09 febbraio 2008

INTO THE WILD


Ieri io e Marco siamo andati al cinema.
INTO THE WILD ci aveva ispirati dal primo trailer visto: tante delle inquadrature erano posti visti dal vivo nel nostro viaggio di nozze negli USA.
Sabato scorso avevamo dovuto cambiare programma e film, avendo trovato la sala piena; invece ieri siamo riusciti nel nostro intento.

Mi succede sempre, più o meno, a seconda del film, di provare un senso di astrazione dalla realtà, come una sensazione di risucchio nella realtà proiettata sullo schermo. Nel tempo che passo seduta sulla poltrona del cinema, al buio, esco dalla realtà. Mi dimentico di ogni cosa. All'uscita è come risvegliarmi da un'anestesia e vedere di essere stati in quel cinema e non in un altro, sapere di essere a Roma e non a Timbuctu, scoprire che nel frattempo fuori sì è fatta notte...
Sempre mi succede questo.

Ieri, davanti a INTO THE WILD, per tutte le due ore e passa di film, ho completamente azzerato il mio cervello. Ma molto più di altre volte.
Il film mi ha preso completamente e per tutto il resto della serata, una volta fuori, ne ho subito le conseguenze, trovandomi stampati nel cervello il susseguirsi degli ultimi 20 minuti di pellicola. Ora un flash, ora un altro.
Con Marco, diversamente da come siamo abituati a fare, ne abbiamo parlato poco, mangiando un trancio di pizza...
Non riuscivo a parlarne, quasi, era come se (strano ma vero!) non riuscissi a fare due cose insieme: parlarne avendone le immagini in testa.

Non riuscivo a sbloccarmi, a tornare alla mia realtà romana del Warner Village, brulicante di gente in coda, al telefono, in attesa all'aiuola a destra, vicino alla libreria...
Così è stato fino a casa...andando a dormire, mi domandavo se avrei sognato Christopher MacCandless, alis Alexander Supertrump. Qualche timore ce l'avevo, ma poi non è stato così.

Da vedere, comunque. Bellissima fotografia e colonna sonora.

1 commento:

Berardo ha detto...

Grazie di questa bellissima ed entusiastica recensione, andrò a vederlo!!

Ciao.

berardo

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