Venerdì 5 gennaio ore 07,20: il mio marito preferito, ancora in licenza, mi accompagna alla metropolitana. Siamo in macchina, a un tiro di schioppo da San Pietro.
"Che c'è?" mi chiede, vedendomi muta come sempre a certe ore, sprofondata nel sedile e con la sciarpa fino al naso
"Non ne ho voglia..." rispondo, dopo 8 giorni di vacanza
"Coraggio, è come quando da bambini si tornava a scuola: all'inizio arrivavi svogliata, poi ritrovavi gli amichetti, due chiacchiere e tutto tornava come sempre...".
Predetto-fatto!
Nel giro di un'ora ero a destino, con i primmi colleghi un po' assonnati attorno, e la profezia del marito preferito che si realizzava.
Per come stanno andando le cose, penso proprio che avrò bisogno degli stessi incoraggiamenti domani mattina, stesso posto, stessa ora!
i libri che leggo, i pensieri che mi scorrono nelle sinapsi, la mia vita vissuta e qualche vaneggiamento sulla realtà...
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2 commenti:
Caio, io ricomincio domani mattina!! Aiutooooo!!
Facciamoci coraggio! L'unica consolazione: tutto passa, pure il lavoro!!
Ciao.
berardo
PS
Non è tanto il lavoro quanto l'aria che si respira con i colleghi! Brrrrrrrrrrrrrr
Ciao Bera,
io sono già in panico a pensare alla sveglia di domani mattina...ma visto che, a quanto pare, SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA, facciamo coraggio sul serio!
Anche x me, poi, non è il lavoro in sè, quanto l'aria che c'è là dentro e non solo nella nostra stanzona...in tutta l'azienda!
Vabbuò...
A risentirci!
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