13 febbraio 2010

HO IMPARATO - O MEGLIO, STO IMPARANDO


primo sabato lavorativo della mia vita.
non me ne vogliano i veterani del turno -primo fra tutti mio padre il quale, per 10 anni, tra il '70 e l'80, ha lavorato su turni diurni e notturni trascorrendo, udite udite, 8 natali su 10 a lavorare.
non me ne vogliate, dicevo, giacchè sono alla mia prima esperienza turnistica, per cui ho tutto da scoprire, misurare, imparare.
e per l'appunto quello di oggi è stato un battesimo per vari aspetti, oltre ad essere il primo sabato lavorativo della mia vita. ho imparato un po' di nozioni essenziali e d'arredamento: alcuni pilastri fondamentali per la gestione del cliente e piccoli dettagli che possono fare la differenza, dare quel valore aggiunto che ha come ragion d'essere solo e soltanto il raggiungimento della felicità del cliente. entrambe queste tipologie di nozioni, se e quando applicate nel modo giusto, sono riscontrabili subito, una come conseguenza dell'altra: risposte pronte, esaustive, chiare accompagnate ad una attenzione assoluta, fatta di cortesia, pazienza ed empatia fanno sì che anche il più scorbutico dei clienti, alla fine, ti saluti diverso da come ti aveva esposto il suo problema, imbufalito e famelico.
oggi ho imparato questo -o meglio, ho verificato personalmente che così deve essere ed è proprio come me lo immaginavo- e ne sono contenta.

la seconda cosa che ho imparato oggi è che la sensibilità è una caratteristica, un dettaglio della mia personalità che investe una grande percentuale del mio essere; certe volte mi piace e la apprezzo, altre vorrei averne meno, averla diversa, avere le forze di dominarla. ecco la chiave: avere le forze di dominarla.
non so se avere le forse di dominarla sia un sinonimo dell'avere il pelo sullo stomaco, più di una volta sentito nominare da mio papà nei vari momenti di dialogo negli ultimi anni e nemmeno vorrei nascondermi dietro questa giustificazione -della serie, sono ancora giovane e il pelo ha da venire- fatto sta che secondo me è proprio così. le due cose coincidono.
la mia capacità di controllo delle emozioni dipende anche dall'esperienza, dalle batoste prese, dalle vittorie...dalla VITA.
quel che è certo è che posso iniziare da ora -in effetti avrei potuto iniziare da prima- a imparare a gestire più cose, più emozioni e mi accorgerò, allo stesso tempo, di reggere sempre meglio alla vita.

2 commenti:

Degenerato_al_Massimo ha detto...

Beh, quando lavoravo come passacarte, quattro o cinque sabati in ufficio (fra cui un trasferimento sede in cui venimmo usati come traslocatori, non so se rendo l'idea del perchè il Sud non decolli economicamente...) sono stato costretto a farmeli, e ti garantisco che li ho sempre vissuti come una violenza, perchè per me il weekend è sacro.
Adesso, col mio nuovo lavoro, mi capiterà spesso (giusto ieri), però, trattandosi semplicemente della sola mattinata, e tenendo conto che ciò conduce ad un introito diretto, la cosa mi fa davvero piacere :-)

Anonimo ha detto...

Cara Maria Chiara,
per quanto riguarda i Sabati lavorativi... non so cosa dirti... Ho sempre fatto dei lavori full immersion. Lavoro Sabato, Domenica, la sera ma posso gestire il mio lavoro e quando voglio stacco e vado a farmi un giro... Mi piace così anche se lavoro davvero sodo.
Per quanto riguarda il pelo sullo stomaco, perdonami ma ti auguro di tutto cuore di non perdere mai la sensibilità che hai ora perché quando ti corazzi per evitare di essere ferita, ti corazzi anche per evitare tutte le emozioni, anche le più belle.
Se ti piacciono i brividi che provi nei momenti di gioia spera con tutto il cuore di sentirli sempre... Crescere non vuol dire necessariamente diventare cinici e freddi... vuol dire, per me, soprattutto capire e riuscire a decifrare quello che senti... Se comprendi non ti farà più male ma non anestetizzarti... mai!
Un bacio.

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