18 novembre 2006

SENSAZIONI GIA' PROVATE - ma diverse

Ieri ho provato, come descritto in un post di luglio (Sul lungomare di due posti diversi, ndr), la sensazione di essere in un punto diverso da quello in cui mi trovavo effettivamente.
In quel post racconto che era stato un particolare odore a portarmi con la mente oltre il mar ligure (in Corsica, per la precisione), ieri il responsabile è stato il vento.

Ho avuto la sensazione di trovarmi sul ponte di una nave, con il vento forte e il mare agitato.
In realtà mi trovavo in una specie di porticato, all’esterno dell’azienda dove lavoro, in attesa di una collega, per andare a pranzo.

C’era un insolito vento, ieri a Roma: dove mi trovavo c’era (…c’è ancora) un parapetto di protezione, essendo questa specie di porticato sopra il passaggio pedonale che porta ai garage sottostanti e il forte vento da cui sono stata investita mi hanno catapultata col pensiero istantaneamente su un traghetto.
Credo che tale sensazione sia stata procurata soprattutto dal forte vento e dalla presenza del parapetto (tipo ringhiera), piuttosto che la vista di scale antincendio e macchine parcheggiate!

Mi è capitato varie volte di “andare per mare”, nelle tratte Genova-Bastia (Corsica) e ritorno, e Genova-Palermo e ritorno e più di una volta di imbattermi in mare agitato (addirittura una volta forza 7, andando in Corsica).
In queste occasioni, sfidando gli elementi e lo stomaco, io e mio fratello, poco più che adolescenti, ci divertivamo a cimentarci in nauseabonde (non per noi) gare di equilibrio in giro per la nave.
Passavamo in ogni sala, per le scale, vicino ai negozietti, sopra e sotto nei vari ponti, sotto gli occhi fuori dalle orbite e allucinati degli altri passeggeri, verdi di nausea, ma il più bello era posizionarsi sul ponte, deserto, spazzato dal vento e ricoperto di salsedine, per fare a gara a chi riusciva a mantenere l’equilibrio e a camminare controvento il più velocemente possibile.
La missione si concludeva con il giro dei ponti esterni (quindi camminando sia controvento che con il vento…in poppa!) e ci vedeva rientrare sottocoperta appiccicaticci di sale nebulizzato.

Il tutto, ricordo, ci era reso ovviamente possibile perché entrambi risultavamo immuni al mal di mare. Ricordo i nostri genitori, invece, intenti a mantenere la concentrazione, a non cambiare posizione più di tanto, da seduti, per non aggravare maggiormente la situazione già abbastanza “agitata” di suo.

Era un modo come un altro per passare il tempo del viaggio; chissà se ora, dopo qualche anno, riuscirei a fare lo stesso o se, “l’età” mi ha portato ad essere come i miei genitori e quindi a soffrire il mal di mare.
Chissà…potrei provare a chiedere a mio fratello di riprovare, la prossima volta che prendiamo un traghetto insieme…

Comunque, tanto per dire, il mal di mare e la sofferenza da viaggio in genere, si combatte avendo sullo stomaco sempre qualcosa di salato e asciutto (creckers, grissini…) e niente di liquido.
Almeno si riesce a godere del viaggio...ed evitare di fare i botti!!!
Provare per credere!
E con questo ultimo messaggio pubblicitario, chiudo!

Chi di voi soffre il mal di mare?

6 commenti:

serazan-1 ha detto...

CaVa MaVia ChiaVa,

quanto letto mi ha portato la mente ad uno dei viaggi per nave che ho fatto, il più lungo, 17 giorni per mare (oceano atlantico incluso).
In quei 17 giorni per mare praticamente è accaduto di tutto.
Premetto che era una nave da crociera della Costa, che ha quei tempi era la migliore Compagnia per crociere in mare. Se non ricordo male il suo nome era "Columbus", stazzava mi pare 45.000 tonnellate, era lunga 250 metri, larga 25 e alta 10 piani o su o giù di lì.
Insomma era una signora Nave.
Volo aereo Roma-Amsterdam, soggiorno Amsterdam 3 notti, trasferimento a Rotterdam, imbarco e partenza direzione Canarie.
Tempo previsto di navigazione 3 giorni.
Contrattempo: una barca a vela si era dispersa nell'Atlantico cercando di attraversarlo con meta America, ma, l'assoluta assenza di vento per 3 giorni e la carenza di benzina li aveva lasciati in balia del mare.
L'unica cosa che poteva fare era mandare in continuo l' S.O.S.
Essendo la nostra nave la più vicina (si fa per dire) siamo andati a soccorrerla, uscendo dalla nostra rotta e facendoci perdere quasi due giorni sul bollettino di navigazione.
Mi ricordo ancora come fosse ieri i marinai della nostra nave armati fino ai denti per evitare conseguenze tipo l'Achille Lauro, e tutte le norme di sicurezza adottate. Non sono stati fatti salire a bordo ma gli sono stati dati rifornimenti sia di acqua che di cibo e di benzina sufficienti per raggiungere il primo porto, assistenza sanitaria (salirono a bordo della loro nave il medico con due assistenti accompagnati da due marinai armati, e dalla nostra nave altri marinai armati seguivano la cosa minuto per minuto).
Tutto andò per il meglio e noi riprendemmo la navigazione.
Il bello è che dopo qualche ora che lasciammo i "desperados" venne il finimondo.
Altro che mare forza 7, era una cosa incredibile, ancora ricordo la prua che andava sott'acqua, per quanto alte erano le onde e per come ballavamo, per non dire quando le onde ci prendevano di lato. Certe botte. Meno male che aveva delle barre stabilizzatrici particolari per la navigazione con il mare grosso, alcune volte si è piegata oltre i 30 - 35 gradi ed era impossibile stare in piedi.
Per fortuna pian piano si è affievolita la bufera o chiamatela come vi pare e siamo arrivati a destinazione.
Praticamente tutti i passeggeri sono stati male, eccetto io, che non face altro che muovermi a destra e a sinistra perchè la cosa mi interessava (la bufera o quello che era).
Arrivammo alle Canarie.
Visita e soggiorno di 2 notti, poi partenza per il Marocco.
Casablanca.
Abbiamo visitato e soggiornato nelle città più importanti (Casablanca, Rabat, Tangeri, Fes)ma la cosa che mi è rimasta impressa è stato l'attraversamento del Sahara per 400 chilometri per raggiungere un'oasi bellissima, stupenda.
Contrattempo.
Si era rotta l'aria condizionata del pulmann che ci doveva trasportare fino all'Oasi.
Voi avete idea del caldo!!!!!
Non face caldo, di più!!!!!
Il paesaggio del deserto è una cosa inenarrabile, unico, bellissimo.
Arrivati in questa Oasi rimasi stupefatto come in mezzo al deserto ci potesse essere una meraviglia del genere.
Fontane, piscine, boschetti di alberi e palme, mercati e mercanti che vendevano la loro mercanzia.
La cosa che mi ha fulminato più di tutti è stata una bottiglietta di Coca Cola, sì una bottiglietta di Coca Cola.
Voi direte: questo è scemo.
Può essere pure, anzi sicuramente, ma mi è sembrata la cosa più buona del mondo, un sapore unico, che non ha niente a che fare con quella che abbiamo noi.
Dopo tanti anni ancora me la ricordo.
.
Per non parlare della piazza principale di Marrakeck, dell'incantatore di serpenti, della vecchina chee vendeva l'acqua trasportandola in un otre su di un fianco, dei cammelli su cui ho viaggiato (facevano certe puzze) e di tutte le altre bellezze del Marocco, del Sahara, ma anche del resto dell'Africa che ho visitato (Algeria, Tunisia, Libia).
Purtroppo c'è una cosa che mi ha lasciato un segno nel cuore di quei posti e di quelle genti bellissimi, la povertà.
Una povertà ed una sofferenza pazzesca, un non rispetto per i bambini e tutti quelli che hanno bisogno.
Ho visto massacrare di botte dei bambini perchè chiedevano l'elemosina da alcuni poliziotti locali.
E via di seguito.
Per non parlare di quello che ho visto in Turchia.
Lasciamo perdere.
Baci

Ferry

serazan-1 ha detto...

Cari,

Chiedo venia per tutti gli errori di ortografia e per aver chiuso così il racconto.

Il ricordo di cose brutte mi ha un pò offuscato.

Aribaci

Ferry

Anonimo ha detto...

Chiara, ne soffro dopo aver mangiato il cacciatorino... ;D Se Ferry si degnasse di continuare la saga interrotta (Crociera in barca a vela), capirebbe!
Il post e il commento del Ferry non li ho ancora letti con la dovuta attenzione, perdono ma vado un po' di fretta... ;D
Sempre post ispirati!!!
LC

Simone ha detto...

Toc..toc.
la porta e' aperta..
Ciao Maria Chiara..
ciao Fevvy :)) e ciao Lord..

Mi ricordo anche io un viaggio tremendo..quello del ritorno dalle isole Tremiti..si sono sentiti tutti male o quasi..e io sono riuscito a resistere ..ma avevo lo stomaco sottosopra..

Per quanto riguarda la poverta'..
pure io sono andato in Turchia...
e se ne vedono di cose ..
forse prima ..quando ci sei andato tu..magari era pure peggio..
ehhhh...
che tristezza si..
Ciao..me ne vo'..
NzAmOnE in loggia.

serazan-1 ha detto...

Guarda, mio caro Loggia,

per quello che so, fino a pochi anni fa in Turchia ancora vigeva la cosiddetta "legge del taglione" o, comunque, nella Turchia "moderna" non c'era ma in quella "vecchia" ancora l'applicavano.
Ho visto un immane numero di persone a cui era stata applicata, uomini senza gambe, senza braccia, senza mani, si vedevano chiaramente segni di tortura sui corpi di questi poveri malcapitati.
M'è rimasto impresso (e scusa se lo racconto, ma ormai mè ritornato bene in mente) un pover'uomo che stava su di un pezzo di legno a cui erano state applicate 4 rotelle, a mò di carrello, ebbene, a lui mancavano completamente le due gambe, avrà avuto sì e nò 10 cm di gambe ed era poggiato lì sopra, e si muoveva e camminava con questa specie di carrellino spingendosi con le mani e con le braccia. Una scena raccapricciante.
Per non raccontare altre nefandezze a cui può arrivare il genere umano contro i suoi simili che ho visto.
Quando sento che la Turchia vuole entrare nell'Europa Unita, mi si rivolta lo stomaco e mi riviene in mente quanto visto.
E' una vergoga.

E' una vergogna tutto e anche noi, col nostro stile di vita, siamo una vergogna.

Mò basta.

Baci

Marie Claire ha detto...

Ciao FeVVy,
ma sei un maVinaio con tutti i caVismi, non sapevo!

Forte! Hai fatto dei corsi? Puoi portare qualsiasi tipo di imarcazione?
A Portofino, vicino a Genova, ci si rifà gli occhi con certe barchette di ogni tipo e misura, una goduria totale!
Personalmente preferisco la barca a vela, sia a vedersi che a usarsi; non sono mai stata su un motoscafo o su uno yacht, ma su una vela sì e mi è piaciuto un sacco!

Ma quando eravate in nave, non ve la siete vista un po’ brutta quando in nave l’equipaggio girava armato e cose del genere?
Io non ho mai fatto una crociera di quel tipo, ma viste le tratte in traghetto di cui parlavo, non so se mi piacerebbe molto stare a bordo tutto quel tempo (in vela è diverso), anche se riconosco che un buon metodo per vedere tanti posti di mare è proprio la crociera!

Resta il fatto, comunque, che se avessi i mezzi viaggerei un sacco, invece purtroppo vedo sempre il mondo in foto o in tele, anche se da qualche parte ci sono stata, dai! (USA, Dublino, Londra, Budapest, Lucerna...)
Hai presente fare il lavoro di quei due fulminati di Turisti per caso, Patrizio e Siusy?
Volete farmi felice? Fatelo fare a me!!!

Non aspetto che il viaggio di nozze, anche per questo! J

Baci,
MC

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