24 dicembre 2007

CHIRSTMAS EVE


E' il 24 dicembre 2007.
Mi sembra ieri quando in tanti mi dicevano "...questo è il tuo ultimo Natale da nubile...!" ed era un anno fa.
Cazzarola, un anno fa. Ancora una volta, come scritto in post predecenti, il tempo inganna la mia percezione.
Lo fa e se la ride alle mie spalle, giacchè non si può fare molto per fermarlo, rallentarlo o modificarne il corso. Lui va, che tu lo voglia o no, che tu riesca a stare al suo passo o no. Se ne frega. Passa, scorre, corre, vola via e stop.
Se ti vuoi fermare lo puoi pure fare, ma tanto quando riprenderai la corsa, lui sarà passato, andato avanti.
E' birichino, anche. Quando stai bene, ed è ormai un luogo comune ma chissenefrega, ti vola via ancora di più, ti sberleffa davanti la sua velocità, se la ride e va; quando ti impalli, è lento che nemmeno l'ultima settimana prima delle ferie, dopo un anno di lavoro...

Ma col tempo io ci vivo bene, porca miseria.
Mi fa questi scherzi, sembra si prenda gioco di me, eppure sono contenta del tempo che ho avuto fino ad ora. Più o meno anche di come l'ho usato...
Se mi guardo indietro e faccio il punto, non posso non dire di aver fatto qualche cacchiata nella vita, come tutti, ma almeno l'ho fatta al momento giusto, quando andava fatta...e scusate se è poco, col passo che si deve tenere per stare a tempo.

Buon Natale!

22 dicembre 2007

Sabato pomeriggio...


...in un dopo pranzo seguito a una mattina di lavori di casa. E' questo il momento, per me, da dedicare alle faccende.
Non nascondo che mi piacerebbe farlo in momenti diversi. Vorrebbe dire essere "casalinga"...ed ebbene sì, non mi dispiacerebbe affatto.

Marco è di là che lava i piatti e intanto canta l'inno nazionale (non so perchè, ma quello è!), tra scrosci d'acqua e botte di piatti che si scontrano.
Tra un po' usciamo, ultimi, indispensabili, economici e soprattutto utili regali natalizi respirando biossido di carbonio romano, quasi vaticano. Chissà che un po' di santità mista a quelle polveri aleggianti non ci invada e ci renda più buoni!

Mi pesa sulla crapa l'incarico di pensare anche per gli altri; ieri sera mio padre, sulla A1 direzione Roma, mi chiama dicendo: cosa regalo a tua mamma?
Gli anni scorsi, con un certo anticipo, mi veniva davanti e mi diceva "pensa un po' cosa posso regalare alla mamma...", questa volta, non avendomi a portata di mano, me lo chiede per telefono...
Ho già perso un'occasione di regalo per mancanza di disponibilità nei negozi e non so cosa regalarle...e devo anche pensare per lui!!!

Mi sono riservata una notte e una mezza giornata per pensarci...e non è che sia qui con la mente piena di idee, diciamocela tutta...
Qualcosa mi è balenato...ma mi brucerei un'occasione che volevamo tenerci buona...
Vedremo...le vetrine ci ispireranno, vedremo fino a che punto...

Nel frattempo non realizzo ancora del tutto che martedì è Natale...il compleanno di Gesù...
Sembra ieri, quando le colleghe mi dicevano, ed era un anno fa, "Maria Chià, pensa che questo è il tuo ultimo Natale da nubile!"...

Com'è possibile che sia già passato un anno...
non lo so, ma è così. Anzi, lo so, ed è come è sempre stato.
E va bene.


PS NIENTE FOTO, BLOGGER NON COLLABORA...GGRRRRRR!


(PS INVECE, A DISTANZA DI 2 GIORNI, SONO RIUSCITA A POSTARE UAN FOTO DEL NOSTRO ALBERO DI NATALE...!!!)

17 dicembre 2007

LAS VEGAS - by night&day-


Arrivati a Las Vegas verso metà pomeriggio, dopo un paio d'ore ci rivediamo con il gruppo in un punto specifico dell'albergo per andare al buffet e cenare.
Questo primo passaggio interno al Luxor ci fa prendere le misure di quanto esteso e labiribtico sia il nostro hotel, come tutti gli altri, del resto.
L'ambientazione è egiziana e se non fosse che chi passa (perchè ospite o turista che entra, guarda e va via) è vestito all'occidentale, si direbbe di trovarsi su un set cinematografico. Forse da qualche angolo, da un momento all'altro, spunta una mummia che cammina o uno schiavo o un faraone...

Per arrivare al ristorante, da qualsiasi punto dell'hotel si provenga, si deve per forza passare dal casinò: non sia mai che per mangiare ci si dimentichi di giocare qualche dollaro alle slots!
E si gioca ad ogni ora...
Avremo modo di scoprire che i casinò sono aperti 24 hrs a day...perchè la gente va lì per giocare e giocare a qualsiasi ora...
Ceniamo a un buffet di cui non si vede la fine. C'è tutto di tutto: cucina cinese, americana, internazionale... Frutta "normale", esotica (mangerò una macedonia di frutta esotica fresca il cui gusto mi rimarrà in bocca a vita, credo!), fresca, secca...
Non si finirebbe mai di mangiare, poi per forza di cose, non entrandotene più nello stomaco, a un certo punto ci si deve fermare!
Fa anche un effetto controverso, però, trovarsi qua dentro e pensare di poter mangiare quello che si vuole, nella quantità che si vuole, sapendo che altrove, magari nemmeno tanto lontano da noi, c'è chi non sa quale sarà il prossimo pasto, se in giornata o chissà quando...

Dopo cena partiamo per il giro guidato per alcuni hotel. Perchè sì, qui gli hotel si visitano come fossero musei, esposizioni...
Fuori il sole sta calando e inizia lo splendore di Las Vegas; il traffico si intensifica e la gente si riversa nelle strade.
Fa caldo, l’aria desertica si fa sentire: siamo tutti smanicati. Smanicati e attoniti. Quello che stiamo vedendo non è reale, non può che essere finzione. Non è possibile che una città sia stata costruita dal niente e abbia come unico scopo quello per cui viene tenuta in vita: il gioco d’azzardo, legalizzato nel 1931, e lo sfoggio dell’eccesso, ad ogni angolo e in ogni particolare.
2 milioni di persone su 286.000 kilometri quadrati ad esibire la futilità stessa di questo posto

Tutto qui è fatto per essere “più di”, tutto è in competizione con tutto.
E’ una gara a chi ha l’albergo più lussuoso degli altri, con più camere, coi costi più alti, con più superficie, con più luci, con la luce che arriva più lontano in cielo, con più show dentro, con più ospiti nell’arco dell’anno, con più Vip tra i suoi clienti...
Las Vegas è la follia, pura, non semplpice, ma totale, tutta. E folli sono coloro che la popolano.
Qui c’è un tizio, Whyn, che dopo aver costruito un paio di alberghi, ha deciso di metterne su uno che fosse la sintesi di tutti questi “più”. Così ha costruito il Whyn, uno dei più raffinati e, devo dirlo, più di gusto rispetto agli altri che abbiamo avuto modo di vedere...
Certamente, con più gusto, ma anche con più ostentazione del lusso; non si può descrivere un corridoio al piano terra largo una quindicina di metri...cosa può esserci e di che grandezza, dietro quelle porte, se il corridoio per arrivarci ha certe dimensioni?

Giriamo, seguendo la guida, tra uno show e l’altro.
Ci ritroviamo prima al Caesar Palace, nell’antica Roma, dove la Celine Dion da due anni se la canta e se la suona nel teatro dell’hotel, dove si fanno anche gli incontri di boxe...
Arriviamo al href="http://www.vegas.com/slideshows/hotels/venetian/slideshow.html">Venice, dove Palazzo dei Dogi, ponte di Rialto e laguna ci attendono, con tanto di gondole (piatte, però, non inclinate da una parte...beccati) a motore e gondolieri che emulano canzoni veneziane ai cinesi che fanno il giro in gondola...a Las vegas!
Visitiamo il Mirage e il giardino botanico; il Bellagio, con uno scorcio di lago di Como di fronte al quale si erge una tour Eiffel in scala, in dotazione all’hotel Paris...
C'è il Mirage, col suo vulcano finto che fa spettacolo, l'MGM Grand, con una mega riproduzione dello stesso leone che da bambini (e anche adesso...) vediamo nella sigla di inizio di certi cartoni...
Notiamo che qui tutto è copia (approssimativa) o imitazione di un qualcosa che non è americano.
Non c’è una riproduzione di qualcosa di loro. Certo, c’è il New York New York...ma solo quello...
E’ come se gli americani fossero prigionieri di un forte senso di inferiorità rispetto al resto del mondo... Riproducono tutto, paraganonano tante delle loro cose a quelle altrui, soprattutto italiane....

La follia prosegue con la vista di Las Vegas downtown, quella che fu l’originaria Las vegas, la prima, la città dell’esordio...
E’ qui che ci appare quello che abbiamo già visto in televisione in film e video musicali.
Trovo l’albergo sotto le cui luci gli U2 cantarono I still haven’t found what I’m looking for...e non posso fare a meno di guardare, fotografare e riprendere...

E’ tutto eccesso, qui, ma credo che il massimo della mancanza di utilità dell'essere, lo raggiunga un tunnel il cui tetto interno è ricoperto di lapadine. 2 milioni di lampadine che, comandate da un computer, si accendono, cambiano colore, creano immagini...
Utilità? Nessuna. Spettacolo. Puro e (non tanto) semplice spettacolo!
Ma quali costi può avere tutto questo?

Spesso questa nostra impressione verrà confermata dall'evidenza dei fatti, altre volte non potremo che rasegnarci e pensare che, veramente, la follia umana, realmente raggiunge limiti impensabili!

14 dicembre 2007

FRIDAY NIGHT

La mia giornata finisce qui, alle 22:35 di questo venerdì sera. Che poi mica è tardi, è vero, ma considerando che questa mattina, signore e signori, sono uscita di casa alle 07:00...mi sembra di averne fatte abbastanza, per oggi.
Domani mattina shopping in Rome downtown e poi si vedrà.

Ora basta...non riesco nemmeno a trasformare in tasti schiacciati quello che mi rimbalza nel cervello, che è tanto e articolato.
Vedremo in futuro...
(Intanto codesta immagine è quanto vediamo la mattina all'ora della sveglia, con tanto di luna...)

09 dicembre 2007

PREPARATIVI


Sono qui, in quest'uggiosissima e piovosa domenica pomeriggio di inizio dicembre, a casa, nella solita vip lounge di Roma centro.
Ho nelle orecchie la colonna sonora di The Mission, creata da quel genio della musica conosciuto come Ennio Moriccone...e una certa atmosfera s'è creata.
Aspetto Marco, prima di iniziare il lavoro che ci porterà a dar vita al primo albero di Natale di casa nostra.
Sono impaziente. Mi rendo conto di esserlo scrivendolo.
Ho un qualcosa che sento qua, dentro di me, in fondo allo stomaco.
Natale mi ha sempre fatto questo bell'effetto.

Non sono quella che spera che passi presto, quella che non vede l'ora che sia il 7 gennaio, quella che si rompe a stare a casa con chi ama, per tutto il giorno, senza orari da rispettare facendo quello che si ha voglia di fare.
Non lo sono mai stata e non lo sarò mai.

Sono quella che aspetta questi giorni perchè sta bene con chi "è previsto che si stia"...
Sono contenta e sto bene, perchè in questi giorni vedo più chiara quella Luce che mi porta avanti in tutto l'anno e che si avvicina.
...e per fortuna che ritorna ogni anno...non ce la farei senza.

06 dicembre 2007

ULTIM' ORA

Mi sento sempre in viaggio, da quando ho la connection to the net a casa.
Sono sempre seduta in sala, sul nostro divano rosso non esageratamente moderno ma nemmeno classico, che contrasta molto bene con il mobile e il tavolo color noce, caldi e schietti, con le venature in evidenza...e sebbene la scena sia sempre molto casalinga, dicevo, mi sento come in un aeroporto (magari, significherebbe un viaggio in corso...), visto che ho sempre il pc sulle gambe e non vado si mouse esterno ma di pad integrato.
Mi sento in una sala d'attesa della businnes class lounge...
Mi piace.

Inoltre da un paio di giorni non riesco a smettere di sentire Sarah Brightman, fino a 48 ore fa sconosciuta ai miei timpani...
Mi venne trasferita su pennna USB da Xavier, domenica scorsa, sempre in un momento di pc sulle gambe, velocememente, durante un passaggio di foto datate W-Day (wedding-day), a casa dei miei suoceri...
Me la presentò come una che fa musica simil arabeggiante.
In realtà non so nemmeno io come definirla. Ogni tanto sembra che abbia qualcosa anche di indiano (quelli con le penne, non quelli dell'India)...
Certamente ha una voce da esaltazione. E questo le basta.

Fatto sta che tutt'oggi in ufficio la Sarah ha girato in Media Player, sempre dalla suddetta penna USB e ora mi fa tremare le dita sui tasti e fantasticare con la mente, mentre scrivo.
Era un po' che la musica non mi faceva questo effetto.

(A SEGUITO DI INDAGINI, EMERGE CHE:
Wikipedia la dà come cantante lirica (soprano) e pop inglese, che canta pop, techno, lirica, new age.
E te credo che non riuscivo a collocarla in nessuno stile musicale...'zzarola!

04 dicembre 2007

ZION PARK-LAS VEGAS


L'itinerario di oggi prevede Zion Park e tappa a Las Vegas, costeggiando la Sierra Nevada.
Lo Zion, l'ultimo dei parchi di questo viaggio, ci sorprende come i suoi predecessori. Ci passiamo attraverso e ne vediamo buona parte dal pullman; è l'unico dei parchi che abbiamo visto attraverso ilquale si deve per forza transitare. E' un passaggio obbligato...
Il rosso delle sue rocce ci ricorda le Dolomiti in momenti di tramonto estremo e potente...ma non è possibile paragonare niente a qualcosa: tutto è comunque diverso dal resto e bello per come è.
In prossimità della fine del parco, verso le 10, ci fermiamo...e "per assaggiare la specialità del posto", ci troviamo tra le mani hot dog e fried chips...
Il nostro stomaco si è ormai abituato a tutto, per cui non ci facciamo quasi nemmeno caso...e mangiamo con appetito!

Riprendiamo la strada e dopo una lunga serie di rettilinei e sali-scendi, arriviamo a Las Vegas a metà pomeriggio.
Las Vegas di giorno è brutta, un cantiere a cielo aperto, una serie di strutture mastodontiche e alquanto squallide...
Non ci piace, non "dice niente" e non ha niente di storico o importante tra le sue mura; è nata dal niente, in mezzo al deserto, grazie all'energia fornita dall'acqua del Colorado.
E' evidente che l'unica ragion d'essere che ha è essere la capitale del gioco d'azzardo in uno Stato, il Nevada, dove giocare per soldi è stato legalizzato e fatto strumento di guadagno (tanto) per pochi riccastri (i padroni degli hotel) e fonte di sostentamento per le migliaia di persone, per lo più ispaniche, che lavorano nei casinò e negli hotel.

Arriviamo all'hotel, il Luxor, ambientazione antico Egitto, e inizia lo shock.

Da questo momento e fino alla sera successiva (staremo due notti a Las Vegas) sarà uno stupore unico, un senso di incredulità, di imabarzzo e schifo, quasi.
Gireremo per "la città" già dalla prima sera, per vedere i vari spettacoli che gli hotel propongono...

Ma di questo avremo poi tempo di parlarne...

02 dicembre 2007

ANTEMPRIMA - Live from Rome downtown


Ce l'ho fatta!!!!
Scrivo finalmente da casa mia, da casa nostra, da casa mia e di Marco.
Ho configurato, collegato, connesso...e alla fine eccomi qua!

Seduta sul nostro divano di casa, alla fine di un weekend che ci ha visti in giro a destra e a manca, tra matrimoni di amici, pranzi di saluto, ritiro regali lista nozze...sono qui, col portatile sulle gambe (ci manca ancora il mobiletto per il pc...), il modem sul bracciolo del divano e Report davanti, alle tele.
Mi sembra quasi strano essere on lineda qui...ci avevo fatto quasi l'abitudine, a stare al pc qualche minuto ogni volta che tornavo nella mia "ex casa", dai miei...
Adesso non ho più scuse, nè per non scaricare la posta, nè per aggiornare questo diario digitale...

Ora però vado...
Il relax della mente e degli occhi chiama...

PS ah, quello che si vede qua sopra, è ciò che vediamo affacciandoci a due delle cinque finestre di casa...!

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