11 dicembre 2017

+35 *** A VOLTE RITORNANO *** STEPHEN KING (o della fine del trentacinquesimo libro nel 2017)

l'ho già detto e lo ridico, sono ripetitiva e lo so ma non posso che esserlo, quando si parla di King, Stephen.
è un maestro della letteratura non solo americana. anche se lui è born in the USA, posso dire con convinta convinzione che sia un maestro della letteratura mondiale e che non ci sia margine di discussione su questo. un maestro globale, per caso nato negli Stati Uniti -per quanto questa fatalità lo abbia reso quello che è, essendosi ispirato in lungo e in largo a quelle che sono le piaghe americane dagli anni '60 in poi.
un maestro globale, dicevamo, e che andrebbe studiato a scuola. alle scuole superiori. magari all'università già lo studiano. lo spero, lo spero tanto, così magari mio figlio mi potrà far godere del fatto che lo starà studiando e ne parleremo insieme. di certo, se sarà un lettore come sua madre, gli farò leggere quello che fino ad ora ho letto io e anche di più, compreso questo A volte ritornano, il quale, scopro ora su internet, ha la mia stessa età, infatti è stato pubblicato nel 1978...quindi a maggior ragione glielo proporrò! 😊

un'antologia di racconti, questo A volte ritornano, la più famosa, forse, e che regala perle quali L'ultimo piolo, con passi carichi di emozione, sentimento fraterno da strappare le lacrime e che non ci si aspetterebbe da King-maestro-dell'horror, per passare attraverso Materia Grigia, che ti lascia un'inquietudine dentro che la metà basta e dopo il quale, forse, la tabellina del 2 non avrà più lo stesso significato se non una serie di numeri pari uno dietro l'altro...

la maestria di King sta, come mi ha aiutato a capire A., nel suo prendere e parlare, semplicemente, delle piaghe sociali dell'America, terra promessa per chi non ci vive ma terra delle contraddizioni estreme per chi, come lui, ci è nato nel 1947 e ci vive.
e quindi si parla di bullismo tra adolescenti, fanatismo religioso, dipendenze varie, emarginazione sociale, razzismo verso i diversi, i minimi, i deboli...ma non c'è mai lo splatter, l'esplicito, il tutto. le paure ancestrali, inconsce o dichiarate di ognuno di noi, vengono fuori ma descritte un po' si e un po' no, senza troppe parole, così che la nostra mente percepisce il messaggio, coglie tutto e anche di più, con lo strabiliante effetto che, una volta finito di leggere, torni alla vita normale nella più assoluta tranquillità. non ci sono sonni agitati e conditi da incubi, dopo.
ne ho letti un po', di King, ad oggi e come dormivo come una bambina prima, così continuo a fare adesso.
quindi chi dice che King è il maestro dell'horror, deve specificare perché. e sciacquarsi la bocca prima di parlare. grazie. 😀

ieri ho iniziato il primo di un'altra serie di King, ovvero Stagioni diverse, antologia di quattro racconti da cui sono stati tratti alcuni film. sono alle prese con L'eterna primavera della speranza - Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank ovverosia il film Le ali della libertà e penso che Frank Darabont abbia fatto ben poco sforzo, visto che la sceneggiatura se l'è praticamente trovata bella e pronta scritta da King. il libro infatti è il film, passo passo, ma con le descrizioni a parole e non a immagini, quindi molto più efficaci.

dopo questo, ho una scaletta propedeutica per l'atterraggio su IT, così come mia ha richiesto il mio professore del corso di Letteratura Mondiale, A., che mi sta preparando proprio per bene... 😊

Love,
MC


1 commento:

Livia ha detto...

Ciao è la prima volta che passo qui! Se poco poco sei come me, IT lo divoerai e lo rilegferai almeno una volta l'anno. Buona lettura!

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