25 novembre 2011

ME LO SONO MERITATO



l'avevo detto, no, che mi sarei concessa una seduta dall'estetista?
e così ieri, dalle 16.30 alle 18 la mia posizione è stata orizzontale, su un lettino riscaldato, con una maga del massaggio che ha dato una bella, bellissima ripulita a questo volto.
il trattamento comprendeva anche un meraviglioso massaggio a piedi e gambe. mi sono alzata da quel lettino rigenerata!
una bella pulita l'abbiamo dato anche al bancomat, visto che tra seduta e creme rifilate, ehm, la sfiammarata uscita dal pos l'ha disinfettato per bene.
ma ho pensato che per una volta si sarebbe potuto fare, visto e considerato che comunque la mia pelle ne aveva enormemente bisogno. e se anche la settimana prossima facciamo un richiamino, mica farò fare di nuovo le scintille ala bancomat, eh?

18 novembre 2011

FRIVOLEZZE - part two


...e anche se oggi è un giorno di quelli in cui mi dovrebbero girare a manetta, della serie "se ci metto in mezzo qualche cubetto di parmigiano, vien fuori grattuggiato che è un piacere, pronto da spolverare sulla pasta o sul risotto", sono contenta.
in mattinata mi sono goduta il risveglio indotto dal mal di panza, che il mio essere donna mensilmente mi fornisce e di cui solo noi femmine possiamo avvalerci (ma arriverà anche per me il momento in cui non toccherò per mesi i lines petalo blu con ali, porca miseria!). me lo sono goduto guardandomi Rai4 e i telefilm americani per teenager, mezza lunga sul nostro divano rosso, in pigiama e riscaldata dalla mia migliore amica in questi giorni, ovvero la borsa dell'acqua calda.
successivamente è arrivata mia mamma, carica di arance siciliane e perline comprate qualche giorno fa al suo paesello.
subito ci siamo messe al lavoro, così prima e dopo pranzo abbiamo ciattellato come si conviene a due donne senza i rispettivi uomini, infilando perline nei fili elastici e nei chiodini per orecchini. bella giornata, che mi ha fatto dimenticare la sventura mensile (o scassautero, come le chiama mia cognata Francesca!). da ripetere.
questa sera, poichè sprovvista di maritopreferito, in trasferta napoletana, cenerò in pigiama, davanti alla tv, facendo la spola dalla cucina alla sala. presto, prestissimo, davanti al Tg3. poi mi guarderò uno dei miei dvd preferiti.
penso opterò decisamente per Tutta colpa del Paradiso. devo un po' ripassare!

MC

17 novembre 2011

FRIVOLEZZE (ogni tanto ci vogliono anche quelle!)


un po' di frivolezze. sane, vere, profonde frivolezze, oggi.

non mi considero una donna particolarmente femminile. o meglio: sono donna, contenta di esserlo, che si comporta come tale, che si veste come tale, che si trucca, che si piace -soprattutto e per fortuna- ma che non è mai stata nè si sente a suo agio nei panni della femminona.
per me le donne fatali sono altre. sono LE ALTRE. non tutte, ovvio, ma non sono io, la femminona del ristorante o del gruppo di amici o nella fila delle poltrone del cinema. tanto meno dell'ufficio.
non ho mai pensato a come sarei, a fare questa parte. non l'ho mai pensato perchè mi sono sempre sentita in imbarazzo anche per un fischio proveniente da un uomo per strada, o per occhi che indugiano nei miei un po' di più, o per le teste che vedi girarsi al tuo passaggio, non propriamente per vedere se le suole delle scarpe che indossi sono consumate o no.
quindi anche gli eccessi femminili non fanno molto per me.
trucco semplice, visibile anche, ma mai pesante. rossetto? out. prediligo il burro cacao lucido, che oltre a fare il lavoro per cui è stato pensato, dà luce ed è perfetto! smalto? sì, a volte, ma sempre discreto. ai piedi vado tranquilla, anche con rossi e bordeaux (ma solo in estate) sulle mani, invece, sono sempre soft, non riesco ad osare più di tanto.
eppure...eppure una parte di responsabilità per l'argomento di oggi ce l'hanno loro, le mie unghie.
in questi giorni ne vado particolarmente fiera, ecco.
finalmente sono riuscita a farmele crescere un po' senza che si spezzassero dopo una certa lunghezza, finalmente, quindi, sono stata io a decidere che forma dargli. a sopportarle, soprattutto.
sono fiera delle mie unghie perchè c'è gente che se le va a far mettere finte e a sborsare fior di euro per questo, mentre io son qui che ho le mie, vere, belle, naturali, come Madre Natura me le ha fatte, che toccano i tasti del pc prima dei polpastrelli!
non sono lunghe un centimentro, non ho artigli di quella portata, ma penso che fino a qualche millimetro ancora riuscirò a mantenerle. dopo di che via di forbicine e avanti con le nuove leve!
comunque il fatto di averle mie, alla faccia di chi le ha finte, è la cosa che mi piace più di tutte! alla faccia loro! tiè!

l'avevo detto che oggi sarebbe stata la volta delle frivolezze, no?

MC

PS quelle in foto, non sono comunque le mie!

15 novembre 2011

IT'S A BEAUTIFUL DAY

oggi (tra pochi minuti inizierò) devo pulire la casa, da cima a fondo. qui si tratta di anticipare le pulizie di Pasqua, ce n'è bisogno.
alle 16 attacco in ufficio, avendo per tutto il turno il capo vicino, quello che sa parlare solo con almeno una parolaccia per frase.
non conosce altri modi, poverino. povera testa di cactus. il problema è il suo, ma anche nostro che dobbiamo conviverci e sentirci dire le cose come se fossimo dei cretini e immuni alla maleducazione di base.
nonostante questo oggi è una di quelle giornate da spalancare la finestra, affacciarsi e urlare BUONGIORNO MONDOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
sono grintosa, lanciata, ottimista, con una voglia di spaccare tutto indescrivibile.
non può che essere questa, quindi, la colonna sonora di oggi.

12 novembre 2011

CI SIAMO


se non avessi lavorato questa mattina e rimanendo in giro, andando su e giù per Roma insieme al maritopreferito, e non fossi già in pigiama, adesso mentre scrivo, adesso sarei in mezzo a quelle molte persone che affollano le strade vicino a Palazzo Grazioli (che finalmente non sentiremo più nominare come fosse un Palazzo istituzionale, cosa che non è e non è mai stata) e al Quirinale.
ho quasi certezza di chi, dei nostri amici, possa essere là adesso.
ne chiederò conferma quando queste persone verranno chiamate per commentare l'alba del nuovo giorno che abbiamo davanti a noi.
fino a ieri pensavo "finchè non lo sento annunciare, finchè non lo vedo scritto, non ci credo". adesso sono qui che scalpito. e chi se ne frega se l'annuncio ufficiale verrà dato con un piede già dentro l'aereo in partenza per Antigua.
lo vorrei vedere in galera, è vero, ma adesso l'importante è che si levi, che se ne vada, che sparisca dalla nostra vista, dalle nostre orecchie, dalla mentalità malsana che ha seminato in questi diciannove anni, mandandoci in malora.
vediamo cosa accadrà.
noi abbiamo già spumante pronto in frigo e tricolore pronto da appendere fuori dalla finestra.

08 novembre 2011

OGGI MI VESTO COSI'

poche parole.
quasi nessuna.
oggi sono andata a lavorare vestita praticamente così -senza candele e stelle appresso, ovviamente!
beata possibilità di non avere imposizioni di look in ufficio!

Autunno

07 novembre 2011

DI LAVORO E PENSIERI GIA' PENSATI

ultimamente scrivo poco, scrivo meno.
ultimamente mi sembra che le ore che ho a disposizione nella giornata si siano ristrette, come una maglia infeltrita, che se anche sull'etichetta c'è scritto Taglia M, in realtà è diventata una S. perchè hai fatto qualche casino col lavaggio, perchè sei ingrassato. fatto sta che ti sta stretta.
a me le 24 ore di ogni giorno spesso sembrano non bastare.
questa mattina, però, mi sono messa sotto a un'ora decente e adesso, alle 10.35, ho già fatto tutto quello che volevo. quasi. mi manca il lavaggio del cervello (lo shampoo) ed è fatta. ma dopo queste due orette tra i fornelli, mi sono seduta un attimo ed eccomi qui.
ultimamente, dicevo, le ore mi sembrano non bastare mai.
soprattutto arrivo alla fine di quelle concesse ogni giorno che non sono particolarmente soddisfatta.
non so se è per l'aumento di ore sul posto di lavoro (una, in realtà, lavoro part-time cinque ore al giorno) o altro.
penso però che l'aria che si respira ultimamente là, tra quelle quattro mura, al terzo piano di quel palazzo decisamente poco bello sulla Via Cristoforo Colombo...non sia rilassata come, invece, è stato fino a un paio di mesi fa. o come sicuramente potrebbe essere.
non parlo di ore che devono per forza passare piacevolmente - per me un lavoro è piacevole quando è il lavoro dei tuoi sogni, quello per cui la mattina ti alzi non vedendo l'ora di cominciarlo, quello che avevi in mente da bambino. nel mio caso sarebbe passare l'inverno sulle piste da sci insegnando a sciare, guardando il sorriso della gente venire da qualcosa che la rende veramente felice...
non parlo di ore che debbano esere sempre e comunque leggere, distensive e allegre. a volte capita, sì, ma sono giornate particolari.
non vorrei, però, nemmeno parlare di voglia di fuggire anzichè entrare quando è ora; o voglia di arrivare alla fine delle ciqnue ore il prima possibile; o contare i giorni che mancano alle prossime ferie; o sentirsi degli emeriti deficienti perchè ti ci fanno sentire, quando invece basterebbe conquistarsi la stima dei collaboratori dimostrando autorevolezza e capacità anzichè usare parolacce (sì, proprio quelle) per rendere più efficace un cazziatone.
invece di questo devo parlare.
non è bello vedere il proprio capo solo come il tramite delle comunicazioni dall'alto, come quello che ti approva le ore di straordinario che chiedi, come colui il quale da l'ok alla richiesta di ferie, permessi e cambi turno. come uno che sta lì per cliccare sul mouse e basta, quindi.
non è bello. solo che, con tutta la buona volontà, quando chi ha anche questo ruolo non fa altro per guadagnarsi la stima del suo gruppo...c'è poco da fare.
c'è veramente ben poco da fare.

l'ho già detto altre volte e il fatto di poterlo ripetere, significa che le cose non vanno bene.
in questi anni di lavoro, pochissimo ho imparato dai miei capi, lavorativamente parlando. tanto, invece, è stato il bagaglio che mi hanno lasciato -e continuano a lasciarmi, purtroppo per il mio capo attuale- che mi porterò dietro e terrò come formazione personale se mai un giorno dovessi coordinare dei lavoratori. poche cose, ma chiare: mi hanno insegnato come NON gestire i collaboratori, cosa NON dire, come NON dirlo, cosa NON fare.

peggio per loro.
tanto meglio per me.

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