20 febbraio 2007

Vita lavorativa


La vita di ufficio mi sembra sempre più una piccola comunità familiare.

Non ci sono legami di sangue (generalmente) ma si vengono a creare rapporti tali per cui, si possono allacciare relazioni anche molto forti.

Tali relazioni, però, per quanto basate su stima e simpatia reciproca, vanno gestite sempre delicatamente, al punto che prendersi troppe libertà per esempio verbali, invadendo il mondo dell'altro, può in certi casi rivelarsi poco consigliato dai medici, quantomeno inopportuno.

Mi è capitato qualche volta di assistere, da non-coinvolta, a queste "invasioni di campo" tra vicini di scrivania, vicini ormai da decine d'anni: è incredibile quello che può uscire da una bocca comandata da un cervello offeso, indispettito, ferito, arrabbiato.

Certamente anche qui, come poi per tutti gli aspetti del vivere quotidiano, conta prima di tutto il rispetto dell'altro nella sua interezza di persona nonchè la volontà di mantenere tale atteggiamento fino in fondo; non sempre è facile, anzi, direi che è certamente più semplice e veloce lasciarsi andare, non tenere chiuse le barriere di contenimento della propria personalità, non sforzarsi troppo a pensare a come, cosa, quando fare o meno qualcosa...

Se però pensiamo a come ci salta subito agli occhi quello che l'altro ci ha fatto o detto, quando secondo noi è fatto o detto male...beh, comprendiamo che, nonostante lo sforzo, è sempre meglio agire con gli altri come vorremmo loro agissero nei nostri confronti: ne va della salute e della tranquillità non solo nostra ma di tutta la comunità in cui siamo inseriti.

Penso che, in questo caso, il gioco valga la candela!

2 commenti:

Simone ha detto...

Vero..
il rispetto prima di tutto...molte persone tendono a dimenticare questo atteggiamento soprattutto, come dicevi tu qualche posts fa, quando ti incrociano e nn ti salutano...
succede anche a me..
cosa che io continuo a nn capire...
poi ti chiedi..Ma gli avro' fatto qualcosa..?
E poi pensi in tutta coscienza...No!..
e allora...

vabbe'..
Ciao Marie Claire..

bera ha detto...

Nel mondo del lavoro spesso tanti atteggiamenti sono falsati dal tipo di rapporto gerarchico che si ha e dagli interessi personali in gioco. A volte può nascere qualche cosa che sia diverso dal solito rapporto cameratesco; rapporti veri che vanno ben al di là delle ore condivise a lavorare. Altre volte può diventare controproducente varcare il delicato confine tra l'essere colleghi ed essere anche molto di più.
Il rispetto di cui parli tu, comunque, dovrebbe essere sempre messo alla base di ogni rapporto.

Un carissimo saluto.

berardo

Post in evidenza

ADOLESCENTI

siamo alle prese, da qualche tempo, ormai, con un quasi dodicenne che ci illustra sempre più di frequente e con sempre maggior frequenza, i ...