand Canyon, la Monument valley e il Lago Powell...

Lo spettacolo continua...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

DI fronte a simili spettacoli non ci sono parole.....

Dire :- Che bello! Ti sembra di banalizzare qualcosa per cui non è possibile trovare parole.

Io osservavo il più possibile in silenzio per "catturare" con gli occhi tanta bellezza! Maricle

Marie Claire ha detto...

...si vede che cio sei stata!!!!
...e infatti mi capisci!

baci

takajiro ha detto...

il grand canyon mi tolse il fiato...fu incredibile..arrivammo che stava smettendo di piovere. nel giro di 15 minuti cielo terso e tramonto...pazzesco!

Marie Claire ha detto...

Spider - immagino la sensazione...

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