07 giugno 2010

MONDIALI E TIFO MONDIALE


nello storico 1982 avevo quattro anni. ero troppo piccola, quindi, per rendermi conto dell'evento e vivere l'emozione che ho sempre sentito raccontare da mio padre e da qualche anno dal maritopreferito, divenuto dodicenne proprio nel giorno della finale. eppure il grido di Tardelli lo conosco e fa venire i brividi anche a me quando lo vedo.

nel 1990, quando i mondiali si fecero in Italia, avevo io dodici anni e li vissi profondamente, con un coinvolgimento crescente mano a mano che le partite arrivavano e si concludevano con la vittoria degli azzurri. incoraggiata da me e mio fratello, nostra mamma cucì per l'occasione un tricolore della grandezza di un letto singolo, che venne poi appeso fuori dal balcone. dopo la semifinale, fu piazzata a mezz'asta con tanto di fiocco nero, ricavato da un collant di mia mamma -tanto da lontano non si vede che è una calza!. ricordo un tuffo al cuore quando, affacciandoci dalle finestre di casa, a destra e a sinistra vedevamo tutta la via piena di tricolori, che nemmeno il 2 giugno in via dei Fori.
in quel mese imparai i nomi dei giocatori, la voce di bruno pizzul divenne una voce amica e vicina, iniziai a sospirare davanti alle inquadrature di roberto baggio e cominciò il -breve- amore dei tifosi per totò schillaci.
a tanti, forse a tutti, compresa mia mamma che non ha mai seguito eventi calcistici eccetto i mondiali, più per solidarietà familiare che altro, rimane ancora oggi impresso caniggia e la sua faccia -con tanto di corda intorno alla fronte per tenere fermi quei cavolo di capelli biondi- ovverosia il disgraziato che ci buttò fuori alla semifinale, così come tutta Italia tifò Germania nel giorno della finale, con soddisfazione per il risultato finale. questo fu il mondiale della mia vita.

di USA '94 e Francia '98 ho pochissimi ricordi, mentre ho bene in mente Germania 2006, soprattutto la finale di Berlino.
nei mesi di giugno e luglio di quell'anno lavoravo a Milano e vidi le prime partite a casa, insieme ai coinquilini, boccheggiando per un'afa insopportabile che ci faceva sudare quando esultavamo, mentre della finale, quella in cui diventammo campioni del mondo per la quarta volta, vidi solo i coriandoli scendere sopra gli azzurri esultanti, con Cannavaro onorato di sollevare per primo la coppa. perchè? ecco perchè.
la finale fu disputata una domenica sera, momento in cui risalivo l'Italia da Roma verso Milano. viaggiavo con mio padre, anche lui diretto su per lavoro, in eurostar, e lungo tutto il percorso il treno si svuotava e nessuno saliva. ricordo la stazione di Firenze, semi vuota, così come Bologna, praticamente deserta. più passava il tempo più la gente in giro diminuiva. gli azzurri stavano disputando la finale del campionato mondiale di calcio, tutta la nazione era davanti alla tv mentre io, mio padre e qualche altro sfigato, insieme a macchinista e capo treno, eravamo sulle rotaie, aspettando sms di aggiornamento da chi era a casa.
il massimo fu l'arrivo a milano centrale. vuota. forse in cinque scendemmo dal treno, compresi capotreno e macchinista. la strada vuota, deserta, solo asfalto, lampioni accesi, caldo soffocante e noi. mio padre, previdente, aveva prenotato un taxi ncc -di taxi in attesa di clienti nemmeno l'ombra- per portare me a casa e lui in albergo, e capitammo con un autista integerrimo, che solo sotto nostra richiesta accese la radio per ascoltare le ultime battute della partita. nel frattempo eravamo arrivati ai rigori ed io, al telefono con l'allora fidanzatopreferito, seguii tutto.
arrivai a casa poco dopo la fine e in tempo prima che scoppiasse l'inferno di caroselli cittadini esultanti.

oggi mancano pochi giorni ai mondiali del Sud Africa ed io sono qui che mi vergogno profondamente degli azzurri evidentemente leghisti quando li sento cantare l'inno apportando modifiche stupide al testo.
...e che ne dica, che non è vero ed è tutto falso, l'azzurro in questione l'ha detto che schiava di Roma ladrona Iddio la creò, lo provano anche i suoi vicini di abbraccio, guardandolo con un sorrisetto ironico...

saremo anche italiani con il nano-che-ride-testa-d'asfalto come presiedente del consiglio, ma coglioni fino a questo punto no, caro...

4 commenti:

Bridget ha detto...

Wow, mi hai fatto tornare indietro nel tempo... ma non tanto indietro... dei Mondiali '82 conosco solo i racconti di A. perché io navigavo ancora nella pancia di mamma. Italia '90 me li ricordo, soprattutto tutte le partite registrate in vhs da mio fratello e le figurine attaccate in giro nella nostra stanza. Per il '94... buio totale. Il '98 è stato il primo anno di Mondiali vissuto qui, in territorio laziale. Germania 2006 me la ricordo bene e ricordo anche il tuo periodo milanese che, confesso, pensavo molto più lontano nel tempo...
Ora stiamo per ripartire... bella l'aria dei Mondiali!! =o)

Mia ha detto...

Coglioni non siamo e nemmeno disposti a diventarci in nome di un tifo che dovrebbe essere simbolo di unione.Coglione è chi si nasconde dietro alla confusione di un inno cantato tra i compagni di squadra per dire stupidaggini che poi nega di aver detto.Ma tant'è,il mondo è dei giusti e degli ingiusti, il famoso libero arbitrio è ciò che ci rende coscienti e può fare di noi dei coglioni oppure dei grandi uomini.

Marie Claire ha detto...

bridget - le partite registrate in vhs...sembra la preistoria!

mimì - parole sante!

UIFPW08 ha detto...

Vorrei ringraziarti per la gradita visita, sei gentilissima Maria Chiara, complimenti per il blog, e..deliziose le foto "tue".
Ciao a presto.
Maurizio

P.s.
Tiferemo comunque per la nostra Nazionale.
Ciao

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