27 ottobre 2007

GOLDEN PARADE - West Coast - 7/19 ottobre 2007

Ho pensato di fare il punto di questi 12 giorni americani.
Nello scompartimento dei ricordi vacanzieri del mio cervello, reparto extraeuropeo, ci sono tante immagini, tanti flash, tanti volti e tante voci.
Momenti di coppia e momenti di gruppo. Divertimento e stanchezza, panorami dall’alto e da terra…
Faccio il punto, e per farlo parto dall’inizio.


07/10/2007
Siamo all’aeroporto di Roma Fiumicino in attesa dell'imbarco, seduti in una fila di sedie vista pista.
Decolli in successione di ogni compagnia aerea per chissà quali destinazioni.
Qui nel mondo dell'intercontinentale e del duty free si respira sempre un'aria diversa dalle altre sale d'attesa...


Tutti sembrano essere più calmi, più contenuti, più pacati. Noi, invece, non ci sentiamo assolutamente inibiti. Parliamo, ridiamo, commentiamo lo standard dei negozi da questa parte del muro, la gente che passa…
C'è emozione tra noi: non ci sembra ancora per niente di essere quasi in volo per il viaggio di nozze. Il nostro questa volta.

Non ci rendiamo ancora conto di essere marito e moglie, in realtà.
Guardandoci le mani, vediamo due anelli uguali, due cerchi d'oro giallo che segnano il nostro stato, lo rendono esplicito al mondo. Mi piace questo segno.
Marco si sfila l'anello, legge dentro e dice:"sei tu Maria Chiara? Buono a sapersi!". Ridiamo come due bambini, alzando il tono delle nostre risate per sdrammatizzare il silenzio ovattato e quasi austero del terminal C di Fiumicino.

La settimana a casa, dopo il wedding e fino ad oggi, ci ha fatto perdere la sensazione del tempo, dilatato i giorni e le ore. Ci sentiamo sposati da più di 8 giorni, e invece...
Contemporaneamente non realizziamo di esser diventati una famiglia…ancora una volta la percezione del tempo ci trae in inganno!
Siamo veri e propri honeymooners. Così dice il vaucher (?) del tour grazie al quale domani potremo salire su uno specifico pullman per il tour di 13 giorni!

In breve (mica tanto...aspetteremo quesi tre ore) ci imbarchiamo e prendiamo posto in quello che diventerà il nostro angolo d'aereo per 9 ore e 30.
Abbiamo 7735 kilometri fino a Cincinnati, da dove prenderemo il volo per Los Angeles.
L'aereo è pieno (praticamente solo di americani) ma silenzioso e tranquillo.

Siamo già a 6800 metri, a -28°C e a vedere le nuvole dal finestrino ora sembra di essere in un quadro 3D. Non mi era mai capitato di trovarne così tante e di così tante forme.
Dopo un po' le nuvole passano, e sotto di noi, solo il mare, increspato.

Saliti ancora di quota, a 10058 mt, l'oceano sembra immobile e le nuvole appaiono piccole e attaccate all'acqua.
Per adesso abbiamo "ballato" poco, nonostante il passaggio sull'Atlantico.
Siamo a poco più della metà del percorso e non sembriamo ancora accusare la stanchezza.
Dormo durante il secondo film trasmesso.. dormo e bene!
Sono l'invidia di mia mamma, in questi casi, lei che se non è coricata, al silenzio e nella penombra (almeno), non chiude occhio!

Dopo un’estenuante attesa a Cincinnati e un altrettanto lungo e noioso volo tra qui e LA, atterriamo in California.
Davanti a noi un simpatico americano ci dice in un altrettanto simpatico italiano storpiato che ci aspetterà in quel preciso punto per accompagnarci alla navetta e arrivare così in albergo.
Sbrighiamo velocemente, per fortuna, il recupero bagagli e in pochi minuti siamo in albergo.

Per nostra "sventura", stanotte alloggeremo al Los Angeles Airport Hilton
Contribuiremo al fondo pensione in età da lavoro di Paris… ma chissenefrega!


Questo abbiamo trovato e questo dobbiamo tenerci!
Dice che chi si accontenta gode. Verifichiamo se tale assioma è attendibile!

E’ tutto bello, tutto da film.
Siamo in America.


Iniziamo con una cena leggera, a base di fast food (avremo poi tempo per migliorare la qualità e per disintossicarci una volta in Italia!).

Siamo stanchi, ma riusciamo lo stesso a immetterci rapidamente nel fuso della west coast, per cui andiamo a dormire relativamente tardi, per gli USA, ma tardissimo per noi,di primo mattino.

Domani partiremo per la prima tappa del tour, da Los Angeles a Phoenix, viaggiando per circa 600 kilometri attraverso il deserto!
Vogliamo vedere dai finestrino del pullman e non dormire!

23 ottobre 2007

RITORNO - estemporaneo- ON LINE

(Trattasi di estemporaneo contatto con la rete, gentilmente offerto dalla linea telefonica dei miei genitori, non essendo la nuova famiglia costituita, da me al 50% composta, ancora in possesso del digitale)

Che dire…
Dal 29 settembre ad oggi sono successe tante cose, la più rilevante delle quali “mi sembra possa essere” il fatto di esser diventata la moglie dell’uomo della mia vita. (Lo si evince anche dalle foto del post precedente!) :-)
Siamo al 23 ottobre…quasi un mese è passato dal giorno del sì e mi sembra molto di più. Un’altra volta la percezione del tempo mi trae in inganno.

Secondo poi, con lo stesso uomo di cui sopra, una settimana dopo la costituzione della nostra famiglia siamo partiti per gli States.
Siamo andati a vedere se davvero sono così come dicono, se davvero ‘st’American dream è così da sogno come abbiamo sempre visto e sentito in tv, se davvero è!



Ed effettivamente…è stato bellissimo; la natura che abbiamo trovato lì, che nell'immaginario collettivo dei non americani corrispende a Grand Canyon, Bryce Canyon, Monumet Valley e Lake Powell, si è dimostrata indescrivibile.

Nessuna riproduzione da tecnologia in possesso del genere umano, a n mega pixel, può rendere l’idea della maestosità, della bellezza, della grandezza, del mistero, della spiritualità di Madre Natura. Come sia stata possibile la creazione di cose del genere, è difficile da comprendere per le nostre menti umane e limitate.

Di vero e proprio spettacolo si tratta. Di vera e propria emozione si parla, da riuscire a vivere solo live, là, affacciati al parapetto, a contatto di occhi e naso, nonché di orecchie, per assaporare un silenzio invadente e assordante che fa prendere coscienza, ancora e per l'ennesima volta, della nostra piccolezza di persone.



C'è troppo da dire e da raccontare per poterlo chiudere dentro a un solo post, in poche e righe e in due foto.
C'è da organizzare le idee, i pensieri, i ricordi e le immagini che, dopo due settimane di west cost, si accavallano e ti si spalancano davanti agli occhi!

Tornerò. Chiamerò a raccolta i miei pensieri e racconterò e descriverò.
Troverò una direzione e la prenderò.

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