04 maggio 2007

LIVE FROM "Vita quotidiana"


Mi sembra di apprendere sempre di più, vivendo quotidianamente la vita che ho in dono, quanto i rapporti affettivi dettati da forza, passione e amore, siano in realtà i più fragili.

Ogni reazione è sempre in balia dell’agire, del parlare, del muoversi, del fare dell’altro; non si tratta di dipendenza reattiva, quanto di elevato livello di sensibilità all’altro e al suo agire, dire, muoversi, fare…

Non appena Marco agisce, parla, si muove, fa qualcosa in maniera inaspettata, che il mio cervello non ha ancora catalogato e che quindi non riconosce, scatta in me una reazione, solitamente mentale, dove istintivamente inizio a domandarmi, a chiedermi, a chiudermi, a pensare, a supporre…«…così ha fatto e -come direbbe il mio amico Berardo- “quello è!”…e se “quello è”…ci deve essere un motivo».
Lo stesso accade a lui se io creo qualcosa di me che lui non ha ancora visto, sentito, provato; anche lui si domanda, si interroga, suppone e crede…perché i dati parlano chiaro…e “quello è!”.

E’ impossibile, però, ragionare come se avessimo in mano un catalogo; qui non stiamo parlando di una vacanza, un pacchetto che mi propongono e che io se apprezzo compro (è l’argomento di questi giorni, in campo preparativi matrimoniali!); non siamo dentro un discorso standard, in cui sono in ballo costanti sempre e cmq tali…qua ci sono di mezzo persone; persone, mosse dall’amore certamente, ma persone, che per definizione sono in costante cambiamento.

L’altro (io) è (sono) sempre diverso, inaspettatamente, sconvolgentemente, meravigliosamente, inesorabilmente, costantemente, positivamente e negativamente sempre diverso; così è da quando è (sono) venuto al mondo e così sarà per i giorni che avrà (avrò) da condividere col resto del genere umano su questa terra.
Sempre diverso ma sempre tanto uguale…non si spiegherebbero sennò le paturnie mentali dinanzi ad exploit…inaspettati.

Cercare di capire pur non avendo nessuna idea e nemmeno chiara della faccenda; avere pazienza; comprendere; saper aspettare; accettare; ricordare cosa fa felice l’altro; perdere l’idea che si aveva di fare, dire, andare…

Amare. Come vorremmo essere amati noi.

4 commenti:

bera ha detto...

Cara Maria Chiara, è quello è!
Ognuno di noi è un mondo( nel senso di vastità e diversità) di sensazioni, desideri, convinzioni, presunzioni. Questo mondo si svela con il vivere durante tutta la vita dall'inizio sino alla fine! Mai si può dire di essere arrivati; mai si può dire di conoscere, di sapere a sufficienza; mai ci si può fermare dal camminare verso gli altri dallo scoprire e dallo stupirsi.
In tutto questa immensità che è dentro ciascuno, noi "alla fine" siamo piccole e fragili creature che stiamo li a rintuzzarci a voler primeggiare nelle decisioni a metter i punti sulle "i" e perdiamo un sacco di tempo. La fortuna qual'è? Mi sembra che sia un concetto fondamentale: con noi o senza di noi il mondo va avanti! Il nostro esserci quindi ha valore solo se riusciamo a lasciare un segno nel cuore delle persone intorno a noi amandole, penetrando per quanto ci è possibile nel loro immenso mondo. Tutto il resto serve se è a servizio di quanto detto sopra e, sempre per fortuna, anche i nostri sbagli le nostre mancanze le nostre rinunce entrano a far parte del nostro mondo e quindi di questa immensità che siamo noi e quindi sono utili.
Sembrerebbe complicato ed a volte lo complichiamo ancora di più ma di per se sarebbe semplice:
vivere ogni attimo con nel cuore la convinzione che la nostra felicità è fortemente dipendente dalla felicità delle persone intorno a noi! E questa (la nostra felicità)cresce nella misura in cui facciamo crescere quella degli altri!

Per i preparativi cercate di vivere le cose con pace cercando di fare le cose con semplicità senza lasciarvi prendere dalla frenesia legata a questi eventi. La festa è vostra!

Ciao.
Un saluto a Marco!

berardo

PS
Grazie per la citazione!

Anonimo ha detto...

Giustissimo...sempre diversi ma sempre uguali...come non farsi venire il nervoso certe volte davanti a reazioni che sembrano assurde? Lo dici tu stessa...PERDERE TUTTO, anche l'idea che sembrava la più brillante, più giusta, più logica. E questo perdere si rivela un vincere: vinci tu, perché apri la mente su idee che non avevi considerato, vince l'altro, perché si sente ascoltato e non giudicato e dulcis in fundo vince la coppia...perché salta fuori un'idea ancora più brillante, più logica e più giusta...parola di chi l'ha provato taaaaaaante volte (essendo un po' zuccona non mi è facile perdere, ma devo dire che funziona!!!)
un abbraccio,
a presto
cla&co

Marie Claire ha detto...

Caro Bera,
la tua solita infusione di ottimismo e di realismo è efficace!!! GRAZIE davvero!!!
Veniamo da una giornata iniziata alle 10 a Ikea e finita alle 18.30 dopo aver montato i mobili del bagno e sistemato in lungo e in largo la casa, a iniziare dai pavimenti, che hanno finalmente assunto un aspetto degno!

Cla...quanto dici l'abbiamo provato in questi anni di fidanzamento e lo proviamo tutt'ora che le decisioni e le idee di due cervelli diversi devono conciliarsi...
E' bello ma è anche faticoso...ma più bello, soprattutto credo che il risultato finale valga la candela...

Baci a tutti,
Maria Chiara

Anonimo ha detto...

Ciao!Sono molto contenta di averti trovato da me. Sai, sono convinta che fino a quando in una coppia continua ad esserci la voglia di comunicare e confrontarsi, e anche di giocare e di ridere insieme perchè no, e poi la pazienza e la disponibilità l'uno verso l'altro, un progetto in comune di costruzione e crescita da non dimenticare e l'amore che fa da collante del tutto, tutte le difficoltà che inevitabilmente la vita ti pone davanti, compresa anche quella di riuscere a crescere insieme in sintonia, si affrontano molto più facilmente.
Importantissima la reciprocità.
Tantissimi auguri da parte mia per questa nuova bellissima (e impegnativa)"avventura" che state per intraprendere. Buona domenica :)
come alice

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