04 novembre 2014

+31 *** NON SMETTERE DI CREDERCI MAI *** NICK VUJICIC (o della fine del trentunesimo libro nel 2014)

sono arrivata in fondo a questo libro un po' scettica.
l'autore è ragazzo americano evangelista, motivatore, nato senza arti (né braccia né gambe), direttore dell'organizzazione Life Without Limbs e che gira il mondo raccontando la sua esperienza per divulgare il messaggio di Cristo.
il succo è: anche se sono nato così, dono la mia vita a Dio e sono comunque felice, molto felice.
posto che sottoscrivo pienamente il messaggio cristiano, il  mio scetticismo deriva dalle parole usate per scrivere, per raccontare questo libro.

usa un linguaggio a tratti ridondante, tanto che in alcuni momenti ho pensato che un libro del genere potrebbe fare facilmente breccia nel cuore e nella mente di persone disperate ma tendenti ad assumere comportamenti per certi versi estremi.
impressione data dalla mia impostazione mentale, culturale e di cristiana cattolica, certamente, ma che ho provato più volte, scorrendo le pagine.
è un libro che, alla fine, mi ha lasciato molto poco. lo confesso.

una persona che fa del bene, Nick, un uomo coraggioso, sicuramente forte e dotato di una fede inossidabile, di certo più potente della mia. un uomo felice, nonostante tutto.
eppure, proprio nonostante tutto questo, ho chiuso il libro cosciente di non aver provato alcuna emozione forte o coinvolgimento particolari...
pertanto non saprei se consigliarlo o meno.
forse direi "leggilo tu, così poi mi dici come ti è sembrato e ne parliamo!".

adesso sono passata a Montagne di una vita di Walter Bonatti.
non mi è nuovo, Bonatti, come scrittore delle sue imprese alpinistiche, anzi.
già da ragazzina (frequentavo le scuole medie) leggevo I giorni grandi e Le mie montagne di mio papà, che alcune volte gli ho visto leggere durante le vacanze estive in Valle d'Aosta o Trentino Alto Adige (forse per gasarsi al massimo nel nostro scarpinare per le Alpi...).

questo Montagne di una vita mi sembra però non tanto il (solo) racconto delle sue imprese alpinistiche (in Italia e nel mondo) ma anche un dire la sua su le varie polemiche che l'hanno investito nel corso della vita, tra le quali la più famosa quella della spedizione italiana sul K2 nel 1954.
mi sta piacendo parecchio e credo proprio che avrà vita breve.

Love,
MC

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