26 aprile 2007

25 APRILE 2007

Ieri, 25 aprile, come domenica scorsa ci siamo dedicati a far niente che avesse bisogno del cronometro al polso.

(Anche) questa volta l’ambientazione era Maccarese, a casa di Marco, il cui arrivo da casa mia si è concretizzato la bellezza di 125 minuti dopo lo stacco dalle griglie di partenza, in quel di Grottaferrata.

Un’ora e tre quarti per coprire 55 kilometri...non male...!
Praticamente tutte le strade alternative, compresa quella solitamente da me percorsa, proposte dal futuro marito a mezzo auricolare del cellulare, erano intasate: occhialuti viaggiatori, debitamente ventilati dal clima (complemento oramai necessario nell’arredo automobilistico...), chiusi ermeticamente nelle loro scatole quattoruotemunite, si dirigevano verso il mare, alla ricerca di relax.
A seguito di varie gimcane tra prati e pascoli fiumicinesi, dopo 125 minuti appunto, sono arrivata a destino.

E lì, dopo aver pensato al nostro sostentamento corporeo, con primo secondo contorno dolcetto caffè grappino, abbiamo pensato alla nostra salute psicofisica, presentando la nostra ancor troppo chiara pelle al sole del dopo pranzo, nel prato di casa, rinfrescati dalla brezza marina, stesi su una delle invenzioni più intelligenti fatte dal genere umano: i lettini da spiaggia.

Marco leggeva e si aggiornava consigliato dai giornalisti di La Repubblica, io, da femmina in rilassamento, mi dilettavo a guardare e giudicare e meditare sul perchè e percome quest’anno è meglio indossare le ballerine dorate; venivo a conoscenza del fatto che le infradito andranno sempre (quando mai non sono andate!), accompagnate da una mega-maxi-borsa porta tutto luccicante d’oro o argento, must di questa estate two-thousand-and-seven...e via conoscendo...

Si stava alla grande, soprattutto dopo aver sentito che in altri lidi laziali, in quel di Valmontone per esempio, l’altro pezzo della famiglia impegnato in braciolate prataiole (tanto per non perdere il vizio de magnà) aveva iniziato a rifugiarsi al chiuso verso le 13.30 per via della pioggia.
Lì è continuata a cadere copiosa, al mare da noi, invece, niente, nisba, sole e sole, venticello e la riga del costume comparsa sulla schiena...

A proposito di righe da costume, nei giorni scorsi sono stata invitata dalla signora mia mamma ad evitare di prendere il sole, in questa estate two-thousand-and-seven che mi vedrà convolare poco dopo il suo termine, con cordini e cordicelle intorno a collo e spalle, al fine di non intaccare il risultato finale dell’abito bianco indossato...
E così, ieri a combatte co’ ‘sti cordini, a legarli dietro, di lato, a tenerli giù quando giù si potevano tenere...

Io che, a differenza della media delle donne di ‘sto mondo, amo i segni del costume là dove si suppone ci debbano stare...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene bene, tu al sole e noi sotto la grandine!!
Che ce voi fà questa è la vita!!

Comunque ti sei persa la nostra allegra e bagnata compagnia!!

Un abbraccione!!

Ciao.

berardo

Unknown ha detto...

Domenica ci siete mancati. Una bagnata prima o poi doveva arrivare, ve la siete risparmiata.
Mi raccomando troppo solo fa male.
Ciao Dono

Anonimo ha detto...

Trascorri tanto tempo con gli altri, fai bene! Ricorda:

PRIMA DI GIUDICARE UNA PERSONA

CAMMINA PER TRE LUNE NEI SUOI

MOCASSINI.

(motto indiano )

Marie Claire ha detto...

zia, firmati quando mi lasci commenti come anonima....
MC

Anonimo ha detto...

SCUSA SE NON MI SONO FIRMATA, DEVO PENSARE A TROPPE COSE DA FARE E QUALCOSA LO DIMENTICO.

CERCHERO' DI STARE PIU' attenta.

mi piace parlarti, ciao!

Non hai in programma Genova?


Marisa

Marie Claire ha detto...

Ciao zia,
in realtà pensiamo spesso a tornare qualche giorno nella mia terra; una buona scusa potrebbe essere la consegna degli inviti al matrimonio...
vedremo, anche prechè c'è ancora qualcosa che Marco deve vedere...

Baci,
a presto speriamo,
MClaire

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